23 febbraio 2013

ANCORA COME ALLORA

File:Seneca.jpg

Otto anni.Per otto anni Lucio Anneo Seneca,il famoso filosofo romano,fu esiliato dall'imperatore Claudio  in Corsica.Otto lunghi anni nei quali la vita politica,le istituzioni,i costumi romani erano nel frattempo cambiati profondamente.Degenerati.E forse fu per questo che quando rientrò a Roma,Seneca provò dapprima un senso di acuto disagio nel vedere come era stravolta la vita a Roma durante la sua forzata assenza.E forse fu per questo che il disagio si trasformò ben presto in disgusto.Un disgusto ancora più profondo nel trovare "certe" pratiche sociali dell'Urbe,nell'assisitere al traviamento dei fondamenti politico-sociali dell’Urbe,alla disgregazione dei valori e delle idealità proprie dell'antica Roma.
E forse fu questo ad indurlo,nella sua opera "De brevitate vitae",a dare il "consiglio" antiromano di lasciare la vita pubblica e fare vita ritirata (otium).Perchè la vita è troppo breve, diceva Seneca,e non va persa in occupazioni vane e vuote.Non va trascorsa,diceva il filosofo,in "quel" tipo di vita sociale e politica nel quale si era oramai stratificato il vivere pubblico ed istituzionale di Roma.Perchè,secondo Seneca,"quel" tipo di partecipare alla cosa pubblica,quel "certo" vivere politico di Roma,non erano altro,ormai,che spreco di tempo e dissipazione di sé,corruzione di idealità e moralità,pubbliche e private.
Nel "De brevitate vitae" tutto è messo in discussione della società romana:i "negotia",cioè le cariche pubbliche o quantomeno il modo in cui queste venivano esercitate.E poi gli "officia",gli "obblighi sociali".L'assenza,nella gente,di un comune "sentire" la cosa pubblica.
E Seneca "parlava" di quei modi d'essere  e di fare che formavano la rete delle relazioni sociali di Roma.Perchè queste forme di rapporti gerarchici s’andavano sempre più modellando sul rapporto del Potere,impersonificato nell'Imperatore sul cittadino-suddito,che poi non era nient'altro che la riproduzione del rapporto padrone/schiavo.Il tutto,ovviamente ed inevitabilmente,in una logica fondata sul potere,sul danaro.
Roba di secoli fa,di millenni fa,si potrà dire.Sì.Vero.Certo.Ma anche e purtroppo "roba" dei giorni nostri,dei giorni che ancora,come allora,vive questa nostra misera Italia,se solo si pensa ai modi di gestire i"Negotia",nei luoghi dove i "negotia" si dovrebbero esercitare.In Parlamento,per esempio.Nelle Regioni per esempio.Nella nostra classe politica,disgregata moralmente e corrotta intellettualmente e materialmente.E con uno Stato-Padrone che ancora tratta il cittadino da suddito,invece che essere al suo servizio.
Ma forse anche noi cittadini abbiamo la nostra parte di responsabilità.Perchè spesso siamo anche noi ad accettare di essere sudditi.Perchè ci "acconciamo" a ricevere favori e prebende,girando la testa dall'altra parte,senza reagire alla violenza dello Stato Padrone.Che per questo,per mancanza di presenza di Uomini e di Intelletti,diventa anche Stato Ladrone.

AL DIAVOLO GRILLO






SI'.DAVVERO.AL DIAVOLO GRILLO.AL DIAVOLO IL GRILLO PARLANTE CHE RIEMPIE LE PIAZZE CON IL SUO MORALISMO D'ACCATTO.IL MORALISMO RIVOLTO AL PUBBLICO PAGANTE,ALLA GENTE NON-PENSANTE.CHE DEVE RINGRAZIARE DEL SUO FALSO SUCCESSO SOLO L'OSCENITA' DELLA POLITICA ITALIANA....
BRAVO EDOARDO.TU SI' CHE SAI GUARDARE OLTRE IL CONFORMISMO DI QUESTI NOSTRI MISERI GIORNI....

17 febbraio 2013

RILEGGETEVI CROMWELL...


E nella sua veste di candidato casto e puro,così parlò Monti-Mario:"Provo smarrimento per i tanti scandali di questi giorni.E penso che sia la fine di un’epoca".Già.Un epoca.Un'epoca nella quale lui ed i suoi compari  di governo a-democratico,ci sono stati e ci sono dentro fino al collo.Perchè in dodici mesi i membri del governo non se li sono fatti mancare affatto,gli scandali.Cinque indagati,solo due dimessi:i due sottosegretari,Carlo Malinconico,(vacanze luxury pagate a sua.......insaputa)e l'altro, Andrea Zoppini,indagato per frode fiscale.
Ma poi ci sono....gli altri..Come Vittorio Grilli,ad esempio,con la sua casa ai  Parioli comprata a metà del valore di mercato.Quando dici il conflitto d'interessi.L'ombra di un pagamento in nero per un ministro dell'Economia,da cui dipende la Guardia di finanza che si...occupa proprio di queste....cose.Solo sospetti di irregolarità,certo.Ma nessun Ministro,nella sua posizione,può dire,come Grilli ha detto:"sono solo pettegolezzi".E come Grilli,e nella stessa...materia(edilizia)c'è anche l'altro Ministro,Patroni Griffi.In Procura è finita la casa del ministro della Pubblica amministrazione,Filippo Patroni Griffi.Un appartamento vista Colosseo,comprato a prezzo stracciato (180 mila euro per 109mq), grazie a una sentenza del Consiglio di Stato,di cui all'epoca-tu guarda il caso- il ministro era presidente di sezione.Patroni Griffi,nei giorni della polemica, confessò:"non dormo più"(poverino!).Ma lo scandalo si richiuse subito,subito dimenticato.E Patroni Griffi è tornato a dormire sogni....d'oro.Nella camera da letto difronte al Colosseo.
E poi c'è Passera,superministro di Monti,indagato per presunti reati fiscali commessi da amministratore di Banca Intesa.Basta così?Finito?Manco per sogno.C'è ancora Mario Catania,Ministro dell'Agricoltura,per lo scandalo nel suo ministero:11 arrestati che truccavano gli appalti per avere in cambio soldi, vacanze, cibo.
E poi ancora.E poi un altro.E poi il sottosegretario alla Salute,Elio Cardinale,indagato dalla procura di Bari per presunti concorsi truccati.E perchè,Roberto Cecchi, sottosegretario ai Beni culturali,è forse più fesso degli altri?Certo che no.Ed infatti anche lui ha la sua brava indagine della Corte dei conti per un presunto danno erariale.
Chissà se quel puro di Monti-Mario prova "smarrimento" per questi "altri" scandali.Questi scandali della sua "banda".
E poi,"dulcis in fundo",veniamo proprio a lui.A Monti-Mario,l'angioletto "smarrito" nella foresta del Lupo Cattivo Silvio.Chissà se Monti-Mario ricorda quella volta quando,negli anni nei quali faceva parte del CdA della Fiat con Gianni e Umberto Agnelli,con Gabetti e Grande Stevens la Procura di Torino aprì un'inchiesta su tutti i membri del comitato esecutivo (Monti-Mario compreso,quindi)per false comunicazioni e falso in bilancio.E chissà se ricorda,Monti-Mario,quando fu "costretto",nella sua qualità di Commissario europeo,a dimettersi per "l'accertata responsabilità collegiale di tutti i Commissari per i casi di "frode,cattiva gestione e nepotismo" messi in luce dal Collegio di Periti nominati dal Parlamento Europeo nella vicenda sull'erogazione di 7000 miliardi che erano destinati agli Aiuti d'emergenza per i bambini della Bosnia e del Ruanda,miliardi che solo in minima parte arrivarono a destinazione.
E allora nei vostri tanti,sporchi,dannatissimi affarismi,ritagliatevi uno spazio di tempo e rileggetevi Cromwell.Perchè le sue parole sembrano scritte apposta per voi,faziosi e scellerati merceneari lanzichenecchi.Perchè non avete la minima coscienza difronte alla gente che voi,su ordine della Merkel,avete massacrato.Perchè non avete il minimo interesse per questo nostro strabenedetto Paese.Andatevene,in nome di Dio.

11 febbraio 2013

TRA "LIZZY" E LAZZI

E' fors'anche da questo che capisci che l'Italia non è un Paese normale.Perchè se in una nazione accade che un insulso festival canzonettaro,come quello di Sanremo,assume rilievo in una campagna elettrorale,allora davvero qui qualcosa non va.Perchè se un festival nel quale qualche giovanotto,zompettando e strimpellando una chitarra,pretende di "passare" per un cantante,aprendo la bocca tanto per far uscire la solita rima cuore-amore,e qualche altra parola che dovrebbe assomigliare ad una canzone,allora siamo messi proprio male.Male,molto male.Il fatto vero,in realtà,è che più che l'insulso canzonettume della pattumiera sanremese,in quel luogo di canzonette,il Teatro Ariston,oltre le "farfalline" della Belen,ogni anno e da un pò di anni,si consuma lo stanco rituale della sinistra satira antiberlusconiana.E ogni anno,sul sanremese tappeto rosso c'è la solita sfilata di rossi attori,cantanti,conduttori,tutti  rigorosamente assoldati nell'antiberlusconismo militante.Da Benigni a Bisio,dalla Dandini alla Guzzanti,fin giù giù (molto più giù)a Fabio Fazio e a "Lizzy" Litizetto,chiamati quest'anno addirittura a condurre lo squallido spettacolo sanremese,difronte a impellicciate signore e altezzosi signori con rolex al polso,tutti ridenti e plaudenti alle battute antisilvio,perchè così impone il copione,perchè così vuole il "politically correct" di Sanremo.
Ed anche quest'anno,ancora una volta,una volta di più,si ripresenta il solito noioso,stanco,ripetuto rituale.E' facile immaginare anche quest'anno quale sarà il copione che sarà rappresentato sul proscenio del teatro sanremese.Si comincerà con l'augurio di vedere finalmente scattata la foto del Cav.in manette.Si passerà poi alla rabbia nei confronti del signore di Milano che con la statuetta del Duomo aveva "soltanto" ferito il Cavaliere,invece di accopparlo definitivamente.E si passerà poi ad Apicella ed al "fido" Fede,a Lele Mora e a "Padre" Bondi e a Scilipoti e via di questo passo fino a Ruby.
Il tutto alla faccia della "par condicio" in un periodo che una legge fascista vieta solo a Silvio  di parlare e di apparire e di "esserci" in tv come in radio,salvo poi vedersi scaricate addosso camionate di offese ed insulti che però,essendo classificati alla voce "satira",possono "passare" tranquillamente.Con il supremo assenso di quel Tribunale del Popolo del Comitato di Vigilanza RAI,i cui componenti sono lautamente stipendiati dal contribuente italiano.
Ma alla fine della fiera,alla fine del festival canzonettaro sanremese,Silvio pur dovrà prendere il cellulare (una volta si diceva alzare la cornetta)e "ringraziare" gli organizzatori della rassegna delle (presunte)canzonette sanremesi.Sì,perchè,tra i lazzi della sinistra satira italiota e le battute sugli organi genitali maschili e femminili di "Lizzy" Litizetto,e anzi proprio grazie a quei lazzi e a "questa" Lizzy,gli elettori di centrodestra,tuttora  "dormienti" ed in astensione da voto,per reazione si "risveglieranno" e,nonostante tutto,ridaranno il loro voto al "Mostro" di Arcore.

07 febbraio 2013

MEGLIO TARDI CHE MAI


Beh.Un pò di tempo ce lo hanno messo.Ma poi ci sono arrivati.Meglio tardi che mai.Del resto se adesso dicono cose completamente diverse da quelle che dicevano un anno e mezzo fa,evidentemente è perchè hanno capito che cosa ha significato un anno di governo Monti.Sì,insomma, nel novembre 2011 gli industriali,dalle colonne del "loro" giornale,"Il Sole24 ore",pretesero (anche loro,ma non solo loro)che si "facesse presto".Che si facesse presto,cioè,a cacciar via Silvio e il centrodestra da Palazzo Chigi.Tanto la soluzione era già a portata di mano,bella  pronta e.......impacchettata."Preparata","ordinata" ed "imposta" dalla Merkel.E così fu.Con Silvio cacciato a pedate da Napolitano e con i bocconiani,ed i professori,ed i banchieri,ed i "gran commis" di Stato,ed i "corrieristidellasera" a salire le scale di Palazzo Chigi,guidati da "Sua-Salvezza-della Patria",Mario Monti,il quale,appena insediatosi,spedì una cartolina "di saluto" al popolo sovrano.
Ora però si sono ricreduti i signori di Confindustria.Forse perchè nel frattempo hanno capito cosa ha significato veramente il "SalvaItalia" ed il "CresciItalia".Forse perchè nel frattempo hanno capito che l'Italia non veniva nè salvata da "Sua-Salvezza" nè cresceva,nè tantomeno ripartiva.Perchè,ad esempio,la riforma  Fornero sul mercato del lavoro è fallita già prima di cominciare a funzionare (?),tanto che dalla sua entrata in vigore c'è stato un aumento della disocuppazione di altre 310.000 unità.Perchè c'è stato,ad esempio,un crollo delle vendite in tutti i settori ma soprattutto nel settore automobilistico (vero Dott. Agnelli?).Perchè c'è stato l'aumento dell'Iva con conseguenze drammatiche su tutta la filiera delle vendite.Perchè si è arrivati ad allucinanti livelli di tassazione.Perchè gli aumenti di benzina,iva,imu hanno depauperato le tasche degli italiani e conseguentemente messo in ginocchio industria,commercio,turismo con l'interruzione della circolazione di danaro nel circuito produttivo ed economico italiano.
Adesso,invece,il titolo del "Sole" potrebbe essere un altro.Non più "fate presto",ma :"fermatevi".Un fermatevi" rivolto al governo Monti,che proprio "loro" avevano voluto e sponsorizzato.Adesso il foglio "rosa" confindustriale (ri)vuole e rivaluta e spera nel  ritorno dell’originale Legge Biagi proposta dal centrodestra,ma che all'epoca fu avversata (anche)da Confindustria forse perchè proposta proprio dal centrodestra.
Cinque le pagine del "Sole" d'Italia dedicate alla crisi.Con un'analisi spietata,ma concreta e realistica.In primis ci sono i dati delle richieste di cassa integrazione che a gennaio hanno toccato un nuovo record:61,6 per cento medio con una punta massima registrata nel settore del commercio (80,12 per cento).Il quotidiano guarda e si preoccupa del dato relativo alla cassa integrazione straordinaria perché questo "certifica" la crsi "strutturale" del sistema produzione.La CIG straordinaria,infatti,raddoppia in un anno da 21,4 a 42,2 milioni di ore.E sotto osservazione  finisce (non poteva non finire)il crescente tasso di disoccupazione arrivato fino all’11,2 per cento che significa 310 mila posti di lavoro in meno da luglio 2012:data in cui venne introdotta la legge Fornero,come detto.Ed è qui che il Sole definisce il provvedimento del governo Monti poco utile perché "non aiuta il lavoro" a causa della poca flessibilità in entrata e determinata dai troppi vincoli introdotti.E "last,but not least",viene fatto un paragone tra le varie proposte presenti nei programmi elettorali e il Sole premia la coalizione Pdl-Lega che ripropone a pieno titolo la Legge Biagi togliendo le modifiche Fornero.E poi il giornale dei signori di Viale dell'Astronomia apprezza il centrodestra per lo sviluppo della contrattazione aziendale e territoriale in luogo alla collettiva,con la detassazione del salario di produttività.Nessuna simpatia il foglio rosa ha invece,per i programmi di Pd-Sel-Psi,per le proposte sull’articolo 18.E nemmeno attraggono le proposte di "Scelta Civica" di Mario Monti che promette di fare quello che non ha fatto in 13 mesi di governo(liberalizzazioni,dismissioni,calo dell'imposizione fiscale,sgravi imu,irpef,irap,incentivi all'occupazione e di tutto e di più)
Sì.Meglio tardi che mai.Ma il centrodestra stia attento.Perchè se adesso Silvio ed il centrodestra si lasciano (ri)attrarre dalle "sirene" confindustriali corrono un grave rischio.Perchè dove c'è Confindustria ci sono grandi interessi.E tutelare i grandi interessi e le convenienze contigenti di parte,significa ignorare ancora una volta ed una volta di più la vera richiesta che sale dai ceti realmente produttivi:cambiare e modernizzare questo vecchissimo Paese.

05 febbraio 2013

PAROLE COME QUELLE

Sono parole come "quelle" che ti fanno capire come "loro",come i politici si sentano cosa altra,cosa alta,rispetto al cittadino,alla gente comune,alla gente che quotidianamente elabora e rielabora le proprie esistenze sofferenti per continuare a dare speranze ad una vita massacrata dalle angherie di uno Stato sempre più padrone di quelle vite.
Sono parole come "quelle",come quelle pronunziate da "loro",dai politici,che ti danno l'esatta percezione della distanza dei politici dal vivere quotidiano,della loro distanza dalle vite delle persone reali,che nella realtà di ogni giorno vivono la problematicità di un tempo senza orizzonti di luce.Sono parole come "quelle" che ti fanno capire come "loro",come i politici,non capiscano quello che accade là fuori,fuori dal Palazzo alla gente "normale".Perchè alla gente normale  accade di dover campare anche se un lavoro non lo ha più,anche se un lavoro i loro figli proprio non riescono ad averlo.Perchè alla gente normale accade che debba pagare il mutuo della casa e l'IMU sulla casa.E accade che in famiglia la gente normale abbia un anziano,un disabile,un figlio tossicodipendente,un malato dei quali lo Stato nemmeno si preoccupa,ai quali non dà idonea assistenza sociale o sanitaria,domiciliare od ospedaliera.
Ed invece ti tocca sentire parole come "quelle",come quelle pronunziate dai politici.Come quelle parole pronunziate da Gabriele Albertini,ad esempio.Il quale ai suoi avversari dice che in campagna elettorale "vuole competizioni reali e non con disabili".E nel sentirle,quelle parole,quello che veramente ti fa male è l’inconsapevolezza con cui l’aggettivo disabile diventa,per Albertini,indicativo di un minus habens.Ecco.Appunto."Loro",i politici,nemmeno sanno cosa significa assistere giornalmente un "disabile",soprattutto poi quando lo Stato ed i politici non si prendono cura e carico della drammaticità della gestione di queste situazioni.
Oppure ti capita di ascoltare quelle altre parole,quelle pronunziate dalla senatrice del PD Anna Finocchiaro,che in una trasmissione televisiva dice:"Siamo  deputate della Repubblica Italiana,mica bidelle"...Già.Bidelle.Evidentemente per la Finocchiaro essere bidella,invece che parlamentare,è cosa disdicevole,mortificante.Perchè,evidentemente,nella  concezione della Finocchiaro,le bidelle sono l'ultima ruota del carro,una categoria miserevole.Ma forse le bidelle,al contrario dei deputati nazionali e regionali,un pochino pure lavorano,anche se poi non possano permettersi case a Montecarlo,"traslochi" di danaro pubblico su conti esteri.
E poi ci sono altre parole.Parole come quelle di Nunzia De Girolamo,deputata campana del PDL.Per lei,per la De Girolamo,"l'Italia non è tanto un paese con una mentalità provinciale,ma piuttosto con una mentalità di contadini".Forse la De Girolamo non ha pensato o forse più probabilmente non conosce parole come quelle che diceva Carlo Levi,che pure qualche "passeggiata" proprio in Campania,proprio nella terra della De Girolamo ed in altre terre del Sud l'ha fatta.Levi diceva che "per i contadini lo Stato è più lontano del cielo e più maligno, perché sta sempre dall'altra parte",dalla parte che dai contadini è più lontana.E dello Stato la De Girolamo,in quanto deputata pure fa parte.
Sì,è vero,signori politici.Rispetto a noi,gente comune siete cosa altra.Ma non siete cosa "alta".E noi,gente comune,siamo davvero contenti di essere "altro" da voi.Proprio perchè siamo gente comune,proprio perchè siamo gente "normale".

04 febbraio 2013

RICORDARSI

http://clementeluciano-clem.blogspot.it/2012/03/immagini-sfocate.html


IL 4 FEBBRAIO 2005 VENNE RAPITA IN IRAQ LA GIORNALISTA DEL MANIFESTO GIULIANA SGRENA.CHISSA'....FORSE RIPROPORRE IL POST CHE SCRISSI NEL MARZO DELLO SCORSO ANNO POTRA' SERVIRE A RICORDARE A LUCIANA SGRENA CHE CI SONO ANCORA 2 MARO' IN INDIA, DEI QUALI IL GOVERNO MONTI NON SI E' PER NIENTE PREOCCUPATO ED OCCUPATO...AL CONTRARIO DI QUELLO CHE FECE IL GOVERNO BERLUSCONI CON IL FUNZIONARIO DEL SISMI,NICOLA LIPARI,MORTO PROPRIO PERCHE' LA SGRENA POTESSE AVERE LA LIBERTA'

03 febbraio 2013

L'UNIVERSITA' DI PAPA'




Quasi 60mila iscritti in meno alle nostre università tra il 2003 ed 2011.Un meno 17%.E' come se fosse scomparsa la Statale di Milano.Inevitabili,nei tg e sui giornali,seriosi approfondimenti ed indagini socio-economico-culturali.E grande angoscia" tra quelli che si preoccupano che nel corso degli anni i governi (quelli di centrodestra,naturalmente)non hanno garantito il "dettato" costituzionale del diritto all'istruzione.
Ma sul calo delle iscrizioni va detto qualcos'altro.Perchè l'Italia è cambiata,perchè la società italiana è cambiata,perchè la scuola e le Università italiane oggi sono cambiate.A quelli che si preoccupano del dettato costituzionale forse è sfuggito qualcosa.Sì,perchè "quelli" del dettato,quelli del politically correct,quelli del diritto garantito a tutti e a tutti i costi,non si accorgono che sono proprio i giovani ad allontanarsi,volontariamente e consapevolmente,dalle Università.Perchè le Università,così come oggi sono,creano solo un esercito di disillusi.E non sono solo i "costi" delll'Università ad allontanare gli studenti.E non sono tanto i tagli alle Università  che costringerebbero le famiglie meno abbienti a rinunciare ad iscrivere i loro figli all’università e che priverebbero questi ultimi della speranza nel futuro.Il fatto è un altro:i giovani non credono più ai miti di vecchie ideologie,quelle sessantottine tanto per intenderci,che ancora sopravvivono ai cambiamenti profondi della società italiana.Adesso sono gli stessi giovani che stanno cominciando ad aprire gli occhi sulla grande truffa dell’università italiana.Perchè quei giovani laureati, insieme alle loro famiglie,vivono sempre più il fallimento dell’offerta formativa universitaria.E solo dopo, quando finalmente cercano di entrare nel mondo del lavoro,si accorgono che la preparazione fornita nei cinque-sei anni di studi,non può essere "spesa" adeguatamente e che,anzi,sono stati "persi" anni nei quali esperienza lavorativa e reddito avrebbero potuto essere accumulati già da tempo.Senza parlare poi della rigidità del mercato del lavoro che non è l'automatico ed immediato sbocco del percorso formativo universitario e che perciò non garantisce ingressi nel mondo del lavoro.
E così si fa credere che l’università sia davvero alla portata di tutti,attraverso una fraudolenta e malintesa forma di egalitarismo.Ma poi il giovane si rende conto che è stato tutto un imbroglio e che ha passato anni e che ha speso cifre economiche non indifferenti,quasi inutilmente rispetto alle competenze richieste dal mercato.Ed è perciò che la crisi dell'Università è altra e va ricercata altrove.Va ricercata,ad esempio,nel fatto che l'università italiana è luogo di nepotismo,che favorisce privilegiati e raccomandati.E familiari.Quante cattedre,quanti corsi universitari sono state creati "ad personam" anche se poi sono seguiti solo da 4-5 persone?Ed è invece il "diritto ereditario" la materia prevalentemente "insegnata" nelle Universitarie italiane,dalle baronie familistiche universitarie.Come a Bari,ad esempio.Dove il Magnifico Rettore Giovanni Girone ha,tra i suoi docenti,sua figlia  Girone Raffaella.E suo figlio Girone Gianluca e sua moglie Girone Giulia.E poi,per completezza,c'è "anche" Francesco Campobasso,marito della professoressa Raffaella.Ed il giro d'Italia delle famiglie univeritarie italiane potrebbe continuare.Ma non serve fare questo giro.Basta guardare all'interno del Governo Monti.La "famigerata" Fornero,infatti,insegna all'Università di Torino ed ha come colleghi docenti,il marito Deaglio e la figlia Silvia.E poi c'è ancora il ministro Martone,quello secondo il quale se i ragazzi si laureano tardi sono degli sfigati".Mentre lui,invece,ha fatto una rapidissima carriera universitaria grazie agli aiuti dei colleghi di papà.
Difronte a tutto questo l'università italiana non può che sfornare pochi e poco qualificati professionisti che poi portano la loro impreparazione nella società italiana,contribuendo a dequalificarla nella cultura e nelle professioni.E difronte a questo non poteva certo avere spazio la "Riforma Gelmini" che portava un pò meno di nepotismo ed un pò più di responsabilità negli atenei italiani.
E difronte a tutto questo c'è il prossimo Premier italiano Pierluigi Bersani,che mesi fa si arrampicava sui tetti delle Università per portare la propria solidarietà pelosa agli studenti.Una solidarietà che di fatto ed in concreto,è stata una solidarietà ad un'altra delle tante corporazioni di cui è "ricco" questo Paese:quella delle baronie universitarie italiane.