14 dicembre 2020

LA PIU' DURA DELLE CONDANNE



In principio era la DAD (Didattica a Distanza)ora è la DID (Didattica Integrata Digitale).Ma in realtà non è cambiato niente.E’ sempre lei,la scuola fatta allo schermo di un computer.E’ sempre lei,la DAD,la videolezione:quella che i ragazzi fanno seduti davanti al computer nella loro cameretta(quando questo è possibile,perchè se la casa è di 50 metri quadri e hai un solo computer che serve anche a papà e mamma che sono a casa in smart-working che didattica puoi fare?).D'accordo,siamo difronte a un virus che ci causa angoscia e incertezza di vita e che non accenna a diminuire.Ma di tutto quello che era doveroso fare alla fine del primo lockdown,cosa ha fatto questo governo per le scuole?Che si è fatto,nel settore trasporti,per il tragitto casa-scuola dei ragazzi?E qualcuno si è preoccupato di organizzare orari differenziati di accesso in classe o ci si è preoccupati solo di quella tragicomica sceneggiata sui banchi a rotelle,come se il problema fosse il distanziamento all'interno della classe?Eppure,dopo un'estate piena di niente,e dopo tanti  sforzi sopportati da ragazzi e famiglie durante il lockdown,ecco che ci si ritrova daccapo,con il virus riesploso nuovamente.E la colpa,nella narrazione del governo,è dei ragazzi che hanno fatto "movida".E invece no.E' il governo che doveva fare e non ha fatto in previsione della seconda "ondata".Ma adesso è ancora peggio della prima ondata.Nell'ennesimo DPCM di novembre l'Italia è stata divisa in tre colori e con regole diverse a seconda del livello di allerta rilevato sul territorio. Tra le restrizioni la scuola è di nuovo la più colpita.Di nuovo DAD ad eccezione dei bambini dell’infanzia,delle elementari e della prima media.Certo,meglio la DAD che niente.Ma essa doveva essere breve e del tutto provvisoria.Come in Francia e Germania dove le scuole sono restate sempre aperte.Anche per gli insegnanti,davvero dediti al loro lavoro,la DAD è stata uno stress.Perchè poi tanti di quegli insegnanti sono anche madri o padri di famiglia.Così è facile immaginare l' "ordinaria" giornata di una mamma-insegnante:fare l’appello o interrogare dal computer,mentre il proprio figlio è alla scrivania in camera da letto e si barcamena tra codici di accesso che non trova,microfono da attivare,avvio di Meet e connessione scarsa.Quello che fa soffrire,ora,è proprio il veder dis-integrare tutti quei sacrifici di ragazzi e docenti fatti in attesa di riprendersi la loro vita di prima.Ma davvero non c’era altra soluzione che quella di chiudere di nuovo le scuole?Lo stesso Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità,Professor Brusaferro,aveva detto che la “didattica a distanza deve essere solo di breve periodo”.E i componenti del CTS,Professori Villani e Richeldi avevano preteso che,in una riunione del Comitato,si mettesse a verbale che esistono rischi psicologici per i ragazzi dai 12 ai 19 anni legati alla chiusura delle scuole e alla sua gestione.E lo vediamo.I nostri ragazzi stanno perdendo tempo,contatti,occasioni di vita.Perdono la bellezza di una relazione,anche con il "Prof."Perché è proprio il Prof. il medium di ogni apprendimento serio e duraturo.L’intelletto non funziona sospeso ad una connessione,quando pure questa c'è.Servono rapporti umani.Servono confini,luoghi e ritmi quotidiani.La DAD penalizza anche i bambini con difficoltà di apprendimento e quelli le cui famiglie sono in una situazione di svantaggio economico e culturale.E’ evidente che il bene della salute è prioritario a tutela della vita.Ma la vita nemmeno la si può annullare chiudendola o comprimendola,senza prima aver tentato una mediazione.E' come se ai ragazzi fosse stato imposto con Dpcm un Fenomeno hikikomori cioè un ritiro dalla vita sociale.E invece se il relazionamento è proprio degli esseri umani,figuriamoci che cosa esso debba rappresentare per i ragazzi.Perdere giorni di formazione provoca un danno economico nel lungo periodo e le diseguaglianze economiche e culturali tenderanno ad accentuarsi,con un ascensore sociale ancor più bloccato di quanto non lo sia già adesso.I ragazzi di oggi già stanno pagando le politiche sbagliate dei decenni scorsi sulla scuola.Una scuola ingessata in una asfissiante burocrazia,con assurdi criteri di formazione e assunzione del corpo insegnanti e la totale assenza di vera meritocrazia.Negli anni futuri questi ragazzi dovranno sopportare le conseguenze economiche di un pesante debito pubblico causato dalle sciagurate scelte delle classi politiche dell'ultimo cinquantennio.Se adesso togliamo loro anche il presente,non potremo più sfuggire al loro dito accusatorio.Che sarebbe la più dura delle condanne.

2 commenti:

Julia ha detto...

Ciao Clem, molto bello il tuo post, sentito e denso di significato. ....”.Servono confini,luoghi e ritmi quotidianI. ....Se adesso togliamo loro anche il presente...” Mi sono piaciute in particolare queste frasi.
Grazie della tua presenza. Un caro augurio a te di giorni sereni e buon tutto....Ciao. :-)

Clem ha detto...

Grazie Julia.Un gran brutto periodo stanno vivendo i ragazzi di oggi,che subiranno negli anni a venire,gravi danni,in termini formativi e di socialtà. Del resto questa pandemia,oltre che tanto dolore, ha portato danni gravissimi a tutti i settori economici,sociali e culturali in Italia e nel mondo.
Grazie a te per le tue visite.
Ciao e a presto
Clem