30 ottobre 2020

L'EPIDEMIA DEL BALLO








Potrebbe sembrare un racconto di Edgar Allan Poe.E invece un'ampia documentazione storica ci attesta che furono fatti realmente accaduti.A metà luglio del 1518,nella città di Strasburgo,una donna,di nome Troffea,scese in strada e iniziò a ballare,senza che ci fosse nessuna musica in giro.Alcuni giorni dopo non aveva ancora smesso e anzi,nel giro di una settimana,si unirono a lei un numero crescente di persone:prima 30,poi 100,fino a diventare quasi 500e,che danzavano in massa in uno stato di trance,simile ai nostri "rave party".In quella scatenata frenesia collettiva ci furono anche morti per infarto o per ictus.Alcuni storici attribuirono lo strano fenomeno all'assunzione,da parte dei ballerini,di droghe molto potentii.Altri pensarono,invece,che si dovesse trattare di una setta eretica e che il loro fosse una specie di baccanale(rito orgiastico a scopo propiziatorio)se non proprio una specie di rito sciamanico.Ma entrambe le ipotesi furono poi smontate:dai documenti pervenuti fino a noi,risulta che i presenti giurarono che i ballerini non volevano ballare e che anzi in più occasioni chiesero aiuto.E venne anche accertato che non ci fosse nulla di orgiastico o di mistico in quello scatenato e frenetico ballo.Oggi gli storici e gli antropologi classificano la "piaga del ballo",come fu poi chiamata,tra i tipici esempi di isteria di massa.Gli studiosi più accreditati,come lo storico americano John Waller,nel suo libro "A time to dance,a time to die.The extraordinary story of the dancing plague of 1518":"Un tempo per ballare,un tempo per morire.La straordinaria storia della piaga del ballo del 1518")parla,invece,di isteria di massa",di una forma,cioè,di disturbo psicogeno di massa,che si scatena quando è messo in gioco un bisogno primario dell'uomo,come la salute.Quando ciò accade si accendono paure profonde.La salute riguarda il singolo,ma anche la famiglia,i figli,i genitori,cioè tutta la sfera affettiva dell'essere umano.E la minaccia alla salute evoca anche la paura della morte,pervasiva e profonda.Tali forme avvengono in circostanze di estremo stress e generalmente prendono forma in base alle paure locali.Nel caso della peste danzante del 1518,Waller citò una serie di carestie e la presenza di malattie ed epidemie,come il vaiolo e la sifilide che infatti in quel tempo colpirono Strasburgo.Il fenomeno dell'isteria di massa è poi accentuato,sostiene Waller,quando non si ha alcuna fiducia nelle istituzioni che il cittadino percepisce come incapaci di gestire il problema.Qualcosa del genere sta oggi accadendo con l'odierna pandemia mondiale,con il coronavirus e con il conseguente "lockdown",al quale tutti siamo stati costretti per fronteggiare il virus.L'autorevole rivista scientifica "The Lancet" ha pubblicato uno studio sull’impatto psicologico causato dalla pandemia e dal lockdown in centinaia di milioni di famiglie in tutto il mondo.Umore basso,insonnia,stress per la paura per sè e i familiari,di infettarsi,irritabilità,esaurimento,depressione,preoccupazioni per le grosse difficoltà finanziarie.Riprendendo quell'antico racconto,il regista inglese Jonathan Glazer ha girato un cortometraggio "Strasbourg 1518",nel quale descrive le analogie tra i fenomeni psicogeni di massa di quel periodo e le conseguenze dei nostri moderni lockdown.Nelle scene c'è  lo stagliarsi di una figura isolata nel vuoto di pareti bianche intenta a ripetere  ricorrenti schemi gestuali,una ballerina solitaria inizia a muoversi,in piedi nell’angolo di una stanza.Ogni tanto si lava le mani in una tinozza,chiaro riferimento alle raccomandazioni degli scienziati.Altri si uniscono a lei,ciascuno nel proprio spazio ristretto,bloccati in schemi ripetitivi,in movimenti allo stesso tempo provocatori e disperati.Collassano e si rialzano continuamente.Ballano senza sosta,come avvenne a Strasburgo.In un’atmosfera che oscilla tra libertà di espressione e restrizione spaziale,gli spettatori osservano i corpi degli attori prendere vita in modo frenetico.Il regista inglese ha dichiarato di aver fatto proprie le parole della grande coreografa e ballerina tedesca Pina Bausch:"Danziamo,danziamo, altrimenti siamo perduti".Lo strumento della danza,cioè,utilizzato come mezzo catartico,capace di consentire l’espressione di sentimenti contraddittori come quelli vissuti durante i mesi di lockdown.Non a caso i movimenti frenetici dei ballerini esplodono contro pareti, soffitti e pavimenti,contro quella sensazione di reclusione causata da un orizzonte spaziale claustrofobico.Con "Strasbourg 1518" Glazer è stato capace di sintetizzare l’intensità di un sentimento collettivo che attraversa un’epoca segnata da un fenomeno di gravità mondiale.Ma in quanto Uomini dobbiamo sempre mantener vivo un filo di speranza.La speranza di poter sentire presto e finalmente le note dell' "Inno alla gioia".


3 commenti:

Julia ha detto...

Ciao Clem. Bellissimo questo post, davvero originale e interessante. Ho apprezzato il tuo commento al mio post di novembre. Hai scritto esattamente quello che penso e che amo di Hopper..
Spero tu stia bene. Sono nuovamente giorni bui e tutto è messo in discussione oltre che la salute.
Credo nessuno di noi immaginasse di dover vivere questo incubo come credo ci sia sempre dietro la mano dei signori del mondo. Ma giocare a fare Dio comporta delle conseguenze..
Buon novembre a te e grazie della tua presenza.
Ciao
Julia

Julia ha detto...

PS
Ho letto con interesse ed apprezzato i tuoi post precedenti in particolare quello su Modigliani e Ottobre e i tempi dell'anima...
:-)

Clem ha detto...

Si grazie,va bene.Spero che anche per te vada tutto bene.Sono giorni nei quali tutto è messo in discussione:la scienza,la politica,i diritti dell'individuo alla salute e alla libertà.Non ti nascondo che,nel vedere le immagini che arrivano dagli ospedali,ho un senso di angoscia e di smarrimento sia per la situazione sanitaria ma anche per l'allarme sociale e di ordine pubblico che sta crescendo difronte all'altra drammatica emergenza economica.Insieme a tutto questo ho un senso di nausea difronte alle sguaiatezze dei politici di maggioranza e opposizione nei talk tv:l'impressione che si ha è che guardino solo ai sondaggi,senza nessuna consapevolezza dei drammi che la gente sta vivendo e senza la capacità di adottare provvedimenti tempestivi e incisivi.
Grazie a te per i tuoi passaggi
Buon tutto
Clem