10 agosto 2018

E' LA DEMOCRAZIA, BELLEZZA

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Fake news.E' questo uno dei termini più discussi da qualche tempo in un dibattito che coinvolge giornalisti,politici,rappresentanti delle istituzioni.Le fake news(fonte Wikipedia)sono articoli redatti con notizie inventate,ingannevoli o distorte,allo scopo di disinformare o diffondere cose false,soprattutto attraverso internet e i social media,per indurre in errore il lettore e ottenere finanziariamente o politicamente la sua attenzione.La gente ,anche per pigrizia culturale,non verifica la veridicità delle informazioni che condivide sui social e nemmeno legge i contenuti che si consigliano ai propri amici virtuali.Così,nel Tempo dei social,la diffusione delle false notizie sul web avviene entro pochi minuti e in pochi minuti fa il giro del mondo.La discussione sulle "fake" è emersa soprattutto dopo la Brexit in Gran Bretagna e la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.I risultati di queste due consultazioni elettorali,secondo molti esperti del settore,sarebbero stati in qualche modo condizionate dalla diffusione di bufale e di informazioni false,veicolate dai social media,per orientare le scelte degli elettori.E proprio per reagire al diffondersi delle fake news è stata creata,una apposita procedura di controllo detta "fact checking"(in italiano controllo dei fatti)che agisce su una piattaforma digitale.La piattaforma si chiama “uCheck” (https://www.ucheck.co) ed è nata con l’intento di controllare,con il supporto di giornalisti professionisti,le notizie che circolano sul web.Attraverso questa piattaforma si può sottoporre a verifica una notizia proposta da un altro utente,portando dati e fonti a sostegno della percentuale di attendibilità che si vuole attribuire alla notizia.Ed eccolo il punto.E dunque ci siamo:tra non molto avremo una rete di "controllori"che dovrebbero passare come "indipendenti"(indipendenti?)e rispettosi(rispettosi?)di un rigoroso codice etico,naturalmente dediti alla causa "suprema":la lotta alle fake news ovvero del mostro che agita i sonni dell’establishment.E se invece con queste due parole,"fact checking", si volesse legittimare una qualche forma di censura,limitare l’impatto e la diffusione di idee non mainstream,il "non politically correct" ovviamente negando che di censura si tratti?Perchè tanti dubbi rimangono.Chi sono questi controllori e che cosa controllano?E se chi controllai fosse lo stesso autore delle fake news?Sembra di rileggere il libro di George Orwell "1984" dove l'Occhio del Potere,l'Occhio del Grande Fratello insegue dappertutto l'Individuo,per controllare dove va,cosa fa,come pensa,imponedogli alla fine un Non-Pensiero,un pensiero che distorce la Verità.E se così sarà questo checking,allora è in gioco il concetto stesso di Democrazia.Non c’è vera Democrazia quando qualcuno si arroga il diritto di decidere cos’è vero e cos’è falso,quando si addita solo una parte del problema,pur preoccupante come le fake news veicolate dai social media,e si ignora la gravità del fatto che è rappresentato dalla manipolazione delle notizie creata dai governi mondiali e dal governo della finanza globale,come quella di Bilderberg ad esempio,e quella delle agenzie di rating,che decidono se un Paese possa sopravvivere e a quali condizioni,come è avvenuto in Grecia e in Italia.L’impostazione è soft,per non allarmare le masse,e infatti pochi media ne hanno parlato; l’esito, però, è scontato.La manipolazione della pubblica opinione attraverso le fake news è una minaccia reale alla stabilità e alla coesione delle nostre società europee sulle quali è giusto fare verifiche.Ma forse sono ancor più preoccupanti le verifiche.Già,quali verifiche?E su quali dati?Magari quelli certificati da Macron o dal Dipartimento di Stato americano che hanno deciso di bombardare la Siria senza prove,solo sulla base di notizie riportate dai media e dai social media?O quelli diramati da Ong che pur presentandosi come non governative in realtà sono finanziate dai governi occidentali,diventando uno strumento dissimulato ma molto efficace nell’ambito delle moderne guerre asimmetriche?Julien King Commissario europeo per l'unione della sicurezza (già il nome di questa Commissione dà l'idea di un Tribunale Speciale,di un Controllore Globale)ha chiesto alla UE l'adozione di "misure vincolanti" in vista delle elezioni europee del 2019,forse per togliere visibilità ai movimenti populisti,sovranisti e critici della UE.Questi movimenti certamente sono un vulnus per una riforma reale e democratica dell'ideale europeisitico,ma sono comunque legittimati,al contrario delle Istituzioni europee,da un voto popolare.)E allora se davvero si vuole un’informazione davvero libera occorerrà rifarsi all'unico vero strumento di controllo che l'Europa ha di fatto ignorato in tutti questi anni:le elezioni,il voto,la volontà popolare.Questo magari dispiacerà agli eurocrati,ma si chiama Democrazia.E' la Democrazia,bellezza.

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