25 agosto 2025

IL RACCONTO (ATTUALE) DI ORWELL





80 anni fa,nell'agosto del 1945,veniva pubblicato per la prima volta il romanzo distopico "La Fattoria degli animali" del grande scrittore inglese George Orwell,al quale avrebbe fatto seguito,qualche anno dopo,l'altro suo capolavoro,anch'esso di genere distopico,"1984".

Nella lettura e nella coniugazione di queste due famosissime opere si colgono i principi che informano tutta l'opera di Orwell, nonché la sua visione della vita, ossia l’orrore che egli provava per ciò che definì “il dominio di un uomo su un altro uomo” e dall'altro lato l'incessabile ricerca di una verità che fosse il più possibile obiettiva,non manipolata dal potere e dalla stampa ad esso asservita.Un ideale di assoluta integrità etica ed intellettuale.

Orwell maturò quest'ideale nel vissuto delle proprie esperienze.Vide di persona,come funzionario,il colonialismo inglese in Birmania;scelse di condividere la vita degli emarginati a Londra e a Parigi;partì volontario per la Guerra Civile in Spagna,per combattere contro il regime franchista,in un momento in cui su tutta l'Europa si addensavano le neri nubi della tirannia.Fu proprio l'esperienza spagnola a mostrargli l’azione violenta e brutale dei comunisti russi in Spagna con la loro volontà prevaricatrice per imporsi sugli altri schieramenti che combattevano contro i franchisti.E fu lì che cominciò a conoscere gli orrori staliniani.

Eppure quegli orrori erano taciuti nella narrazione che in Occidente si faceva della Rivoluzione Russa.E proprio di questo Orwell rimase disgustato,in particolare di quella stampa colpevole di presentare una versione distorta di ciò che accadeva.La colpa era poi ancor più grave quando a essere distorti non era solo la cronaca,ma eventi che diverranno storia,come la guerra civile spagnola o i crimini nell’Unione Sovietica.Il dovere dello scrittore perciò è per Orwell quello di riferire la realtà e smascherare la menzogna.E' quello che Orwell descriverà con cruda (e crudele)lucidità in 1984,nel quale al protagonista del romanzo, Winston Smith,impiegato presso il "Ministero delle Verità",viene imposto di riscrivere la Storia censurando o rimuovendo tutto ciò che è difforme dalla linea del regime per adattarla alla "verità" divulgate dal Grande Fratello (la verità,ovviamente,dell’unico partito).

Ed e' anche quello che accade anche ne "La Fattoria degli Animali",con la quale Orwell mostra il “tradimento della rivoluzione” bolscevica e il suo trasformarsi in un regime totalitario che annichilisce ogni libertà individuale.Egli scelse la forma della favola:il romanzo si chiamava infatti "Animal Farm-Fairy"(favola)con animali parlanti e pensanti che vivono assieme agli esseri umani.La favola ha in sé una universalità e un valore morale,perchè per lo scrittore  in ogni sistema di potere è presente una componente di corruzione,quella dell’animo umano, che investe sia chi il potere lo esercita sia chi lo subisce.

La struttura del romanzo è nota.La vicenda si svolge in una campagna inglese,nella fattoria padronale del vecchio fattore Jones,e protagonisti sono gli animali che vivono nella fattoria.Un giorno un maiale, chiamato il Vecchio Maggiore, riceve in sogno una visione e riunisce gli animali per raccontarla a tutti.Nel sogno il Vecchio Maggiore ha visto una fattoria in cui gli animali non venivano più sfruttati dall’uomo e vivevano in una comunità in cui tutti erano uguali e i prodotti del loro lavoro erano equamente divisi secondo i bisogni di ognuno.Come fa notare a tutti il Vecchio Maggiore:“l’uomo è l’unica creatura che consuma senza produrre.Sfrutta il lavoro e i prodotti di noi animali,senza fare niente".Così,per il Vecchio Maggiore la conclusione è:“Si tolga l’uomo e sarà tolta la causa della fame e della fatica.”.

Alla morte del Vecchio Maggiore due maiali,Napoleon e Palla di neve,si pongono a capo di quella che sarà una vera e propria rivoluzione. Tuttavia, dopo aver scacciato gli uomini dalla fattoria, le cose prendono una piega ben diversa.La Rivoluzione di Napoleon degenera in una feroce dittatura che gli animali, meno liberi e più sfruttati di prima, non riescono ormai a distinguere da quella umana. 

I personaggi del romanzo sono palesi proiezioni dei protagonisti della rivoluzione bolscevica: il Vecchio Maggiore è Lenin(e sullo sfondo,l’ombra di Marx)teorico della rivoluzione; Napoleone è Stalin, Palla di Neve è Trozky, il signor Jones è lo zar Nicola II. Gazzettino/Squealer rappresenta il sistema della propaganda del partito comunista e i 9 cani allevati segretamente rappresentano la polizia al servizio di Stalin. Il cavallo Boxer è colui che crede ciecamente negli ideali della rivoluzione e lavora incessantemente,non mettendo mai in discussione l’azione di chi comanda.C'è solo Benjamin,l'asino,che rappresenta lo spirito critico tra tutti gli animali,non credendo più nella rivoluzione.

Chiaro scopo del libro è dunque di mostrare all’Europa ciò che l’Unione Sovietica è davvero, ossia uno stato che distrugge la libertà individuale; è sollevare il velo di chi non vuole vedere, di chi con piena coscienza nega il vero.Orwell raffigura la deriva degli ideali della rivoluzione,che sono poco a poco sostituiti da anti-ideali liberticidi e oppressivi.E' appena avvenuta la ribellione contro il signor Jones,che già i maiali esercitano il potere con la forza e la prevaricazione.L'idea rivoluzionaria,quando è pratica di potere,degenera e si corrompe.

Così i maiali modificano,uno a uno e a proprio vantaggio,i comandamenti della rivoluzione,usando la forza della propaganda(incarnata da Squealer/Gazzettino).Questi erano i 7 Comandamenti originari:

1. Tutto ciò che cammina su due gambe è un nemico.
2. Tutto ciò che cammina su quattro gambe, o che ha le ali, è un amico.
3. Nessun animale indosserà abiti.
4. Nessun animale dormirà in un letto.
5. Nessun animale berrà alcolici.
6. Nessun animale ucciderà un altro animale.
7. Tutti gli animali sono uguali.

Ma quando i maiali cominciano a dormire nei letti e scoprono il gusto della birra, i comandamenti vengono mutati a convenienza di Napoleon fino a giungere alla modifica più grave,quella del 6° comandamento,che condanna l’uccisione di un altro animale.Ed invece ci sarà la prima strage compiuta dagli sgherri di Napoleon(chiara allusione alle purghe staliniane).
Le idee della rivoluzione degenerano e si arriva alla materiale negazione di quelle idee e quei comandamenti,come viene proclamato nella famosissima frase che rimane come unico comandamento: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”.

Sia in "Animal Farm" che in "1984" due sono i punti che Orwell sottolinea:la lingua e la memoria,poiché è la voluta,consapevole e violentemente perseguita manipolazione di lingua e memoria che permette ai maiali di dominare gli altri animali. Come Orwell scriverà in 1984, chi controlla il passato controlla il presente e controlla il futuro. Sempre in 1984, il partito/regime costruisce una nuova lingua(la "neolingua") il cui fine(eliminando molte parole e modificando il significato di altre) è modellare la mente e impedire idee e opinioni che non collimino con quelle del Partito.Per esprimere il reale o il personale,infatti,sono necessari strumenti quali la vista, la mente,il pensiero,la parola,ma se questi strumenti sono manipolati e modificati,viene a mancare la pluralità dell’espressione e delle opinioni,ossia il significato stesso dell’essere umano che è,in sé, pluralità e molteplicità.E' l'Uomo stesso ad essere negato e se la manipolazione del pensiero non basta interviene la soppressione fisica.

Ecco perchè il Potere ha bisogno di negare e manipolare la Storia.In "Animal Farm" ogniqualvolta i maiali fanno qualcosa che va contro i comandamenti, alcuni animali vanno a controllare le scritte sulla parete del granaio(sulla quale i "comandamenti" erano scritti), ma le trovano modificate. E la loro memoria vacilla:era davvero così?Non era diverso? Ed è proprio di questa labilità della memoria che il potere approfitta.Un verbo spesso usato da Orwell è parere: agli animali pareva di ricordare che…...ma ogni volta interviene il personaggio di Squealer/Gazzettino, il quale, a ogni manifestazione di dubbio da parte degli altri animali, è sempre presente (come onnipresente è la voce del partito, mediante i teleschermi, in 1984) per giustificare,velare la verità con la menzogna,per ingannare distorcendo il vero,con una persuasione che, spesso, si accompagna alla minaccia.Nel momento in cui la memoria individuale vacilla ed è sostituita da una memoria collettiva imposta, ecco che cessa la libertà personale e il libero pensiero.

"La Fattoria" è dunque la lucida analisi del perverso meccanismo del totalitarismo:dalla manipolazione dell’informazione,alla cancellazione degli organi di rappresentanza, dal controllo applicato alla Storia, all’uso sistematico della violenza.Ma quello che fa di un’opera qualcosa di più ed insegnamento universale per tutti, in tutti i luoghi e in tutte le epoche, è proprio il carattere di atemporalità che “La fattoria degli animali” con le analisi profonde che furono proprie di George Orwell.Perché come scrisse lo stesso Orwell: “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”.

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