Anche quest' anno, come tutti gli anni e da 61 anni, si è riunita in Germania la Conferenza di Monaco per la Sicurezza mondiale,che ha lo scopo di discutere sui temi della sicurezza,sul clima e sulle questioni della politica internazionale.E com'è ovvio al centro del dibattito non poteva non esserci la guerra in Ucraina.
Ma quest'anno,con l'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti,la Conferenza ha segnato una svolta nei rapporti tra USA ed Europa e ha fatto registrare una rottura profonda sui valori comuni che sono sempre stati alla base delle relazioni transatlantiche.A Monaco si è avvertito lo spirare di un vento ideologico e populista di attacco alla costruzione europea da parte delle forze politiche e dei governi sostenitori di Trump che considerano l'Europa come un orpello del passato e un fastidioso ostacolo alle nuove aggressive dottrine del tycoon americano.
Anzi.L'Europa si è dovuta sentire anche impartire una lezioncina di democrazia dal vice presidente Vance che ha accusato il Vecchio Continente di liberticidio,di mancanza di rispetto della democrazia,della libertà di espressione e religiosa e di essere il maggiore nemico degli Stati Uniti piuttosto che Cina e Russia.In più Vance è andato poi a offrire,alla vigilia delle elezioni tedesche,uno sfacciato sostegno alla leader del partito neo nazista germanico,ignorando tutte le regole del rispetto e non ingerenza nella politica interna di un Paese alleato.
Ovviamente le affermazioni di Vance sono apparse come musica alle orecchie del Cremlino che ha sempre visto l'Europa come un "nemico" politico e culturale.Con queste prospettive, dopo tre anni di guerra nei quali l'Ucraina si è battuta con immenso coraggio ed eroismo per la propria libertà e per la propria Terra,ma in fondo per tutta l'Europa,si è capito che è in arrivo una resa dei conti piuttosto salata anzitutto per l’Ucraina ma anche per la stessa Europa.Il Presidente USA ha promesso infatti a Putin una serie di importanti concessioni,fatte sulla testa degli ucraini,prima ancora che il negoziato sia ancora iniziato.
Così,a meno di 2 mesi dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca,è caduto l’isolamento nel quale finora era il Presidente russo,pienamente riabilitato da Trump nonostante i suoi crimini consumati in Ucraina,dove sono stati trucidati e gettati in fosse comuni migliaia di civili,stuprate donne,deportati in Russia decina di migliaia di bambini:tutti crimini che hanno portato la Corte Penale Internazionale ad emettere un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti.Crimini che si aggiungono agli altri,tanti crimini compiuti dal tiranno russo,come i genocidi in Cecenia e Siria o gli omicidi di giornalisti ed intellettuali che contestavano il suo trucido regime,da Anna Politkovskaya,a Sergei Yushenkov,da Alexander Litvinenko ad Alexei Navalny.
In questo contesto la situazione del presidente ucraino appare disperata.Egli non dispone infatti di contrappesi negoziali da opporre a Putin e allo stesso tempo deve giustificare a cosa sono valsi tre anni di guerra che hanno provocato morti e distruzioni del suo Paese destinato adesso ad essere smembrato di parte del suo territorio.Ma non migliore è la situazione dell'Europa che cullandosi sotto lo scudo americano e della Nato,ha coltivato l’illusione di piegare la resistenza di Putin e di imporre una pace giusta. Adesso i leader europei dovranno spiegare alle loro rispettive opinioni pubbliche a cosa sono serviti tre anni di guerra e quale è il risultato ottenuto per l’Europa.
Così ora l’Europa si trova per la prima volta,dopo ottanta anni di pace e stabilità nel Continente, a dover fronteggiare da sola la minaccia russa e a farsi carico della sicurezza di quel che resterà dell’Ucraina.Il pericolo russo è concreto e ora si sa che non si può più contare sull’impegno americano.Appare assolutamente necessario che i Paesi dell’Unione Europea insieme alla Gran Bretagna mettano a punto un piano di difesa comune che rappresenti un forte deterrente nei confronti di Putin. Il rischio è infatti che si delinei una nuova Yalta che tracci le zone di influenza tra Russia ,Stati Uniti e Cina. L’Europa deve allora tutelere il futuro proprio e dell’Ucraina utilizzando tutti i mezzi di cui dispone sul piano diplomatico,economico e commerciale per impedire che Putin emerga come il vincitore indiscusso di questa guerra per impedire che un'Ucraina smilitarizzata e privata di un quinto del suo territorio diventi una nuova Bielorussia con la conseguenza di un aumento della minaccia russa.
Alla luce di questi fatti non si può non ricordare quell'altra Conferenza di Monaco,quella del settembre del 1938,quando i leader di Regno Unito,Chamberlain,Francia,Daladier,Italia,Mussolini e della Germania,Adolf Hitler si incontrarono per discutere le rivendicazioni del Führer,sulla regione tedescofona dei Sudeti,nel territorio della Repubblica della Cecoslovacchia.Nel tentativo di "calmarlo" i tre capi di Stato consentirono ad Hitler di imporre al governo di Praga una mutilazione territoriale,pensando così di salvare la pace,contribuendo,invece,allo scoppio della 2° Guerra Mondiale.L’unico a comprendere la vera natura dell’accordo fu Churchill, che dichiarò: «Hanno scelto il disonore per evitare la guerra,avranno il disonore e la guerra».
Ad 85 anni di distanza,il fantasma di quella Conferenza di Monaco è di nuovo tra noi.Allora,con la scusa della tutela della popolazione germanofona sudeta,fu permesso a Hitler di invadere prima la Repubblica Ceca,e poi mezza Europa.Oggi, sempre a Monaco,gli Stati Uniti decidono di abbandonare l’Ucraina,alla quale viene imposto di rinunciare al suo destino europeo ed euro-atlantico, perdere definitivamente i territori occupati, regalare a Trump le terre rare.E come Hitler,anche Putin già pensa di allargare il suo dominio,magari con governi fantocci a lui ossequienti,a Lituania,Estonia,Georgia e Romania.
Eppure,e nonostante tutto,l’esito della partita non è ancora scontato, anche se bisogna agire in fretta: l’Europa è chiamata a diventare adulta e a fare finalmente l’Europa, mettendo in cantiere alcune decisione in tempi brevi per permettere a Volodymyr Zelensky di non accettare alcuna imposizione americana o peggio ancora russo-americana.
Anzitutto deve essere fuori discussione il destino europeo di Kyjiv.Va accelerato il percorso di integrazione europea dell’Ucraina, creando una corsia preferenziale e a tappe forzate. Il Parlamento Europeo deve accogliere da subito un gruppo di deputati ucraini indicati dal parlamento di Kyjiv, anche senza diritto di voto, ma con diritto di parola.Perchè l’Ucraina è Europa, geograficamente, culturalmente e storicamente e una sua sconfitta militare con un esito a sovranità limitata è una minaccia esistenziale per l’Europa stessa.Ed ancora.Se il veto dell’attuale Amministrazione Usa ha interrotto il processo di avvicinamento dell’Ucraina nella Nato,allora,per il momento,vanno realizzati accordi militari bilaterali, sotto l’egida europea, fra l’Ucraina e i singoli Stati membri, più il Regno Unito. Accordi ampi che prevedano un processo costante di forniture belliche;realizzazione di joint venture euro-ucraine per la produzione bellica sul suolo ucraino;apertura di basi militari permanenti sul suolo ucraino degli eserciti dei paesi europei firmatari.Perchè poi,anche con un disimpegno americano dalla Nato,l’Europa ha pur sempre due potenze nucleari (Francia e Regno Unito,che fanno parte anche del Consiglio di Sicurezza ONU con diritto di veto);e ci sono due paesi leader nella produzione bellica (Italia e Germania); un paese che ha già superato il cinque per cento del proprio PIL nella difesa (la Polonia); nazioni che hanno già conosciuto la dittatura comunista e che proprio perciò sono pronti a difendere la propria libertà (Lituania,Estonia,Lettonia,Cechia,Romania,Bulgaria).
È tempo di agire.Ce lo ha ricordato proprio Zelensky,proprio in quest'ultima Conferenza di Monaco,un grande leader di una nazione che da tre anni resiste alla barbara e brutale invasione militare della Russia: «Vi esorto ad agire – per il vostro bene, per il bene dell’Europa – per i popoli d’Europa, per le vostre nazioni, per le vostre case,per i vostri figli e per il nostro futuro condiviso».Perchè questo è il significato di aiutare l'Ucraina:rivendicare la nostra civiltà,le ragioni storiche e culturali e con esse l'orgoglio di essere europei veramente.
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