Epperò la liberazione di Cecilia Sala rischia di far perdere di vista la problematicità del contesto in cui tale liberazione è maturata.E' certamente innegabile il successo ottenuto dalla premier Meloni con il blitz negli USA e l'incontro con Donald Trump ed Elon Musk.Con questa operazione la Meloni ha inteso rafforzare la narrazione secondo la quale,grazie a lei e al suo governo,l’Italia sta riacquistando il prestigio e l'autorevolezza che,a suo dire, aveva perduto a livello internazionale.Ma va detto che la questione richiede una visione più ampia,per le implicazioni che emergono dall’incontro di Meloni con Donald Trump ed Elon Musk.Infatti l'agenzia di stampa Bloomberg News,dopo quell'incontro ha riportato alcune informazioni secondo cui in questa occasione sarebbe stato stretto un accordo con Elon Musk per l'adesione,da parte dell'Italia,al sistema satellitare di SpaceX,di proprietà dello stesso Musk,per la fornitura di un servizio di connettività internet per la copertura nelle località più remote del pianeta.Dunque ciò che è in gioco è qualcosa che va ben oltre la questione del sequestro della giornalista italiana,e riguarda la posizione dell’Italia di fronte alla rivoluzione che si è verificata nello scenario mondiale con l’ascesa di Trump al vertice del paese guida dell’Occidente e del ruolo assunto dal suo partner Musk.
Questo nuovo ruolo lo si può comprendere già dalle prime dichiarazioni di Trump fatte ancor prima di entrare in carica;dichiarazioni che non rientrano di certo nell'ambito della prassi delle democrazie occidentali.In particolare hanno colpito quelle sue affermazioni sul suo progetto di annessione agli USA della Groenlandia(che fa parte della Danimarca)e la riconquista del canale di Panama,in ordine alle quali egli non ha affatto escluso l’uso della forza militare.Un"pensiero" Trump lo ha fatto anche al Canada,nei confronti del quale ha detto di voler usare qui,però,"solo"(bontà sua)la "forza economica"(applicando cioè dazi)perchè il Canada prima o poi dovrà essere il 51° Stato americano.
I suoi strali sono andati anche agli alleati della NATO,ai quali ha "intimato" di aumentare le spese militari portandole al 5% del PIL,minacciando altrimenti la fuoriuscita degli Stati Uniti dalla NATO stessa.Perche' poi questa è la logica dei sovranisti:Orban in Ungheria,Wilders in Olanda,Trump negli Stati Uniti,ognuno fà gli interessi del proprio Paese e questo dovrebbero capirlo,al di ogni "trombonismo",i sovranisti italioti.
Come si vede siamo davanti a una visione che rinnega il concetto stesso di Occidente,così come costruito nella cultura e nella Storia dei rapporti tra Nuovo e Vecchio Continente.Parole come quelle di Trump cancellano il diritto internazionale e le sue fondamenta etiche,in nome di una «sicurezza nazionale» americana e dei suoi interessi economici.
Di questo sovranismo senza regole e senza morale,Musk è il profeta, con la sua rete di comunicazione di 70.000 satelliti di SpaceX e la sua onnipresenza mediatica su X(e probabilmente tra poco anche Tik Tok che vuole comprare dai cinesi)e a lui si è ultimamente allineato anche l’altro grande padrone del mondo mediatico,Mark Zuckerberg,che ha capito che è meglio sottomettersi ai nuovi padroni d'America,per curare i propri(enormi)interessi.
Ormai è chiaro che Musk non è solo un imprenditore,ma un soggetto politico che interferisce, col suo potere economico e mediatico, nella vita interna degi Stati. Lo si è visto nelle critiche da lui mosse sui rilievi dei magistrati italiani al progetto del governo italiano per i centri migranti in Albania.Più di recente,poi,Musk si è espresso in favore di Alternative für Deutchland (AFD)il partito tedesco di ispirazione neonaziste,"allontanato" perfino dalla leader di estrema destra francese Le Pen.Anzi Musk ha fatto anche di più.Ha intervistato sulla propria piattaforma X la candidata di Afd alla Cancelleria, Alice Weidel,affermando poi che «I tedeschi devono votare nelle prossime elezioni di febbraio per il cambiamento,e quindi per la Afd.Solo Afd può salvare la Germania.Sempre in questa stessa logica neofascista,poi,Musk ha deciso di sostenere con ingenti finanziamenti l’estrema destra britannica.
E' chiaro,insomma,che si è davanti a un dichiarato progetto politico-ideologico, di cui Trump, negli Stati Uniti, è l’espressione istituzionale e Musk,a livello planetario,quella,diciamo così, culturale e finanziaria («la mente» e il «portafoglio»).
In questo contesto si è svolta la «missione» della Meloni,sulla quale Trump ha detto:«La premier Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi».Parole non proprio lusinghiere per la Meloni,perchè denotano più che un rapporto di collaborazione,un vero e proprio vassallaggio.Uno Stato sovrano non dovrebbe avere mai bisogno di chiedere il permesso a per negare l’estradizione chiesta da un altro Stato.Ma sono le leggi del sovranismo,bellezza:il sovranismo del Paese più potente coesiste con gli altri sovranismi solo sottomettendoli,che è l'esatto contrario del concetto di sovranismo.
Non è certo un caso che la premier,tanto osannata per il caso Sala, non si sia azzardata a dire una sola parola di critica al discorso di Trump nella sua conferenza stampa di inizio d’anno.Nè per la parte dell’eventuale attacco militare alla Danimarca,nè per la richiesta di investire il 5% del PIL in spese militari.E dopo il solito,infinito bla,bla,bla in favore dell'Ucraina e le dichiarazioni di appoggio incondizionato all’aggredito,la Premier niente ha detto sul fatto che gli USA di Trump non forniranno più armi all'Ucraina.Anzi,ha definito il presidente americano «una persona che quando fa una cosa,la fa per una ragione» e ha ripreso quasi alla lettera le sue argomentazioni,sul canale di Panama,dicendo che fu costruito a inizi del Novecento dagli USA.E in merito alla Groenlandia,ha detto che essa «è un territorio particolarmente strategico, ricco di materie prime strategiche. Per il Canada si potrebbe fare un ragionamento simile».Praticamente un altoparlante di Trump.Se questa è tutela di dignità nazionale.
E ovviamente grandi elogi della Meloni per Musk,nuovo "idolo" della destra nostrana e nessun pericolo può derivare per la nostra democrazia,a detta della Premier,per l’eventuale affidamento della sicurezza delle nostre comunicazioni militari alla rete satellitare Starlink del tecnopopulista americano.Quanto al sostegno ai neonazisti tedeschi di AFD,la Meloni ha risposto che ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero.Come se poi Musk fosse un qualunque privato cittadino,e non il detentore di un potere immenso,deciso ora a sfruttarlo senza scrupoli per un progetto politico in sintonia con quello ex nazista.
Difronte a questo quadro è d'obbligo chiedersi allora quale sia il futuro dell’Occidente e, in particolare,quello del nostro paese.Non si accresce il proprio prestigio riducendosi ad essere il valletto di un arrogante padrone come Trump o mettendosi sotto il controllo di Musk.E soprattutto in questo contesto e con questi soggetti non può sopravvivere tutto quello che chiamiamo democrazia.
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