In tutta Europa si sta una una lunga ombra nera.E' l'ombra nera delle destre populiste e nazionalsovraniste,che crescono ovunque,raccogliendo,con i crescenti consensi delle urne,il malessere diffuso esistente in tutti i Paesi del Vecchio Continente.Ha un qualcosa di realmente preoccupante,questa crescita,non foss'altro che per quel "sentiment" autoritario e per quelle idee illiberali,intolleranti e xenofobe verso il diverso e l'immigrato.Nei giorni scorsi perfino in Svezia,culla della socialdemocrazia e del progressismo di Olof Palme,dei diritti civili,dello Stato sociale e del multiculturalismo,i c.d. “Democratici” neo-nazisti hanno vinto le le elezioni politiche.E se in Italia avranno ragione i sondaggi che alle elezioni politiche danno vincente la destra ed il sovranismo di Giorgia Meloni,anche il Belpaese sarà governato da un partito(Fratelli d'Italia)che discende direttamente dalla destra estremista e post-fascista.Tutto questo sta per accadere nel cuore di un’Europa sanguinante per i bombardamenti russi in Ucraina,per i civili di quella Terra torturati e massacrati,per le fosse comuni di Bucha e di Izyum.Sta per accadere proprio nel momento in cui si dispiega il folle disegno antioccidentale di Putin,articolato tra invasione militare e battaglia energetica,e subito dopo altre crisi globali epocali come la crisi economico-finanziaria del 2008,la pandemia del 2020 e ora la sporca guerra del 2022.
Le democrazie liberali rischiano,con il crescere di queste lunga onda nera,lo svuotamento dall’interno,proprio adesso che Putin è in difficoltà,sorpreso dall’inefficienza della sua macchina bellica,dalla tenacia del contrattacco di Zelensky,dalla forza di fuoco di cui USA e Inghilterra hanno dotato l'Ucraina e dalla sostanziale presa di distanza di India e Cina dall'"Operazione Speciale".Eppure il criminale del Cremlino non rinuncia al suo folle progetto eurasiatico,che ha le sue radici ideologiche nella Grande Madre Russia e nel profondo odio e disprezzo nutrito contro l’Occidente.Quelle stesse teorie formulate dal più stretto ideologo di Putin,quell'Aleksandr Dugin con le sue concezioni sulla "lotta contro l’Ovest,unico mezzo salutare sia per guarire la nostra cultura russa sia per far progredire la simpatia panslava" e che considera "la democrazia globale regno dell’Anticristo".
Alla luce di questi fatti sono sconcertanti le dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini,che continua a ripetere di non mandare più armi all'Ucraina e nel richiedere di togliere le sanzioni a Mosca.Come pure assumono rilievo le parole della Meloni contro l'Europa("la pacchia é finita").Ed é significativo il voto contrario di Fratelli d’Italia e Lega contro la condanna del Parlamento Europeo dell’Ungheria di Orban,accusata di non essere più una democrazia.
Certo,al momento del voto gli italiani penseranno a tutt’altro:alle bollette del gas,all'aumento del prezzo dei prodotti alimentari,alla scuola per i propri figli,ai mutui per la casa e al lavoro che manca.Epperò quel voto all'Europarlamento di Lega e Fratelli d'Italia a favore dell'autocrazia di Orban é importante anche per questi motivi e pone una domanda:quale idea della democrazia hanno le "nuove" destre che vanno al potere in Europa(e a quanto pare presto anche in Italia)?Questa é una risposta fondamentale da dare.Non solo sul piano valoriale,ma anche da quello più strettamente pratico.Perché uno dei requisiti richiesti dall'Europa per accedere ai finanziamenti europeei(tra cui il PNNR)é proprio quello del rispetto dei principi e delle regole democratiche da parte dei singoli Stati.
E dunque é troppo facile dire,come fanno Meloni e Salvini,che Orban ha vinto le elezioni e che perciò l’Ungheria è una democrazia.Se fosse solo questo anche Mussolini e Hitler furono eletti dal popolo.E nell’era contemporanea il voto del popolo ha prodotto le "democrature",cioé quei regimi formalmente improntati alle regole della Democrazia,ma ispirati poi nei comportamenti pratici ad un autoritarismo di fatto come quelli appunto di Putin,Erdogan e dello stesso Orban.Quando il leader è scelto dal popolo,e dichiara di trarre sovranità e legittimazione da esso,senza ritenere di doverne dare più conto a nessuno,il suo potere non conosce più limiti e la democrazia stessa cambia natura e diventa dispotica.
Proprio per questo l'Occidente ha prodotto,attraverso le Costituzioni dei singoli Paesi,i suoi anticorpi,garantendo diritti inalienabili ai cittadini e limiti ai poteri dei governi.Lo fecero gli inglesi già nel 1215 con la "Magna Charta",obbligando il Re ad accettare vincoli alla sua autorità.Lo ribadirono più tardi le colonie americane.Dalla Magna Charta alla Costituzione americana,l'Occidente si è forgiato nel "costituzionalismo",che fa una democrazia liberale una democrazia vera,perché prevede non solo elezioni libere e regolari,ma anche il riconoscimento dell’autorità della legge,la separazione e il bilanciamento dei poteri,la tutela dei diritti di associazione e di espressione,la difesa della libertà religiosa e sessuale.Per questo è inaccettabile la replica quasi infastidita di Meloni sul caso Ungheria.
A parole,finora l’aspirante Prima Ministra ha provato a rassicurare l’establishment interno e internazionale,giurando fedeltà eterna all’europeismo e all’atlantismo.Nei fatti,però,il suo primo atto concreto è stato un voto contrario all’Europa liberaldemocratica.E non basta.Da questa destra che si professa “di governo” non si può pretendere soltanto l’approvazione convinta alla resistenza ucraina e l’adesione alla Nato.
Fratelli d’Italia è solo un partito filo-atlantico,che quindi si limita a riconoscere la necessità di un posizionamento geostrategico?O è anche una forza compiutamente occidentale che si riconosce in una comunità di destino europeo,nei principi del costituzionalismo e quindi nei valori del liberalismo?La mancata risposta a questa domanda potrebbe portare il Paese nelle secche delle democrature,facendolo somigliare all'America di Trump.E non é certo questo coloro che hanno sempre creduto nei valori della liberaldemocrazia e di uno Stato di diritto.
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