06 aprile 2020

IL TIMORE DELLA NATURA




Era il 6 aprile,“in venerdì santo”, e l’astro di Raffaello nasceva e moriva al tempo stesso.Raffaello era infatti nato ad Urbino il 6 aprile 1483,nella giornata del Venerdì Santo.Morì a Roma appena 37 anni dopo,il 6 aprile 1520,e anche quello era un Venerdì Santo.E dunque il 6 aprile non può essere una data qualunque
Quest'anno  ricorrono i 500 anni dalla sua morte ed era stata organizzata alle Scuderie del Quirinale quella che qualche critico aveva già definito una mostra “epocale”. E invece,a 500 anni dalla morte,i più grandi capolavori di Raffaello ,dalle sue splendide,dolcissime Madonne a quei paesaggi naturali sconfinati;da quegli sguardi intensi,magnetici e raffinati ai dettagli minuziosi di mani,vesti e monili,lettere e arazzi(famosissime quelli conservate nei Musei Vaticane)sono rimaste nascoste all'occhio umano.La notte distesa dall’emergenza Covid-19 ha fatto chiudere quell'esposizione in onore di Raffaello.E così quei capolavori,prestati alle Scuderie da istituzioni di tutto i mondo,dalle Gallerie degli Uffizi alla National Gallery,dal Museo del Prado,alla National Gallery of Arts di Washington,al Metropolitan Museum di New York,dobbiamo accontentarci di vederli in una mostra virtuale.Che è tutt'altra cosa,certo,ma di certo l'arte donataci da Raffaello non si ferma,perchè "il sogno non si ferma".

Raffaello volle essere sepolto nel Pantheon di Roma. (in basso la foto della sua tomba)


Su di essa c'è quest'epitaffio:

"Qui giace Raffaello,dal quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta;ma ora che è morto teme di morire".




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