03 marzo 2020

FORSE ADESSO CAPIREMO






Forse anche agli sventurati che fuggono dalla Siria per sfuggire ai bombardamenti e che ora il criminale leader turco Erdogan caccia verso l'Europa,per ricattare quest'ultima ad intervenire nel conflitto che contrappone la Turchia alla Siria,forse anche a loro è arrivata notizia del virus che preoccupa tutti noi in questi giorni.Forse anche loro sanno che in Europa,e in Italia soprattutto,c'è una infezione chiamata coronavirus.Le immagini di quelle masse di disperati che fuggono dalle loro terre verso l'Europa,le immagini di quei bambini di pochi anni in braccio alle loro mamme che scappano dalla guerra e dalla distruzione,ci devono far pensare.Sì,perchè è proprio in questo momento che viene in evidenza il rapporto stretto dei problemi globali di un'umanità sofferente.E' in questo momento che si può comprendere come le paure dell’Occidente e quelle dell’Oriente,così differenti eppure così vicine e connesse tra di loro,si tengono insieme.Una connessione che non possiamo far finta di non vedere.Ora capiamo cosa sia lo spavento di vedere i nostri figli,i nostri genitori e noi stessi esposti al pericolo di un contagio e di una sorte potenzialmente fatale.E allora proprio adesso dovremmo riflettere sulle molte sciocchezze che abbiamo detto in questi anni e che forse qualcuno ancora continua a dire,a proposito delle masse enormi in fuga dalle guerre o da regimi pericolosi.Salvo che poi qualcuno,su qualche giornale,ottusamente chiuso nel suo "tifo" da Curva Sud a sostegno del pagliaccio del Papeete,continui nelle sue campagne di odio.Ora che anche noi abbiamo svuotato i supermercati,litigato in farmacia per un presidio protettivo,comprato a borsa nera un flacone di disinfettante,magari possiamo capire meglio perché non c’è regola,blocco,minaccia dissuasiva che possa fermare qualcuno che teme per la sua vita e quella della sua famiglia.E se non lo capiamo o non vogliamo capirlo,allora è inutile.E' inutile istituire Giornate della Memoria,per la Shoah,per le Foibe,per i Gulag di Stalin.Perchè già adesso l'Europa ha smarrito la memoria dei grandi drammi e delle grandi emergenze collettive:le guerre europee sono un ricordo solo dei più anziani,insieme alle esperienze che le accompagnavano,la fame,la malattia,senza nessuna cura,senza nessun farmaco.Il sentirsi in balia della prepotenza altrui.Come con le SS,come con la sanguinaria polizia comunista di Stalin.Forse la nostra coscienza collettiva si è sentita tranquilla e pulita,quando ha affidato al bandito Erdogan,o ai criminali delinquenti libici,dietro versamento,da parte dell'Europa,di cospicue somme di danaro,decine di migliaia di sfollati dal Medio Oriente,disinteressandosi, poi,dei loro destini e delle loro insopportabili condizioni di vita nelle carceri turche e nei campi di tortura libici.Solo 30 o 40 anni fa questa idea ci avrebbe turbato e indignato e avrebbe messo in discussione i capisaldi culturali del nostro sentirci occidentali,europei,civili:allora ci sentivamo a disagio persino per disastri umanitari lontanissimi da noi,come il Bangladesh o il Biafra.Ed invece in questo nuovo tempo di coscienze diverse,abbiamo narcotizzata ogni sensibilità,affidandoci a una narrazione falsificata(non sono profughi,sono clandestini."Loro" non fuggono,sono invasori delle nostre terre e allora #primagliitaliani o #Americafirst).Una narrazione che si fonda sulla paura che è un sentimento incontrollabile e invincibile,che determina azioni estreme,e chissenefrega di norme,leggi e regole,se poi al governo c'è chi quelle norme per primo butta a mare e sfrutta quelle paure e ci aizza sopra campagne di disprezzo e di odio.Ma ora,forse,possiamo capire meglio.Anche noi abbiamo ogni giorno il nostro piccolo assaggio di paura.Siamo anche noi in condizione di valutare cosa significa accendere la tv sperando che il nostro paese o il nostro quartiere sia rimasto immune dal virus.Possiamo capire cosa significa vedersi chiudere in faccia porti,aeroporti e ferrovie da tutte le Nazioni della terra.Vedere i nostri prodotti respinti indietro con un'economia che drammaticamente collassa.Adesso possiamo più facilmente capire che immani sacrifici fa quella gente sui barconi,donne e bambini soprattutto,quando dalle coste del Nord Africa si muove verso l'Europa e possiamo immaginare cosa saremmo disposti a fare se nostro padre malato non trovasse un posto in ospedale,se le scuole o i luoghi di lavoro restassero chiusi a oltranza,se non trovassimo più in farmacia una medicina essenziale per nostro figlio.Ecco.Forse adesso riusciamo a capire cosa succede agli altri che scappano via dalle loro terre e che poi noi blocchiamo su una barca in mezzo al mare.E' necessario ricordarle queste cose.E' necessario recuperare quella memoria scomparsa.Sarà opportuno ricordarne il sapore amaro di queste cose quando daremo il nostro giudizio sulle disperazioni degli altri.

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