Dalla vicenda del coronavirus viene poi una lezione a chi,come Salvini in Italia,chiede "pieni poteri",per assicurare ordine sicurezza.Perchè se anche le folle adesso osannanti attribuissero a qualcuno i pieni poteri,non c'è alcuna garanzia di sicurezza per chi a quel potere verrebbe poi sottoposto.La principale ragione della propagazione del contagio in Cina è legata ai ritardi con cui le autorità locali hanno ammesso la gravità della situazione,dopo avere proibito la diffusione di informazioni sgradite da parte del personale sanitario.In una società aperta,in cui la libertà di parola degli scienziati,come quella dei cittadini,non è sottoposta al controllo delle autorità politiche,sarebbe stato impossibile impedire per settimane il controllo di quella denuncia.Quindi, ad avere innescato il contagio è stato proprio l’esercizio dei "pieni poteri",che pretendendo di superare gli intralci e i "fastidi" della Democrazia e dello stato di diritto,finiscono per sacrificare pure i diritti fondamentali delle persone.Ed ancora.La "litania" di ogni "sovranista" che si rispetti,si sa,è quella di voler essere "padroni a casa propria",contro le interferenze di qualsivoglia organismo internazionale.Ed invece questa vicenda dimostra che proprio un sistema internazionale,multicentrico,cooperativo e coordinato da una istituzione internazionale come l’OMS(Organizzazione Mondiale della Sanità)fondato su regole negoziate su base multilaterale sta dimostrando come protocolli e procedure operative condivise a livello mondiale siano capaci di gestire un problema di dimensione globale.La narrazione sovranista potrà scrivere sui social quello che vuole,ma è indubitabile che risorse,responsabilità e saperi utili a contrastare un problema globale non possono non essere globalmente diffuse e non soltanto nel luogo in cui si verifica un problema.Dai temi della salute pubblica a quelli ambientali ed economici,non c’è area del mondo che abbia in sé tutti gli strumenti,scientifici,politici od economici,necessari per muoversi e difendersi autonomamente e singolarmente nel Villaggio Globale.
Ed insomma ed infine e in un senso più ampio,da tutta questa vicenda ne vien fuori un insegnamento culturale e politico.Occorre cioè,riscoprire una politica che finalmente cominci ad aggredire le cause strutturali della crisi sistemica di questo inizio del XXI secolo.Ma per questo bisogna mettere mano alla madre di tutte le crisi e cioè alla crisi dello Stato.I problemi del Villaggio Globale non possono essere affrontati dalle vecchie nazioni.Servono stati sovranazionali con istituti economici,politici e militari comuni,e un nuovo ordine internazionale.Certo.Ci troviamo difronte a un problema enorme e complesso ma non per questo esso può essere eluso.L’effetto dell’epidemia di coronavirus sarà certo contenuta dalla grande collaborazione che stiamo verificando tra i governi su questa emergenza sanitaria e dal ruolo importante svolto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.Molto più difficile da prevedere e da contenere è il rischio politico perché,di fronte al riemergere del virus del nazionalismo e del sovranismo,che tanti disastri ha prodotto nel secolo scorso,e che tanti ancora potrebbe produrne ai giorni nostri,non si intravede ancora un nuovo pensiero politico globale e una cultura di un nuovo Umanesimo all’altezza delle sfide del nuovo secolo.
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