11 maggio 2019

CARAVAGGIO E PASOLINI

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Qualche settimana fa è' iniziata a Napoli e durerà fino a luglio la mostra:“Caravaggio a Napoli”,nella quale sono proposte varie opere del pittore lombardo,dipinte durante il suo soggiorno nella città partenopea.Alcuni critici d'arte hanno definito Michelangelo Merisi(detto il Caravaggio perché nato nella città bergamasca di Caravaggio)come "pittore del popolo",accostandolo a Pier Paolo Pasolini,definito "scrittore del popolo".Quel Pasolini,autore tra gli altri,del suo primo romanzo “Ragazzi di Vita”.E sono proprio i “ragazzi di vita”,giovani della Roma popolare,cantati da Pasolini e ritratti da Caravaggio,a rappresentare uno dei trait d'union tra il pittore e il poeta.Caravaggio,in totale antitesi alla moda del suo tempo,non lavorava per la corte papale o per la ricca aristocrazia del tempo.Anzi.Egli volutamente scendeva nei bassifondi e nelle taverne,lì dove si respirava la vita scevra delle regole e delle ipocrisie cattoliche e borghesi e rendeva le persone che popolano questa vita sotterranea protagonisti della storia.La taverna diveniva scenario di episodi evangelici,come nella conversione di San Matteo(sopra)dove Cristo veniva proiettato in un'ambientazione da sobborgo e lì si manifesta agli uomini,lì dove effettivamente Cristo dovrebbe apparire,tra gli ultimi,prima che altrove.Il popolano presta il volto a personaggi mitologici come nel caso del “Bacchino Malato”(sopra)in cui un ragazzo emaciato e roso dalla malattia offre le sue sembianze al Dio Romano dell'Ebrezza.Nel pensare al parallelo proposto da questi critici tra l'opera di Caravaggio e quella di Pasolini,si rimane incredibilmente sorpresi nello scoprire che il volto di “Ragazzo con Cesto di Frutta” assomiglia in modo straordinario a Ninetto Davoli,o che il “Bacchino Malato” innanzi citato ha le sembianze di Franco Citti protagonista di “Accattone” e che il fanciullo di “Amor omnia vincit” è identico nell'espressione da “impunito” addirittura a Pino Pelosi,presunto assassino di Pasolini.Pasolini e Caravaggio sono uniti nella loro volontà profonda di essere “diversi”,anche nelle scelte personali e sessuali,con quella loro unicità di personalità ribelli e antitetiche ad un contesto generale di omologazione che caratterizzava,oggi come allora,il 1600,e gli anni dai '50 ai '70 del secolo scorso e i giorni nostri.Artisti entrambi irregolari,dal temperamento irruento,non alieno dallo scandalo,entrambi coinvolti in inchieste giudiziarie,perseguitati dalle incomprensioni,alle prese con la "guerra santa",come gli islamici definiscono il percorso interiore e spirituale degli uomini.Controcorrente lo furono certamente entrambi.E li unisce anche quella povera,misteriosa morte consumata su un litorale,davanti all'orizzonte del mare,della natura,loro che la avevano avuto come maestra la natura e la realtà.Caravaggio muore su quella lingua di sabbia e di alberi della spiaggia di Feniglia,che unisce la terraferma all’Argentario,in Toscana ma non lontano da Roma.Anche Pasolini muore vicino a Roma, davanti allo stesso mare, alla foce del Tevere presso Ostia.E quando Pasolini muore, nel 1975,sigilla la chiusura di un’epoca e di un secolo,prima del reale compimento cronologico.Assiste alle trasformazioni della sua epoca:il 1963 nella letteratura,("Gruppo 63" fu chiamato quel movimento letterario spontaneo suscitato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle cose letterarie)il 1965 nella liturgia ecclesiastica con l’abolizione del latino,il 1968 nella politica; vede la decadenza e il crollo spirituale del mondo conosciuto nell’infanzia e anche lui si adegua e partecipa intellettualmente alla protesta che in quel decennio appariva come il primo dovere etico dell’uomo.Entrambi chiudono un’epoca,con la drammaticità che questo comporta.Caravaggio l’epoca classica dell’arte.Pasolini chiude l’epoca della modernità e un secolo.E forse proprio perchè ripudiati dagli uomini delle loro epoche,furono entrambi sfregiati,culturalmente e financo nel fisico.

4 commenti:

Julia ha detto...

Un bel post, Clem. Arte e letteratura, i miei argomenti preferiti. Lo hai sviluppato davvero bene. E poi amo Caravaggio...
Lo sai che abbiamo scelto lo stesso argomento per il post?!
Ciao e buon tutto

Clem ha detto...

ho visto il tuo ultimo post nel quale parli delle varie mostre in giro per l'Italia.Proprio a proposito del Verrocchio e di Domenico il Ghirlandaio di cui anche parli,sono stato proprio a fine aprile a Firenze,dove ho visitato la mostra dedicata al Verrocchio e poi ho visto gli affreschi del Ghirlandaio nella Basilica di Santa Maria Novella (Cacciata di Gioacchino dal Tempio,la Natività di Maria,Presentazione al Tempio,lo Sposalizio della Vergine,la Natività di Cristo,la Strage degli Innocenti e la Morte e Assunzione della Vergine)Un vero spettacolo.
Grazie per i passaggi.
P.S. continuo a trovare qualche difficoltà nel lasciaare commenti sulla tua pagina,spero si tratti di niente di che.
Ciao e buona fine di maggio

Julia ha detto...

Sai qualche volta non riesco a commentare nemmeno io, devo sempre ripulire la memoria e poi per un po' funziona. E dire che ho semi traslocato per lo stesso problema sul cannocchiale......! Qui da te invece funziona sempre.

Ciao Clem
e' un piacere passare

Clem ha detto...

Grazie Julia,il piacere è mio...da quando ti ho "conosciuta" ho avuto modo di apprendere tante cose e scoprire siti letterari ed artistici di grandissimo interesse....
ciao
Clem