16 gennaio 2019

LI CHIAMIAMO CLOCHARD


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Li chiamiamo "clochard".Oppure,con un termine forse più spregiativo,li chiamiamo anche "barboni".Son tutte quelle donne e quegli uomini di quel silente mondo di esseri umani che ogni giorno,ma soprattutto ogni notte,vive una vita ravvoltolata in coperte(quando gli va di lusso)più spesso sotto pezze, stracci, cartoni,giornali.E' tutto quel mondo di gente che si trascina per le vie delle città,fermandosi ogni tanto vicino a un cassonetto della spazzatura rivoltandone il contenuto in cerca di qualcosa che possa servirgli per qualcosa.E' questo il "ghost world" fatto di "vite sotterranee".Chissà come ha passato il Natale e il Capodanno questa gente.Mentre noi brindavamo e festeggiavamo,loro stavano lì,in qualche angolo di una qualche stazione ferroviaria o della Metropolitana,avvoltolati dentro una specie di coperta.E chissà ancora adesso dove sono e cosa fanno,in quest'inverno di ghiaccio.Mentre noi siamo al caldo delle nostre case,chissà loro dove ora sono,cosa stanno facendo.Forse,nella migliore delle ipotesi,sono in una mensa della "Caritas" o di qualche altra associazione di beneficenza "no profit" che assicurano loro un pasto caldo e si (pre)occupano delle loro esistenze,in assenza di un Governo incapace di strutturare un benché minimo servizio di assistenza sociale e di accoglienza alberghiera per questa gente.Un Governo,questo Governo del "cambiamento",che da un balcone annuncia l'abolizione per decreto della povertà e che invece impone,proprio alle associazioni di beneficenza e assistenza una ignobile e infame tassa,una"tassa sulla bontà",un odioso dazio proprio su quelle associazioni,su quella  gente che ha scelto di rinunciare ad un pezzo del proprio tempo di vita per fare volontariato,per dare una mano a chi non ce la fa.
Ogni tanto ti vien fatto di pensare a chi sono,da dove vengono quelle donne  e quegli uomini di questo mondo nascosto e invisibile all'occhio distratto di noi gente "normale".Ti vien fatto di pensare alle precedenti loro vite,ai mondi dai quali vengono.Chissà.Magari è gente che era gente come noi,gente "normale"(normale:vagli a dare poi un senso e un significato a questa parola).Avevano forse una moglie,un marito,dei figli.Ed un lavoro,magari.Poi un giorno qualcosa o qualcuno o forse tutto di tutto questo è venuto a mancare.E loro,sconvolti dal dolore,hanno abbandonato ogni cosa per immergersi nell'oscurità di quest'altra vita,per scomparire alla vista dell'altra gente.Riuscendoci presto e subito,del resto,perchè noi,ciechi e chiusi come siamo nei nostri egoismi,nella nostra avidità,nella nostra miserabile povertà di sentimenti,nemmeno conosciamo o vogliamo conoscere quello che c'è in un mondo "diverso" dal nostro.Solo ogni tanto,veniamo a conoscere così,per caso,distrattamente,qualche notizia che viene dal mondo degli "Invisibili".Veniamo a sapere,per esempio,che in questi pochi giorni di questo nuovo anno di questo gelido gennaio,sono morti di stenti e di freddo già una decina di "clochard".Oppure ogni tanto si viene a sapere dalla tv e dai giornali che qualche "bravo" ragazzo,uno schifoso bastardo in realtà,così,per "distrarsi" un po' dagli ozi dalla propria insignificante esistenza;così,per divertirsi e ridere un po',ha dato fuoco ai cartoni o agli stracci sotto ai quali vive e stenta il popolo dei "clochard".Mettendo poi in rete su youtube e sui social quell'eroica impresa,per dimostrare quanto è stato bravo e coraggioso,di cosa è stato capace di fare bruciando quei cartoni,quei miseri stracci sotto i quali ci sono vite al limite,se vite le puoi pure chiamare.Così,più o meno, ha fatto anche il vicesindaco leghista di Trieste,del resto.Ha visto per terra-dice lui-un ammasso di stracci,coperte,un piumino e li ha buttati nella spazzatura.Fingendo ipocritamente di non sapere che sotto quegli stracci c'era un povero diavolo che chissà come aveva sfangato anche quella giornata.Perchè lui,il vicesindaco,aveva a cuore-così dice lui- il decoro della sua città e che è stato "con soddisfazione" che li ha buttati nel cassonetto quegli stracci.Postando poi tutto sul suo profilo Facebook,con la precisazione che ovviamente poi si è lavato le mani".Già.Si è lavato le mani,come Ponzio Pilato,perchè non è mica di questi problemi di assistenza alle fasce più deboli che può e deve interessarsi un'amministratore pubblico,figuriamoci.Ma anche noi,che la domenica si va a Messa tutti bravi e compunti,pure continuiamo a scansarlo,fisicamente e psicologicamente,questo mondo "altro" e "diverso".Lo scansiamo pur avendo ascoltato,proprio durante la Messa,le parole che venivano dall'Altare:"Venite,benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perchè ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere;ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero solo o carcerato e siete venuti a trovarmi".

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