14 febbraio 2018

QUEL CARABINIERE DI PIACENZA

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In fondo non c'è stato nulla di nuovo il giorno 10 del mese di febbraio dell'anno 2018.In questo giorno nel quale durante una "pacifica" manifestazione nella città di Piacenza,10 Carabinieri 10,si sono trovati a fronteggiare la libera "espressione" di pensiero di 400 manifestanti 400(in realtà 400 delinquenti comuni)che dicevano di sfilare per riaffermare i valori dell'antifascismo militante contro questo Stato "borghese".Ed in fondo non c'è stato niente di nuovo nel vedere quel carabiniere in quelle foto e in quel video di un smartphone,che durante quella manifestazione inciampa e cade in una via della città di Piacenza e lì a terra,impossibilitato a difendersi,viene pestato e massacrato di pugni e calci e bastonato con sbarre e con il suo stesso scudo che intanto gli è caduto.Non c'è niente di nuovo nel vedere le immagini e le foto di quei 10 Carabinieri costretti a scappare di fronte a 400 bimbi viziati,figli di papà,che magari poco prima sono scesi dall'auto nuova che gli ha regalato il loro babbo per il loro 18 anni,i 18 anni di un delinquente.Un compleanno di uno scarto di umanità ed un insulto a tanti altri papà che ogni giorno,per andare al lavoro,si sbattono avanti e indietro nelle metro e nei treni da schifo dei pendolari,nei quali a volte ci rimettono pure la vita,come è accaduto a Pioltello,Italia, perché lo Stato non ci mette nemmeno un pezzo di ferro in un binario scassato da quanto tempo,chissà.Immagine correlata
 
Gli eroi antifascisti erano in un corteo pieno,zeppo di rancore gratuito e di “bandiere” dell’Anpi,proprio nel giorno 10 del mese di febbraio,nel giorno di memoria nazionale,istituito nel Ricordo delle Foibe,.E loro,gli antifascisti militanti,loro che gridavano contro i morti infoibati con cori da stadio,cantando:"com’è bello far le foibe da Trieste in giù".Forse,chissà; magari in quel corteo ci sarà stata pure quella figlia di papà che  anni fa,a Milano,col Rolex al polso e bombolette spray in mano,mentre i suoi amici antifascisti facevano a botte con i carabinieri,lei "dipingeva" uno sportello del bancomat.Il bancomat,il simbolo del capitalismo,il simbolo del danaro,quel danaro che a lei e ai suoi amici antifascisti,tanto lo dà il loro papà.Insieme ad un Rolex,per l'appunto.E intanto quei 10 carabinieri,sono lasciati per terra da questo Stato in una strada della città di Piacenza,con uno stipendio da schifo.Lo Stato li ha lasciati a prendere botte da quei 400 delinquenti comuni.Ed ancor più di tutti quel carabiniere steso in terra,che hanno pestano con pugni e calci tutti insieme,eroicamente.
Sì,adesso il Premier e il Ministro degli Interni andranno intorno al letto d'ospedale del carabiniere massacrato di botte per "portare la loro solidarietà".Ma poi andranno subito via,a far campagna elettorale,assicurando che nelle città c'è sicurezza perché c'è lo Stato.Come no?Come a Piacenza,per esempio.
No,in fondo non c'è proprio niente di nuovo in quello che è successo in quel giorno 10 del mese di febbraio dell'anno 2018 in quella strada della città di Piacenza.In fondo Pasolini lo scriveva già 50 anni fa,nel '68,ai ragazzi del Movimento studentesco con l'eskimo addosso.Pasolini scrisse una poesia a "quelli" del "Movimento" quando loro,a Roma,a Valle Giulia,bastonavano i ragazzi dei carabinieri e di polizia.Lui,Pasolini,non aveva dubbi.Pasolini era dalla parte dei ragazzi dei carabinieri e di polizia.E sicuramente anche oggi Pasolini sarebbe stato con lui,col carabiniere di quella strada di Piacenza.
Pasolini così scriveva in quella sua poesia:

Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).

Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
 
 
 
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