C'è un racconto,nella mitologia greca,molto interessante e cioè il "Ratto d'Europa".Il mito narra della principessa Europa,figlia del re dei Fenici(il cui regno si estendeva sul territorio dell’attuale Libano e comprendeva le fiorenti città di Tiro e Sidone)che,scesa al mare con le ancelle,incontrò sulla spiaggia un toro bianco di grande bellezza e mitezza,tanto da indurla a cavalcarlo.Ma il toro si lanciò attraverso il mare trasportando la fanciulla fino all’isola di Creta,dove assunse le sembianze di Zeus che con lei generò tre figli,tra i quali Cadmo e Minosse,quest'ultimo,poi,re di Creta.Il mito continua col racconto sui fratelli di Europa,che partirono in varie direzioni per cercare la sorella:tra questi Cadmo che giunse nella Grecia continentale e qui fondò Tebe;a lui è attribuita la trasmissione dell’alfabeto dalla Fenicia alla Grecia.In generale il mito rappresenta un movimento di civiltà da Oriente a Occidente e il nome Europa,dato ai territori occidentali,riflette questo spostamento.Il mito venne tramandato nei secoli attraverso l’arte,che nella pittura annovera innumerevoli rappresentazioni della fanciulla sul toro.In particolare il mito d’Europa è stato rappresentato nella pittura da artisti come il Veronese,il Tiepolo,Tiziano Vecellio e Paul Rubens.Proprio questo mito,proprio in questi tempi dovrebbe rappresentare la nuova unità europea e la costruzione di un’Unione che riesca a integrare le parti orientali e occidentali del continente, e proprio in questi giorni dovrebbe rappresentare la cultura della tolleranza,della solidarietà e dell'accoglienza difronte alle grandi migrazioni di masse dal Sud al Nord del mondo;ed invece l'Europa non sa dare risposte,con i Governi che chiudono porte e innalzano muri,con paure,rancori e spaccature tra le stesse Nazioni d'Europa e tra queste e i popoli extraeuropei.In un mondo attraversato da grandi migrazioni di popoli,il mito d’Europa dovrebbe invece assumere particolare importanza.Europa è una viaggiatrice,che non ha timore ad abbandonare tutto per spostarsi da Oriente a Occidente,a scoprire nuovi mondi e a portarvi il contributo di un’altra cultura.Ci ricorda che i popoli hanno sempre trasmigrato e che tali movimenti di popolazioni portano importanti innovazioni culturali e sociali.Questa vorrei che fosse la mia Europa,questa dovrebbe essere la nostra Europa,l'Europa di tutti noi,cittadini del solo popolo europeo.
C'è questo mito,dunque,ma c'è anche una storia.Una storia vera nata nelle terre del "mio" antico Sannio.Un giorno,infatti,un contadino della zona trovò nella sua campagna un bellissimo vaso in una tomba sannitica.Gli piace tantissimo,lo tiene.Dopo qualche anno e il contadino contattò un antiquario a cui presentò il vaso(un "Cratere,in realtà:il"cratere" era un vaso che serviva a mescolare il vino con le varie spezie,secondo il rituale del simposio greco).L'antiquario "gradì" l'opera e la comprò per pochi soldi dal contadino.E,siccome aveva un grande "amore" per l’arte,per la Storia e per la Cultura,il caro antiquario pensò bene di concludere quello che,con molta probabilità,fu il più grande affare della sua vita.Cosìcchè il "Cratere"fu acquistato,nel 1981,nientemeno che dal "Paul Getty Museum" di Malibu,per la cifra di 380.000 dollari.
L’opera
Il vaso è un cratere a calice decorato a figure rosse,alto più di 70 cm e un diametro di 60 cm.
Deve il suo nome,appunto,(” Cratere con ratto di Europa”)dalla scena raffigurata sul lato principale,e la cui storia ho raccontato per sommi capi.
Sul Cratere è raffigurata una fanciulla dai lunghi capelli sciolti,Europa appunto,dalla veste riccamente ricamata,che con una mano trattiene il velo,mosso dal vento,e con l’altra si aggrappa al corno del toro sovradipinto di bianco,sotto le cui zampe stanno Scilla e Tritone insieme a pesci e ad animali marini,che rappresentano metaforicamente il mare che il Toro(Zeus cioè)sta attraversando.Il vaso è noto anche come Vaso di Asteass,dal nome di un importantissimo ceramografo di Paestum del IV secolo a.C, Assteas, che fu uno tra i più attivi pittori vascolari a figure rosse della Magna Grecia. Anche per la tecnica pittorica adoperata(figure rosse su sfondo nero),distinta e diversa da quella del tempo(figure nere su fondo bianco)l'opera costituisce uno dei massimi capolavori al mondo per quel periodo.Asteass gestì un grande laboratorio in cui si producevano crateri.Dipinse prevalentemente scene mitologiche e teatrali ed è uno dei pochi ceramografi delle colonie greche il cui nome è giunto fino a noi e la sua opera più famosa è proprio il "Ratto d'Europa".
Il Vaso,dopo essere stato esposto anche ad "Expo 2015" è ora tornato qui nel Sannio,nel "suo" Sannio,anche se in realtà è patrimonio del Mondo e dell'Umanità,per il significato e i Valori che esso rappresenta.Ora il "Cratere" è definitivamente trasferito ed esposto qui nel Sannio,nella mia cittadina,nella Torre del Castello di Montesarchio, in Provincia di Benevento,sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino