30 aprile 2015

FALSO IN BILANCIO






Ferruccio De Bortoli lascia la direzione del "Corriere della Sera".E al momento di lasciare,il direttore,più che un editoriale di commiato ai lettori,scrive un bilancio della sua attività al Corriere. Così egli scrive:
"Al momento di assumere la seconda direzione,scrissi che il Corriere,lungo il solco della sua tradizione liberaldemocratica,ambiva a rappresentare «l’Italia che ce la fa».Credo che vi sia riuscito(....).Ha svolto il ruolo che compete a un grande organo d’informazione,orgoglioso dei suoi valori e di una storia di ormai 140 anni.Ha dato spazio e rappresentatività a un’Italia seria e laboriosa.Il Corriere non è stato il portavoce di nessuno.(.....).Non ha fatto sconti al potere,nemmeno a quello giudiziario.Ha giudicato i governi sui fatti,senza amicizie,pregiudizi o secondi fini.E proprio per questo è stato inviso e criticato(avendo vicende giudiziarie con Berlusconi e con D’Alema n.d.b.). Al nostro storico collaboratore Mario Monti-che ebbe,per fortuna dell’Italia,l’incarico dal presidente Napolitano di guidare il governo - non piacquero, alcuni nostri editoriali.Come a Prodi,del resto a suo tempo.Del giovane caudillo Renzi, che dire?Un maleducato di talento.Il Corriere ha appoggiato le sue riforme economiche,ma ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere.Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche.Personalmente mi auguro che Mattarella non firmi l’ Italicum.Una legge sbagliata. 

Ecco,questo il bilancio che fa De Bortoli della sua esperienza al Corriere.L'uscente direttore assume che il Corriere,durante la sua direzione,è stato imparziale verso tutti.Sarà.Però,in uno sforzo di onestà intellettuale,De Bortoli avrebbe potuto dire che la "tradizione liberaldemocratica" del Corriere da lui vantata,non prevede certo che l'incarico di primo ministro venga dato a chi non sia stato legittimato dal voto popolare,come Mario Monti,ad esempio.Però De Bortoli afferma che "per fortuna" quell'incarico sia stato conferito proprio a Monti.Da chi venne dato quell'incarico?Dal popolo,come succede in ogni liberaldemocrazia?O non fu piuttosto un piano preparato da interessi finanziari internazionali(soprattutto tedeschi)avallato da un Capo dello Stato che non vedeva l'ora di disfarsi del governo di allora,del governo Berlusconi?
"Il Corriere non ha fatto sconti a nessuno,nemmeno alla magistratura",dice De Bortoli.Per la verità nei suoi 6 lunghi anni di direzione non c'è qualcuno che ricordi una fondamentale presa di posizione del Corriere sui tanti,troppi scempi del diritto che le toghe hanno consumato in questi anni.E di Renzi riesce solo a dire che è un "maleducato".Per la verità a guardare il quadro complessivo della politica renziana-soprattutto quella economica ed estera-ben altri aggettivi e sostantivi dovrebbero essere usati sul giovanotto di Firenze.
Non sembra,quindi,che il suo bilancio sia proprio,per così dire "veritiero".Ma lo sa lei Direttore che scrivendo quello che ha scritto potrebbe essere accusato di falso in bilancio?(del resto anche su questa legge così spudoratamente partigiana,niente ha avuto il Corriere da ridire).


P.S.P.:il consiglio di amministrazione del "Corriere" ha nominato l’attuale condirettore del Corsera, Luciano Fontana, al posto di de Bortoli .....Dal suo curriculum si apprende,dunque,che Fontana ha trascorso "solo" 11 anni nelle stanze dell'Unità e del Pci-Pds-Ds.E "forse" quegli 11 anni vorranno pur dire qualcosa.E chissà perché questa era la soluzione  più gradita allo stesso de Bortoli.

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