3 anni,3 governi(tutti non eletti).Prima i due uomini della Provvidenza,Monti e Letta.Adesso il ragazzo delle meraviglie,Matteo Renzi.Ma anche con lui l'Italia non "cambia verso"come invece aveva promesso l'uomo delle slide e dei tweet.Anzi.A Matteo adesso cominciano ad arrivare brutte notizie.Ad esempio quelli dell'Istat hanno "twittato" una notizia pessima sul Pil italiano.L'Istat ha "certificato"un dato peggiore delle attese(anche di quelle peggiori):l'andamento del Pil nel 2° semestre 2014 è peggiore delle previsioni degli analisti.L'Italia a giugno ha avuto una crescita negativa dello 0,2% cioè l'Italia è in recessione.
C'è un elemento comune tra gli ultimi 3 governi.Tutti hanno promesso tanto,tutti hanno fatto niente sulle riforme "strutturali"che sono quelle che veramente servono "per cambiare verso":mercato del lavoro,pensioni,pubblica amministrazione.Purtuttavia Renzi si bea e si gloria di un'altra riforma,quella del Senato.Come se riformare il Senato servisse a riempire i carrelli della spesa degli italiani,a diminuire le tasse,a dare più lavoro.Questo dimostra che da 3 anni siamo guidati da un manipolo di parolai o pifferai magici,ed in questo,senza dubbio alcuno,il più bravo è proprio Renzi,che molto parla,che niente fa.La sua promessa di una riforma al mese è ancora lì,appesa alle slide del presuntuoso premier.Una di quelle slides era dedicata proprio a quella "fantastica" legge degli 80 euro.Ed anche su quella demagogica promessa elettorale in perfetto stile Dc(c'erano le elezioni europee)è scoppiata la polemica.Per la Picierno gli 80 euro avrebbero risolto i problemi della spesa degli italiani.Ed invece,come era facile prevedere,quegli 80 euro non sonoo stati che una mancia.Non solo.Gli 80 euro hanno aumentato ancor più la spesa pubblica,sottraendo risorse per la copertura del deficit di bilancio.Sarebbe stato molto più utile usare i soldi degli 80 euro per tagliare il costo del lavoro o altre tasse.Ed anche il Commissario per la spending review,Cottarelli,lo aveva detto:ogni centesimo a disposizione andrebbe usato per tagliare le tasse, non per aumentare la spesa pubblica (che è ciò che ha fatto Renzi).E Matteo,invece si è dato alle riforme costituzionali,invece che a quelle strutturali.E sono queste che incidono sull'economia reale e sul debito pubblico.
Ed ancora:si poteva provare ad estirpare il cancro delle caste e delle corporazioni, aprendo alla concorrenza e all'efficienza tutti quei settori in cui regnano le tante rendite di posizione.Si poteva privatizzare (sul serio,non come si è fatto per Telecom Italia); si poteva riformare il mercato del lavoro per tamponare una disoccupazione sempre più alta, permettendo, tra le altre cose, il fallimento delle aziende stracotte, che sono un consumo di risorse pubbliche attraverso la cassa integrazione.Già,si poteva.Ma Renzi si è messo a fare riforme isti-costitozionali che,se tutto va bene,andranno a regime fra un paio di anni. E intanto il PIL continua a scendere,ed il debito pubblico continua a salire.Nessuna sorpresa, insomma: gli ingranaggi del sistema Italia sono rimasti ad arrugginirsi, e il risultato è stata una nuova recessione.
Da ultimo,poi,è arrivata per Renzi la "mazzata" di Draghi.Se il governo italiano non è capace di fare riforme strutturali-ha detto Draghi-allora sarà necessario) procedere a "cessioni di sovranità" all'Europa che procederà essa a porre in essere queste riforme.Gli avvoltoi di Bruxelles,insomma,già volteggiano su Palazzo Chigi."Cessioni di sovranità".Ma si rende conto questo govenrnicchio di sfardellati ministrucoli della gravità di queste affermazioni?Probabilmente no se il Primo Ministro,in un'intervista tv ha detto:"sono pienamente d'acordo con Draghi".(!!!)Ma sa quello che dice quando parla questo tizio?Essere d'accordo con Draghi significa non essere d'accordo con la politica economica del proprio governo.E significa che tra un pò arriveranno "quelli" di Bruxelles che ordineranno a Renzi:"fai questo e non fare quello".Insomma avremo un governo "a sovranità limitata"che sta lì per forma ma che diverrà l'esecutore materiale degli ordini della UE.E allora lasci le slides caro Premier,e faccia quelle (tante)cose che bisogna fare.Ma forse lei quelle cose non le farà mai,perchè non ha il coraggio di farle.Fare quelle cose significa diventare impopolari.E ad un piacione come lei questo non garba affatto.Lasci le slides,parli di cose concrete,caro Premier.E facesse un pò di sana autocritica.E già che ci siamo,magari, facciano un (bel)pò di seria autocritica anche quel 40% di italiani che hanno votato,speranzosi,questi pifferai magici che promettono cose irrealizzabili,con le loro slides ed i loro tweet.Perchè se non si "cambia verso" davvero(ma sul serio, non come slogan elettorale) il destino del Paese è ripiombare negli anni Novanta.Che non sarebbe una gran bella cosa.E se arriva la Troika,saranno lacrime e sangue,altro che slide.