22 agosto 2013

UNA CERTA ORIANA

Una lotta di potere tra militari e "Fratelli Musulmani".Questo sembrerebbe essere,ad una analisi superficiale e sommaria,quello che sta accadendo in Egitto in questi giorni.In realtà v'è di più,molto di più.In quella terra di cultura millenaria c'è uno scontro del Pensiero contro l'Oscurantismo,della Ragione contro il Fanatismo.Uno scontro di culture,valori,principi.Dietro il bagno di sangue del popolo egiziano si combatte,questa volta sì,un'autentica battaglia per una grande,vera,seria primavera di libertà.
Certo.I  militari al potere non sono immuni da colpe e responsabilità gravi negli eccidi di questi giorni.Eppure le élite intellettuali egiziane hanno subito scelto.Hanno subito preferito l'ondata di "militarismo nazionalista",considerando i militari come il male minore rispetto al potere islamista,persino dopo la carneficina di questi giorni.Scrittori,giornalisti,uomini di cultura sono compatti nel sostenere le forze armate egiziane.Celebri scrittori egiziani come Youssef Ziedan,autore del bestseller "Azazel" ed  il celebre romanziere Alaa Al-Aswany lo hanno detto in maniera decisa,forte,inequivocabile.Entrambi hanno detto che l’esercito,in questo momento,sta proteggendo il Paese dalla barbarie,perchè se i "Fratelli musulmani" non fossero fermati,verrebbe messa in pericolo la cultura millenaria non solo dell'Egitto,ma dell'Umanità intera.Perchè è proprio questo che in Egitto,Paese di cultura e arte millenaria,sta accadendo.Se i "Fratelli" dovessero malauguratamente prevalere,prevarrebbe la violenza,non solo fisica ma anche morale,culturale e la millenaria storia di civiltà,la ricchezza di pensiero,il patrimonio di idee di un popolo sarebbe cancellato nel giro di qualche breve tempo.
Esagerazioni?Non credo.Basta pensare a quello che già è stato capace di fare il fanatismo religioso islamico in altre terre pur'esse islamiche.Basti pensare,ad esempio,ai carri armati dei talebani che in Afghanistan aprirono il fuoco contro le statue di Buddha,risalenti al terzo secolo dopo Cristo,proclamate patrimonio universale dell'Umanità.Oppure basta ricordare le masse islamiche che distrussero l’Istituto d’Egitto al Cairo,fondato da Napoleone, contenente 192.000 libri di inestimabile valore e documenti risalenti sino al XIX secolo.Ora non c’è più niente.La leggendaria “Descrizione dell’Egitto” di Napoleone è andata perduta (nel 1822 Jean-Francois Champollion aveva usato questo documento per svelare il mistero dei geroglifici).Ed ancora.E' da tempo che gli intellettuali liberali sono oggetto di attacchi e di minacce.E' solo di poco tempo fa l'imposizione,da parte del cieco fanatismo oscurantista islamico,di mettere all’indice i romanzi di Naguib Mahfouz,l’unico arabo insignito del Premio Nobel per la Letteratura e definito il “Balzac dell’Egitto”,perché le sue opere “incoraggiano il consumo di alcol e droga”.Il romanzo di Mahfouz “Awlad Haretna” è stato addirittura etichettato come “ateo”.E non volevano forse gli islamisti  vietare il più grande capolavoro della letteratura orientale “Le mille e una notte”, per la sua “depravazione” e perché è “un’offesa al bene pubblico”?
Insomma.Quello che sta succedendo in Egitto non è un affare interno di una "qualsiasi" Nazione.Perchè,innanzitutto non si tratta di una "qualsiasi" Nazione,ma di una terra che già millenni fa ha generato altissime forme di Pensiero,di Arte,di Cultura.E' questione,quindi,di difesa di civiltà e di difesa del Pensiero dell'Uomo.E poi occorre pensare che nelle fila dei "Fratelli" sono presenti anche molti afghani,turchi, libici,iraniani.Si ha a che fare,insomma con il fanatismo islamista.Si ha a che fare,in definitiva,con terroristi accecati dall’odio fanatico-integralista che cerca di soppiantare la bellezza,la poesia,la cultura.
Al-Aswany poi,si rivolge (giustamente)all'Europa ed all'Occidente intero che,ottusamente e pavidamente,minacciano di bloccare gli aiuti all'Egitto.:"Non capisco-egli ha detto-gli occidentali che vogliono darci delle lezioni.Siamo forse destinati a tornare all’età della pietra?Gli arabi hanno come loro destino e loro futuro soltanto l’oscurantismo?
Sì,ha ragione Al-Aswany.Anche l’Europa rischia di essere travolta dall’odio islamista fondamentalista.La distruzione di beni che sono patrimonio del Pensiero dell'Uomo è un delitto che dovrebbe inorridire ogni coscienza umana,qualsiasi essere pensante e raziocinante.Ma è proprio la domanda di Al-Aswany a doverci preoccupare,quasi angosciare.E l'Europa?Cosa fa l'Europa?Figuriamoci.L'imbelle,impotente,debole,egoista Europa,cloroformizzata dalla cultura islamista,plagiata e prostrata innanzi all'espandersi alle espressioni più violente del crescente fondamentalismo islamico ha da tempo perso il senso e l'orgoglio della propria appartenenza,delle proprie radici culturali e religiose.Ma queste cose le aveva dette già qualcun altro se non sbaglio.Le aveva già dette una certa Oriana.

 

 

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