La notizia è arrivata quasi a sorpresa:il portavoce del governo greco,Simos Kedikoglu,ha annunciato la chiusura della Ert,la televisione pubblica ellenica.La Rai greca,insomma.Il provvedimento ha comportato il licenziamento,con effetto immediato,di 2.500 dipendenti.La decisione è stata presa nell'ambito del programma di privatizzazione delle aziende a partecipazione statale imposto dalla troika europea per concedere prestiti al Paese sull'orlo della bancarotta.Ovviamente molto dura la protesta dei sindacati,perchè si tratta pur sempre di nuova,ulteriore disoccupazione.Ma il governo greco spiega che i dipendenti saranno sospesi fino alla riapertura dell'emittente,tra 3 mesi, quando la rete verrà privatizzata.Kedikoglu ha poi detto che la Ert è "il paradiso degli sprechi,con gente che ha sempre vissuto tempi di "vacche grasse" e con innumerevoli privilegi di regime".Ma proprio il grave momento economico chela Grecia sta vivendo,con immensi sacrifici da parte della gente,ha indotto il governo a non consentire più ritardi o esitazioni.Nessuna tolleranza,insomma,dei privilegi goduti fin qui dai dipendenti della Ert."Ert ha inoltre detto Kedikoglu,riceve dal popolo greco,attraverso le bollette,circa 300 milioni di euro l'anno e ha da tre a otto volte il personale necessario.
Ecco.Le parole di Kedikoglu potrebbero essere utilizzate pari pari per raccontare la situazione Rai italiana.Le parole di Kedikoglu("paradiso degli sprechi","scandalo permanente","vacche grasse")potrebbero essere utilizzate pari pari per fotografare quello che (ancora)oggi è la Rai.Per descrivere i privilegi dei dipendenti RAI,per dire quanto sia esteso e inefficiente l'immenso carrozzone tele-radio-pubblicistico italiano,così come nei decenni di gestione politico-partitica esso si è andato configurando.Sì,perchè anche da noi la televisione pubblica è un mostro burocratico di immense dimensioni,finanziato lautamente dai contribuenti con il canone che nel 2013 è arrivato a 113,50 euro.Ed anzi rispetto alla tv greca i dipendenti della RAI sono oltre cinque volte tanto:circa 13mila in organico(più del doppio di Mediaset;a Sky sono circa 4mila)e oltre 40mila i collaboratori.Viale Mazzini vanta poi 21 sedi regionali,14 uffici di corrispondenza e 13 canali televisivi.Senza che tutta questa quantità di risorse umane ed economiche sia rapportata ad una qualità delle prestazioni,con trasmissioni di liveelo ed utilizzo di vere professionalità artistiche e giornalistiche.E poi,naturalmente,c'è il bilancio,sempre pesantemente in rosso:quello del 2012 ha registrato una perdita di 244,6 milioni di euro.
Perchè quei 13.000 dipendenti?Tutti indispensabili?Tutti così bravi?La verità è che la Rai è stata per anni,decenni uno dei luoghi principali e privilegiati di potere della peggiore partitocrazia italiana:Rai 1 alla DC,Rai 2 al PSI,Rai 3 al PCI.Ed anche ora che la prima Repubblica è finita,la Rai è ancora lì ad essere gestita come nella Prima Repubblica.
Ed allora:perché non chiudere subito il carrozzone Rai?Perché non facciamo come la Grecia?Si potrebbe approfittare del momento di crisi per fare quello che da anni tanti predicano,nessuno fa,per ovvia convenienza:introdurre un pò di aria nuova nelle stanze del Cavallo rampante.Un pò di privatizzazioni,per esempio. non farebbero male se non ai partiti.Ma farà sicuramente bene alle tasche degli italiani e ad una qualità del "prodotto" Rai diversa e migliore.Sì.Chiudiamo finalmente il Palazzo di "questa" Rai fino a quando qualcuno non verrà a comprarsela.Chiudiamole le porte di Viale Mazzini.E poi sbattiamole in faccia al partitocratismo italiota.
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