"Spending review".Leggi le parole e rimani impressionato.Roba da Professoroni,tu pensi.Come quelli che stanno al governo,ad esempio."Spending review".Deve essere roba molto tecnica,che solo grandi esperti in economia e statistica,possono conoscere.Come quelli che stanno al governo,tu pensi.Ma poi vai ad approfondire un pò e vieni a sapere che lo "spending review" altro non è che l’analisi dei capitoli di spesa delle attività dei singoli enti statali e locali al fine di individuare le voci da tagliare,per evitare inefficienze e sprechi di denaro.E beh,tutto qui?E solo di questo si tratta?E non ci sarà mica bisogna dei grandi esperti che siedono al governo come Mario Monti,Piero Giarda,Vittorio Grilli ed altri per sapere che bisogna tagliare,cosa tagliare,come tagliare.
L'obiettivo dei tagli è quello di trovare le risorse per evitare l’ulteriore aumento dell’IVA,dal 21 al 23 % con le ulteriori ripercussioni recessive che inevitabilmente ne conseguirebbero.E sulla "review" la BCE ci ha dato perfino un un "consiglio":accorpate le provincie (che umiliazione,Prof. Monti.Farci dire dagli stranieri cosa e come dobbiamo fare).
Ma fossero solo le provincie il problema.In realtà è tutta l'architettura degli enti locali e delle loro aziende municipalizzate a dover essere rivisto,concetto,questo,che poi porta direttamente a quello delle liberalizzazioni (do you know this word,Mr Monti?Non mi pare,se pensiamo al misero fallimento del suo governo in questo campo,nonostante i roboanti annunci suoi e dei suoi Ministri).
La spending review non serve a stabilire che si deve tagliare nella spesa per la scuola o per le carceri o per la sanità.Per questo bastava un usciere della Bocconi,mica il Rettore.Il "review" serve a conoscere per disboscare."Conoscere per deliberare" avrebbe detto un "certo" Luigi Einaudi.Non avete mica bisogno di una "analisi" per sapere come e dove tagliare (e comunque,se proprio vogliamo,ci sono i lavori della Commissione Muraro buttati in chissà quali cassetti,che già analizzarono gli sprechi sui quali intervenire).Voi non siete politici,cari Prof.Voi non dovete dar conto alle "lobbies" politico-clientelari che premono elettoralmente sul "Sistema Partiti".Se non "tagliate" voi chi mai lo farà più?Altrimenti che ci state a fare?
E per i tagli,allora,dal momento che,per esempio,già si conosce la spesa per la Sanità si sa già che si può risparmiare intervenendo sulla qualità dei servizi erogati in questo particolare servizio pubblico,senza per questo privare i malati della necessaria assistenza.Quando esamini la spesa per il "pianeta" (tragico e disperante così come è organizzato oggi) Giustizia,ti rendi conto che il problema non è trovare i soldi per finanziarlo,ma la lucidità per tagliarla radicalmente,intervenendo,magari,anche con una riforma della magistratura e prevedendo anche la responsabilità civile dei giudici per i ritardi (e i relativi costi) con cui depositano,ad esempio,le sentenze.
"Spending review",certo.Ma finora l'unica cosa che avete fatto,l'unico verbo che avete coniugato è stato uno solo,signori Professori:"tassare".E lo si capisce anche.Perchè,come scrive Luca Ricolfi su "La Stampa":<<è politicamente più facile aumentare le tasse che ridurre la spesa. L’aumento delle tasse si traduce in decine di piccole vessazioni nessuna delle quali è abbastanza concentrata su una singola categoria da suscitare una rivolta dei contribuenti. I tagli alla spesa invece toccano categorie molto specifiche, e così creano una saldatura fra corporazioni, sindacati e ceto politico (specie locale), una sorta di patto nascosto o implicito che blocca qualsiasi decisione presa dal governo centrale>>.
"Spending review".Bella espressione,certo.Epperò sarebbe stata ancora più bella se accanto ad essa ci aveste messo le parole "liberalizzazioni" e "privatizzazioni",che non avete,invece,saputo fare,che non avete avuto il coraggio di fare,voi che tecnici e non politici siete.Ma,come diceva Don Abbondio nel suo colloquio con il Cardinal Federico Borromeo,"Il coraggio,uno,se non ce l'ha,mica se lo può dare".