17 maggio 2022

LA "FATICA" DELLA DEMOCRAZIA





Prima di tutto ci sono loro,é ovvio:vecchi,donne e bambini intrappolati nei caseggiati sventrati dai missili,ma anche massacrati,stuprati e poi buttati in fosse comuni.
Ma dopo aver sollevato gli occhi dall'orrore di quegli eccidi premeditati,dopo aver guardato dentro gli occhi terrorizzati di quei vecchi,donne e bambini,di tutta quella gente da 3 mesi nascosti nelle metropolitane e nei sottoscala dei palazzi,senza cibo né acqua,ci atterisce anche quel panorama che giornalmente gli inviati delle tv rimandano nelle nostre vite:un paesaggio lunare di distruzione totale di intere città,di palazzi bruciati o sventrati dalle bombe russe,con i sopravvissuti costretti ad aggirarsi nel cratere di città fantasma,dov’è stata annientata ogni forma di vita associata.Perchè la demolizione materiale di quegli spazi,scuole,ospedali,università attesta la volontà di soffocare l’intera testimonianza civica di un popolo,di demolire ogni spazio politico,civile,umano,culturale.Perché dove adesso ci sono palazzi sventrati,piazze cancellate,strade saltate per aria,prima c’erano teatri,chiese,caffè,scuole,municipi,cioé i luoghi dove si consumava il rito quotidiano della democrazia e della civile convivenza,dell'aggregazione tra umani,in un comune sentimento di cittadinanza:tutta quella serie di atti del vivere quotidiano che abbiamo la possibilità di fare quando abbiamo la fortuna di vivere liberi.Adesso quelle città,calpestate dalla violenza e dalla brutalità,non ci sono più,e di questo nessuno qui in Europa ne parla.Ed invece è importante parlarne,perché é proprio in quei posti che si rintracciano i valori fondanti dell’Europa:il sentimento di abitare nell'unica Città globale europea;il sentimento di essere dentro l'Agorà politica,culturale e civile di un unico popolo europeo nel quale lo spazio privato e domestico è collegato alla piazza del mercato e delle riunioni,cioé il luogo dov’è nata la democrazia.

E allora colpire scuole,università,municipi,teatri significa che scopo voluto e preciso dell’invasore era quello di estirpare la Democrazia stessa dalla natura del popolo ucraino in tutte le forme e i luoghi dove essa si esprimeva(e vuole continuare a esprimersi).

E quei tanti,quei troppi,in Italia e in Occidente,che dicono che,vabbè,sì la Russia ha aggredito ma l'Ucraina ha le sue colpe,dovrebbero guardare questa immensa "tabula rasa",questo sterminato panorama urbano di macerie delle città ucraine.Perché guardare quelle macerie materiali significa capire che non é stata annientata solo un palazzo sede di un municipio o un teatro o un'università:bombardare quei luoghi significa eliminare l’esercizio popolare della cittadinanza,la libertà politica degli individui,i Templi della cultura e degli Studi.E' dunque è la nostra stessa cultura,i nostri valori e istituti democratici occidentali a essere bombardati in Ucraina.E' il nostro modo di vivere e convivere in un sistema di tolleranza e rispetto del diverso da noi,in un modello democratico di convivenza pacifica.

Dopo 3 mesi di guerra è amara l'immagine che arriva dal fronte dell'impegno occidentale sulla questione ucraina:troppi distinguo e tanti "però" e "ma",che alla fine portano a non mobilitarsi veramente per preservare la fortuna immensa di cui godiamo in Occidente,cioè la fortuna di vivere in Democrazia e in Libertà.Quella Libertà che oggi si vorrebbe sottrarre al popolo ucraino.E così non si dice che la "Operazione speciale" è uno sfregio non solo per la democrazia ucraina,ma per la nostra stessa democrazia occidentale.
In questo atteggiamento pesano ancora i furori ideologici fuori stagione del Novecento,le nostalgie neocomuniste che vorrebbero sopravvivere alle sentenze della storia,emesse davanti al Muro di Berlino in quel novembre 1989.Senza contare l’antiamericanismo e antieuropeismo culturale e politico di destra e di sinistra.

Qui,in Italia,poi,di fianco a questi pregiudiziali atteggiamenti ideologici,c'è anche una disaffezione alla democrazia,perché troppo debole é il contatto tra cittadino e politica,chiusa com'è nei suoi palazzi dorati.Così,mentre l’ideologia mistificatrice si autocelebra,sulla democrazia si tace.Come se Democrazia e Libertà fossero beni definitivamente acquisiti,che non debbano essere riconquistati giorno dopo giorno.Adesso in Ucraina stanno combattendo per riconquistare quei beni.Noi,qui in Europa e in Occidente dobbiamo combattere per mantenerli e proteggere quei beni.Perché,come ogni costruzione umana,bisogna curare quel patrimonio fatto di ideali e valori secolari,dando contenuti ogni volta nuovi e più forti alle parole Libertà e Democrazia.Eppur tuttavia proprio nella "fatica" della sua costruzione e riconquista costante,sta la grandezza della Democrazia,perché,ricominciando ogni volta a cercarla,lì si ritrovano quei valori nati in Occidente,i valori,cioè,della "Magna Charta" inglese,della Rivoluzione francese,del Risorgimento dei tanti Stati europei.Ecco perché anche noi occidentali abbiamo qualcosa da difendere in questa guerra,a cominciare dal rifiuto dell’abuso e della sopraffazione.E tenendo bene a mente che non l’ipocrisia e l’equidistanza,ma l’impegno per i valori della democrazia è l’unica strada per sconfiggere le tirannie.

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