In questi giorni qualsiasi Tg si guardi,qualsiasi talk show si segua,oramai lo schema è sempre quello:si comincia a parlare del virus,delle statistiche giornaliere,dei contagiati e dei vaccinati,delle posizioni dei No vax e No Green Pass,e poi si passa alla pagina politica,con esclusivo "focus" sulla prossima elezione del Presidente della Repubblica,con relativo totonomi:Mattarella bis,Draghi,Berlusconi,Cartabia e l'eterno Amato(!!!!).Epperò i profluvi di parole,ipotesi e progetti che quotidianamente gli esponenti delle forze politiche si scambiano nei loro vuoti bla,bla,bla,sembrano quasi un tentativo di distrarre l'opinione pubblica,di sospendere,mettere da parte le preoccupazioni sull'attuale drammatica situazione economica e sociale conseguente al virus,dal momento che le preoccupazioni "quirinalesche" sulle quali si affannano le forze politiche non affrontano gli autentici problemi,le reali necessità e i veri bisogni delle persone che vivono il Paese reale.L’attuale e monopolizzante discussione sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica è l’emblema di questa sospensione della realtà.Per di più questa discussione sembra offrire ai partiti politici una formidabile piattaforma dove scontrarsi,con inaudita ferocia e con l’obbiettivo di annientare politicamente il proprio avversario,percepito piuttosto come nemico(ma questa è storia vecchia che dura oramai da 30 anni)invece che come soggetto con il quale discutere l’interesse del Paese con senso di responsabilità.Anche perchè l'elezione del Capo dello Stato non può e non deve essere l'espressione di una sola parte politica,ma,soprattutto,anche alla luce dell'attuale situazione sanitaria ed economica,deve rappresentare la scelta di un uomo o di una donna capace di assicurare il rigoroso rispetto delle regole del gioco,chiunque sia il presidente del Consiglio dei ministri.Ed invece e purtroppo,il dibattito pubblico è focalizzato da questa surreale discussione tra i partiti,che non guarda alle sofferenze del Paese reale,come ad esempio la persistenza di vecchi e l’emergere di nuovi squilibri sociali che attanagliano le persone,alle tante crisi industriali con migliaia di operai licenziati,ai negozi che chiudono e chissà quando e se riapriranno,ai giovani senza prospettive di futuro,alle nuove e diffuse povertà,ad una scuola fortemente provata dai lockdown e che,quelle sì,dovrebbero rappresentare le preoccupazioni dei partiti.Perchè poi è proprio questo che accade.Se si distoglie lo sguardo da questo riduttivo dibattito politico del Palazzo e si guarda il Paese reale,saltano agli occhi le disuguaglianze croniche che vivono famiglie,giovani,lavoratrici e lavoratori,precari e disoccupati.Difronte a tutto ciò,sono davvero squallide le preoccupazioni di una politica che pensa solo alla propria sopravvivenza,accecata dall’insana brama per il potere e che non riesce a guardare questo mondo reale che soffre.A questo riguardo,sono impressionanti le cifre del Censis sulla situazione sociale del Paese.Negli ultimi 30 anni l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui le retribuzioni medie lorde annue sono diminuite: -2,9 per cento contro il +276,3 per cento addirittura della Lituania.Con un 69,6 per cento della popolazione che si dichiara molto inquieto pensando al futuro,e il dato sale al 70,8 per cento tra i giovani.Ma questi dati non sono semplicemente dei numeri.Ci sono esseri umani che si celano dietro questi dati statistici,brutalmente silenziati dall’indifferenza e dalla narrazione distorta,quasi orwelliana della realtà.Ed invece dovrebbero essere proprio questa gente,questi esseri umani,che dovrebbero essere al centro del dibattito pubblico e della scena politica,così come da anni chiede anche Papa Francesco.Occorre guardare in faccia e negli occhi la gente che in numero crescente è finito nelle fasce e nel baratro della povertà.Bisogna tornare a riconoscere il volto di chi soffre e di chi aspira ad una vita degna.Perchè non bastano gli affanni e l'azione del solo e solito Volontariato,come,ad esempio,la Caritas o la Croce Rossa o la Comunità di Sant'Egidio,a dare risposte esaustive.Non basta il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione,di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto.La politica riacquisterà autorevolezza morale e credibilità se sarà politica alta e se riuscirà a riconnettersi sentimentalmente con questa moltitudine sospesa,nascosta,silenziata,ulteriormente prostrata dalle nuove difficoltà portate dalla pandemia.Di qui a poco,dunque,si eleggerà non solo e non tanto un Presidente della Repubblica.Si eleggerà,cioè si sceglierà,la qualità e della salute della nostra democrazia,in un momento di grande sofferenza economica,sociale,ma anche istituzionale e costituzionale,viste tutte le restrizioni alla vita di ogni cittadino che il virus ha comportato.E già in questi giorni,mentre si attende l'inizio dei lavori del Parlamento per l'elezione della massima carica dello Stato,sarebbe opportuno un uso responsabile della parola,come parte dell’essenza del vivere insieme.E' tempo,perciò,fare i conti con la vera,drammatica realtà economica,sociale,oltre che sanitaria,che vive oggi il nostro Paese reale:la realtà del lavoro che manca,dei più deboli ed emarginati,dei giovani senza futuro,invece che discutere di nomi,formule ed equilibri politici che ignorano le necessità di chi un numero non è.
28 dicembre 2021
07 dicembre 2021
UN'ALTRA PANDEMIA
Dietro ogni numero,un volto,una storia,una vita.Sopra un'impalcatura,dietro i macchinari di una fabbrica,attorno i congegni di un'attrezzatura,nell'assordante rumore di un cantiere,si intrecciano sentimenti tanto diversi:felicità,sogni,speranze,ma anche paure,angosce,preoccupazioni.La gioia per quel lavoro,sia pure precario,appena trovato.O per quel figlio che tua moglie sta per avere e che darà un altro senso all'attuale esistere familiare.Ma anche angosce e paure.L'angoscia che ti arrivi,come a "quelli" della Whirlpool di Napoli o della GKN di Firenze,un SMS o un Whatapps che ti dice che sei licenziato,che un lavoro non ce l'hai più.Tante storie di tanti uomini e donne.Poi,un giorno,improvvisa,arriva la fine di quelle vite,di quelle speranze.Vite finite per una caduta da un'impalcatura o straziate dentro i congegni infernali di un macchinario di una fabbrica.Il lavoro,che per tutte quelle donne e quegli uomini era Vita e speranza di vita per le proprie famiglie,diventa in tante,troppe volte la Morte.Ed è qui che quei volti,quelle storie,quelle vite diventano solo numero,il numero sempre più grande dei morti per gli incidenti sul lavoro,per le "morti bianche",come anche le chiamano,quelle morti.Sono già più di mille in questo 2021 le morti bianche in Italia.Una strage senza fine.Di lavoro,sul lavoro si continua a morire in Italia:nelle fabbriche,nei campi e nelle serre,nei cantieri edili,nei magazzini,per le strade delle città,come succede per i riders,ad esempio.Quelle vite che sembrano raccontarsi come dentro una Antologia di Spoon river da sotto le lapidi dei morti di un cimitero di un paese immaginario,quello sterminato paese del mondo del lavoro italiano.Come raccontano la propria vita i defunti nel bel libro dello scrittore americano Edgar Lee Masters
dal quale Fabrizio De Andrè trasse un'altrettanto bellissima canzone.
05 dicembre 2021
TROMBONI E CIALTRONI
I No vax,intesi non come persone serie e problematiche,somma di angosce e dubbi individuali,ma come operazione politica latamente eversiva,stanno esaurendo la spinta propulsiva,si stanno sciogliendo come un moccolo di candela.A Milano,dopo 20 settimane consecutive di sabati pomeriggio in piazza,nell'ultima manifestazione erano solo in qualche decina,tipo ultimi giapponesi nella giungla.A Roma,invece,non c’era letteralmente nessuno,tutti completamente "desaparecidos".
I capi fascisti che soffiavano sul fuoco mentre assaltavano la Cgil,sono in carcere,e i vari Pappalardo appaiono ormai patetiche macchiette invecchiate,i Montesani e Pippifranchi(sì,quello che doveva fare l'assessore alla cultura con Michetti sindaco)non se li fila nessuno.Di serio adesso c'è Omicron,la nuova variante del virus.Ma può darsi persino che Omicron alla fine risulti come uno straordinario spot a favore dei vaccini,dato che il "paziente zero" della nuova variante sudafricana ha detto di star bene grazie proprio al fatto di essersi vaccinato.Tutto bene allora?No,purtroppo,perchè c’è in giro uno scoramento di tipo nuovo,come una rassegnazione a vivere un diverso esistere,ma anche una consapevolezza che siamo difronte ad un virus che circolerà anni e anni ancora e che ogni volta dovrà essere ricacciato indietro,nelle altre mutazioni nelle quali si (ri)presenterà,che nella gente ci saranno altre sofferenze fisiche e mentali e altri errori della scienza e della politica;tuttavia resistendo ogni volta e progredendo.Come l'Umanità da secoli fa.Dinanzi a questa autentica resistenza popolare,le squadre dei No vax perdono ogni giorno consensi.Anche i più arrabbiati tra di loro,dopo essersi contagiati,finiti in rianimazione e aver visto la morte in faccia,adesso invitano tutti a vaccinarsi.
La perdita di consensi dei No vax è testimoniata anche dall’affievolirsi del sostegno dei partiti sovranisti.Soprattutto di Giorgia Meloni la quale,dopo avere per mesi supportato di fatto i movimenti di piazza No Vax,si è resa conto che quel mondo negazionista si stava trasformando in forza antagonista allo Stato e alle Istituzioni.Inoltre la Meloni e Salvini,che ai sondaggi sono sempre sensibili,hanno visto che la stragrande parte del loro elettorato è favorevole ai vaccini e al green pass(83 per cento la Lega,81 Fratelli d'Italia).E si son resi conto che la cosa non solo è pericolosa ma non porta voti,meglio lasciar perdere.
Dunque con il "super green pass" il governo ha individuato una strada efficace senza bisogno di ricorrere all’obbligo vaccinale.Siamo dunque giunti qui,faccia a faccia con Omicron,con lo Stato che organizza la terza dose e gli italiani che rispondono in massa e ancora una volta si rimboccano le maniche.Bene così,ce lo ha detto anche la Merkel:"Difronte al Covid,se fossi in Italia,mi sentirei più sicura".E anche noi italiani staremmo ancor meglio sarebbe se tromboni,cialtroni e ciarlatani sparissero dalle nostre serate televisive.