L’assalto alla sede romana della Cgil da parte di alcuni manifestanti No Green Pass,aizzati da forze di estrema destra tra cui Forza Nuova,movimento neofascista guidato dai leader nazionale Roberto Fiore e romano Giuliano Castellino ,riportano le lancette della Storia italiana indietro di un secolo,agli inizi dell’epoca fascista.Son giusto 100 anni,infatti,da quel cosiddetto biennio nero(1921-22)segnato dagli attacchi ripetuti delle squadracce fasciste di Mussolini al movimento operaio e alle istituzioni dello Stato liberale.Assalti,saccheggi,devastazioni si susseguirono con cadenza quasi giornaliera,culminando il 28 ottobre del 1922 con la marcia su Roma e la conseguente presa di potere da parte di Mussolini,senza che lo Stato e l'imbelle monarchia si opponessero.Il fascismo infatti appariva alla classe dirigente italiana come l’unica forza in grado di tener testa al movimento operaio e di riportare l’ordine nel Paese agitato da grandi scioperi e dall’occupazione delle fabbriche del 1920-21.Alle devastazioni delle Camere del lavoro,dei partiti,dei giornali e delle sedi istituzionali,seguirono subito dopo gli omicidi politici,come quello del deputato socialista Giacomo Matteotti e le morti dei liberali Giovanni Amendola e Piero Gobetti,
vittime dei pestaggi delle bande armate fasciste.
Così,quando sabato 9 ottobre 2021,si son viste in tv le immagini dell'assalto e della devastazione della sede della CGIL e gli scontri dei manifestanti contro la polizia davanti al Parlamento e Palazzo Chigi,è stato come rivedere dei "frame" di filmati dell'epoca del primo ventennio fascista.Quei facinorosi che sfondavano porte e finestre per assaltare la sede nazionale della Cgil,che penetravano all'interno,che sfasciavano tutto quel che trovavano,che distruggevano computer e strumenti di lavoro,non hanno fatto altro che replicare lo squadrismo che violentò l'Italia cent'anni fa,aprendo la via al regime fascista.Incursioni,devastazioni,distruzioni,abusi e soprusi furono la cifra caratterizzante del fascismo.Certamente oggi nessuno pensa che si possa replicare quell'avventura che trascinò il Paese nella tragedia.Tutto è diverso:più forti le istituzioni repubblicane,più salda la consapevolezza e la coscienza democratica,e c'è poi oggi l'inserimento del nostro Paese nel contesto di un'Europa che,pure con i suoi mille difetti,ci sta garantendo e proteggendo economicamente in questo tempo pandemico.E tuttavia fa impressione vedere una minoranza di gente trasformarsi in forza violenta nelle mani dei capi fascisti di Forza Nuova,che usano il No Green Pass per suscitare una disobbedienza organizzata,per trasformare la protesta in rivolta anti Stato.Attorno gente esasperata ma strumentalizzata,magari anche gente "normalmente" tranquilla,che manifesta in buona fede,ma che protesta confusamente un pò contro tutto:No Vax,No Mask,No Green Pass,No tamponi.Ci sono poi i politici della destra sovranista e populista che soffiano sul fuoco,alimentando il malcontento,sobillando,anche solo con le parole,la rabbia delle piazze.
In questi episodi si saldano egoismo,rabbia,invidia sociale per disuguaglianze accentuate dalla pandemia,divenute insopportabili,e un ceto medio impoverito,escluso e deluso.Viene alla luce una realtà finora nascosta dal buio della pandemia:ci sono movimenti violenti come Forza Nuova,che vuole fare prove tecniche di sovversione del sistema e che trova nel virus una straordinaria occasione politica.La lotta alla pandemia,infatti,mette sotto stress la tenuta del sistema,per via delle restrizioni alla libertà e della riduzione di ogni autonomia individuale.La regola democratica soggiogata allo "stato d'eccezione" di Carl Schmitt.C'è poi la demagogia e l'irresponsabilità della destra populista,alla quale non sembra vero sfruttare senza scrupoli questo stato di cose per aizzare le piazze,contestando qualsiasi decisione l'esecutivo adotti per proteggere la salute della comunità nazionale l'economia e il lavoro.
C'è dunque uno sfruttamento politico del virus,della sua pressione emotiva sui cittadini,che si sentono esposti ad un governo,ritenuto incapace di tutelare la gente.Da qui una diffidenza per la scienza,un rigetto per le élite,una sfiducia per la politica,fino alla sconfessione della competenza,così come già segnalava lo studioso e scrittore americano Tom Nichols nel suo saggio:"La conoscenza e i suoi nemici".
La carica antipolitica e antistatuale di questi movimenti,spinge questo indistinto ceto sociale ad attaccare il Palazzo politico,ma anche il sindacato.Perchè il sindacato viene visto come incapace di dar voce, difronte al Governo,a questo malessere sociale;anzi esso viene ritenuto complice con le politiche governative.Così,mentre i dati Istat ci dicono che dilagano povertà e disoccupazione,i movimenti fascisti,sfruttando anche la violenza verbale della destra sovranista e populista di Salvini e Meloni,cercano uno spazio nel malcontento sociale.La questione del green pass viene presa a pretesto per dare sfogo a un malcontento che ha radici ben più profonde,come,per esempio,lo sfacelo dello Stato sociale squassato dalla pandemia.Ed è inutile chiedere a questa destra di condannare le violenze e di rinnegare le sue amicizie e affinità con le destre totalitarie e illiberali europee di Orban in Ungheria e Morawiecki in Polonia,Paesi nei quali sono soppresse democrazia e libertà.Del resto Salvini e Meloni già rifiutarono di sottoscrivere un documento di condanna del Parlamento europeo per l'assalto al Congresso Americano(Capitol Hill) da parte dei sovranisti trumpiani americani.
Salvini e Meloni,in questi anni,hanno fatto dell'odio contro gli immigrati e i diversi,della violenza verbale,della demagogia,della faziosità e della falsa informazione deviante il loro tratto identificativo.E questo tratto non vogliono cambiarlo,perchè è da lì che nascono che le loro fortune politico-elettorali.
Così,mentre continua la lotta contro il covid,ci si rende perciò conto della necessità di battere sovranismi e i populismi e con essi le violenze da essi strumentalmente istigate.C'è un solo modo per sconfiggere il sovranismo e liberare questo Paese da ogni violenza,razzismo e assicurare una crescita culturale,civile:spezzare le reti corporative che imprigionano la società italiana,la giungla degli interessi e delle rendite parassitarie.Fare le riforme,il cui elenco è sempre più lungo e cogente,ma la cui attuazione diventa sempre più urgente anche alla luce dei vincoli imposti dall'Europa con il PNRR.Le sta tentando Mario Draghi.Ma si tratta di un tentativo al quale l’attuale maggioranza anti-sovranista si limita a dare un appoggio alternato a riserve mentali e furbizie demagogiche.Perciò è necessario fare un un nuovo e deciso "appello ai liberi e forti" di sturziana memoria,per la costituzione di un polo liberale,cattolico e socialista,un polo come quello che si costituì all'indomani della fine della guerra,e che diede vita alla rinascita del Paese ed elaborò l'idea e il sogno di una grande Europa dei popoli,unita e solidale.Utilizzare,cioè,la tragedia della pandemia per costruire una nuova Italia e una nuova Europa.
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