29 settembre 2021

QUEL SETTEMBRE CON TE



 

QUEL SETTEMBRE RIMASTO DENTRO

QUEL SETTEMBRE  PIENO DI TE

QUEL SETTEMBRE CHE SARA' SEMPRE



27 settembre 2021

UN GIORNO DA RICORDARE





Sarà da ricordare il giorno 23 del mese di settembre dell'anno 2021.Per la storia,la politica e la (mala)giustizia italiana.Perché in questo giorno la Corte di Assise di Appello,riformando radicalmente le condanne inflitte in primo grado nel Processo per la cd Trattativa Stato-mafia,ha assolto gli imputati,i generali dei Carabinieri Mario Mori,Antonio Subranni,Giuseppe De Donno,stretti collaboratori di Giovanni Falcone,e Marcello Dell’Utri,quest'ultimo referente politico in Sicilia di quel Berlusconi che avrebbe,secondo i PM di Palermo,organizzato la trattativa quand'era Presidente del Consiglio.Ma la sentenza di Palermo ha tolto di mezzo tutta quella spazzatura.È durato tanto,è durato troppo quel processo.L’hanno guidato dei Pm incapaci e in alcuni casi chiaramente in malafede e politicizzati.Questo coacervo di ambizioni e di fanatismo,di menzogne e di interessi,ha tenuto sotto scacco,per oltre 20 anni,questo Paese.Lo ha fatto con la fattiva complicità di uno stuolo di pubblici propagandisti e mestatori che,nei nomi di Michele Santoro e Marco Travaglio,trovano solo l'esemplificazione di un ben più vasta schiera di forcaroli che su quel processo hanno costruito le loro fortune professionali.Come non pensare a Leonardo Sciascia(quest'anno son giusto 100 anni dalla sua nascita) quando parlava di "Professionisti dell'antimafia",a proposito di tutta quella gente che sul suo presunto impegno antimafia,faceva carriera,in politica,nel giornalismo e in magistratura?.Tutta gente che in questi 20 anni ha venduto etica a buon mercato.Ecco perché è da ricordare il 23 settembre.Su quel processo sono stati costruiti show politici sulla RAI e La7,sono stati scritti libri a bizzeffe e persino una rappresentazione teatrale.Tutte fondate sulla calunnia,sul falso,sul niente,sull’isteria.Ricordiamoceli quei nomi:i Santoro,i Travaglio,i Purgatori,i Ranucci.Se avessero un minimo senso del pudore adesso starebbero zitti.Anche per metter fine alla stagione della repubblica mediatico giudiziaria,iniziata nel ‘92,che ha travolto la politica,la democrazia,la libertà,la vita di centinaia di persone innocenti e delle loro famiglie,massacrate per fandonie inventate totalmente.Del resto era palese che contro Dell'Utri e il generale Mori c'erano solo le parole di due pazzi farabutti come Salvatore Brusca(quello dei 150 omicidi e del bambino sciolto nell'acido)e Massimo Ciancimino con i suoi "papelli",ai quali i PM hanno dato dignità di prova e che in Tv Michele Santoro ha fatto diventare persone serie e quasi degli eroi.Nonostante questo i Pm sono andati avanti a testa bassa,testardi,tenaci,convinti che,anche grazie ai loro lustrascarpe giornalisti,l’accusa avrebbe avuto ragione e poi perché in questo Paese troppo debole o nullo è ormai il diritto dell'imputato a far valere i propri diritti nel processo.Roba degna di un paese che lo Stato di diritto manco sa cosa sia.C’è una domanda che è impossibile non porsi.Perché i Pm di Palermo hanno voluto costruire questa mostruosità?Anzitutto nella loro ambizione e nel loro fanatismo ideologizzato i Pm di Palermo si sono ferocemente scagliati contro Berlusconi cercando di distruggerne la legittimazione a governare ricevuta dalle urne.Ma più in generale quell'ambizioso fanatismo voleva essere una sorta di "Processo allo Stato".vario titolo,infatti,si è cercato di trascinare nella melma del processo 2 Governi(Amato,Ciampi e Berlusconi) 3 Presidenti della Repubblica (Scalfaro,Ciampi,Napolitano),un Presidente della Corte Costituzionale (Conso),i Presidenti di Camera e Senato,5 Ministri (Martelli,Scotti,Conso,Mannino,Biondi).Un Universo Processuale mosso contro la classe dirigente della  Repubblica che,alla svolta delle Stragi,è stata moralmente lapidata come autentica causa di quelle.Per lunghi anni, abbiamo udito l’ululato famelico di una muta mediatica giudiziaria,alla caccia di prede.
Perciò, questa assoluzione,non è solo un'assoluzione:è la capitolazione di una Forza di occupazione,che per anni ha fatto scempio nel campo della libertà e della convivenza civile e democratica italiane.
Ciò posto,però,va detto anche qualcos'altro.Troppe fortune,troppe storture,troppe brutture sono nate da questa occupazione,per pensare seriamente che,da oggi,tutto sia stato rimesso in ordine.Le fortune, essenzialmente denaro e fama,non rinunceranno certo a sè stesse.E le storture si sono fatte ordinamento giuridico finalizzato al sovvertimento per un diritto civilizzato.Per tutte,valgano le Misure di Prevenzione, arnese del peggiore Stato di Polizia,che hnno straziato le vite,il lavoro,la dignità di persone innocenti.Quanto alle brutture,infine,consumate sui giornali e nelle Tv(compreso il servizio pubblico)é ormai chiaro che si è trattato di uno strumento di tipo orwelliano,e non di un diritto di informazione,ma della sua totale negazione.Sull'occupazione giudiziaria e su quelle brutture massmediatiche ha "gozzovigliato" poi quel "postpartitismo" che nei 5Stelle ha trovato il proprio miserabile presente.La cd Trattativa,pertanto,è stata un tentativo.Un tentativo di destabilizzare la civiltà della libera informazione e imporre una repubblica giudiziaria.Ma gli "occupanti" mediatico giudiziari,le loro viltà, i loro interessi,sono ancora fra noi.E' perciò che,in questo 23 settembre, una parola di Giustizia,per quanto tardiva e inefficace sul saccheggio di intere vite,è stata pronunciata.Però,come dicevano gli antichi romani:"Il diritto viene in soccorso di chi resta vigile,non di coloro che dormono".

07 settembre 2021

ESPORTARE DEMOCRAZIA




Le immagini che arrivano da Kabul continuano a percorrere l'anima,a turbare la coscienza,a scavare nel profondo del proprio sé e del noi collettivo.Più passano i giorni e più ci rendiamo conto di quanto drammatico sia stato il fallimento dell'Europa e degli USA in quelle lontane terre afghane,che però riflettono da vicino lo stato attuale di questa nostra civiltà occidentale.Adesso,oltre il rischio del ritorno del terrorismo,c'è una domanda da farsi:chi si fiderà più delle promesse degli occidentali in tutte quelle aree del mondo(dall'Islam moderato all'Indonesia,da Taiwan all'Asia dall'Africa al Sud America)in cui si lotta per superare miseria e arbitrio e acquisire libertà e democrazia?Proprio in questo "vulnus" lasciato dall'Occidente è facile prevedere che si infiltreranno quei regimi autoritari come la Cina,la Russia e la Turchia.Questo è il risultato del triste finale della crisi afghana che mette in discussione la fiducia che il popolo afghano aveva riposto nelle promesse fatte 20 anni fa,e che,anche se solo in parte,avevano gettato germogli di speranza:una scolarizzazione diffusa,la laicizzazione della società,la conquista,da parte delle donne,di nuovi spazi di libertà.La sconfitta di Kabul,oltre che militare ed economica,è anche una sconfitta culturale,perchè con essa cade definitivamente l’idea che il pianeta possa essere unificato attorno ad alcuni valori di vita comuni.Al contrario,dalla restaurazione del regime talebano,esce fuori un mondo a pezzi:da un lato la modernità di un mondo supertecnologizzato,dall'altra gli arcaismi di una società fondamentalista e integralista.La crisi afghana segnala il fatto che viviamo in un mondo lacerato che abbiamo costruito in maniera disordinata e dimidiata,con diseguaglianze economiche clamorose e arricchimenti a danno dell'ecosistema planetario.Avevamo vissuto in una sorta di ebbrezza prodotta dalla caduta del muro di Berlino e del comunismo.E non ci siamo accorti,o abbiamo fatto finta di non accorgerci,dei nuovi muri materiali e mentali,dietro i quali si sono discriminazioni etniche e razziali.In questo momento di scoramento e pessimismo diffuso,ci assale lo sconforto nel pensare che,sia per i Paesi poveri che per le democrazie occidentali,muore la speranza che un avvenire desiderabile sia possibile.L'Afghanistan ci insegna che nulla è facile e tutto deve essere guadagnato,giorno dopo giorno,centimetro per centimetro.La libertà,la democrazia,il mercato,la scienza(che qui da noi appaiono scontate)non sono cose che si possono "esportare" ad altri popoli che hanno diverse culture,tradizioni e religioni,che le devono "semplicemente" recepire.Del resto anche qui in Occidente quei valori sono stati acquisiti e conquistati nel corso di secoli e poi ancora rimessi in discussione nella prima metà del Secolo scorso,dopo essere stati soppressi dalla barbarie e dagli orrori del nazismo e del fascismo.In ogni caso della "teoria" dell’esportazione della democrazia,occorre salvare il nocciolo.E se abbiamo ancora qualcosa da dire e da dare al mondo dobbiamo verificarlo nel vivere concreto di noi occidentali.Anzitutto,per esportare democrazia dobbiamo essere in grado di risanarla ogni giorno,combattendo ingiustizie e disuguaglianze;risolvere le sue debolezze,migliorare l’efficacia dei nostri governi,esprimere nuove forme di solidarietà verso gli altri,soprattutto in questo periodo di crisi sanitaria ed economica.Sul piano internazionale, la democrazia si afferma riempendo di contenuti concreti il metodo del dialogo,come unica strada per trovare soluzioni alle questioni che legano insieme tutte le comunità politiche del pianeta(dalle migrazioni al cambiamento climatico e adesso anche nella tutela mondiale contro la pandemia).Perchè è proprio questo il significato del termine "dialogo"(dal greco "conversare,discorrere")e che indica,perciò,il confronto che attraversa persone e popoli come strumento per esprimere sentimenti diversi e discutere di idee,apparentemente diverse.E' questo il verbo che noi occidentali per prima dobbiamo imparare a declinare se vogliamo davvero "esportare" libertà e democrazia.Perchè poi la democrazia — e tutti i valori che ci stanno a cuore — si "esporta" non con le armi ma attraverso la cooperazione,la "comprensione" che significa avere tolleranza verso le ragioni dell'altro.Se possiamo "esportare" qualcosa,questa è proprio l’idea che sviluppo umano,economico,sociale e istituzionale procedono l’uno in relazione all’altro.Col dolore negli occhi e nel cuore,l'Occidente deve capire dove ha fallito rispetto a quello che voleva essere.Dopo Kabul,in questa situazione di emergenze globali(dovuti proprio alle guerre e agli squilibri ecosistemici arrecati dall'uomo)alle quali,da ultimo,si è aggiunta la tragedia del virus,è la nostra strategia di come stare al mondo che va ripensata,e,invece che costruire muri,provare a riaprire un varco e una speranza di futuro a tutti quelli che tutto hanno perso e fuggono dalle guerre e dalla fame.E' in questo modo che daremo senso anche alle nostre democrazie,oggi indebolite da populismi e nazionalismi egoistici e intolleranti.

01 settembre 2021

I MISERABILI


Mi raccomando, in Sicilia zona gialla quindi non più di quattro al tavolo al ristorante e mascherine all'aperto.





Ci sono Miserabili e miserabili.Ci sono i perseguitati e i derelitti,i profughi e gli ultimi della terra alla ricerca di riscatto e di redenzione,come li raccontava Victor Hugo e come li vediamo all’aeroporto di Kabul e sui barconi dei migranti.E poi c'è Claudio Borghi,con il suo sguaiare cialtronesco che può trovare spazio solo in qualche talk show di infimo livello come son diventati quelli di Rete4.Quei disperati miserabili,che vediamo in questi giorni a Kabul o quelli che arrivano sui barconi,scappano da fame,persecuzioni e guerre.Le guerre,appunto.Tutte orribili,devastanti e dannose,tranne che per i signori della guerra che con quelle ci fanno soldi a palate,e sai a loro che può fregargliene quando dei ragazzi in divisa tornano a casa in una bara avvolta nella bandiera nazionale.Eppure a voler "per forza" trovare qualcosa di,diciamo così,positivo,nella vicenda afgana,si poteva sperare che le drammatiche e angoscianti immagini provenienti da Kabul,potessero servire,qui in Occidente,a smuovere le coscienze.Forse qualcuno,guardando quei bambini che vengono passati di mano in mano come fagotti da far scivolare fuori dal recinto dell’orrore,avrebbe finalmente guardato in modo diverso anche i bambini che arrivano nel Mediterraneo cotti dal sole,dopo essere stati nei lager di violenze e torture della Libia.Forse si poteva sperare che qualcuno,qui in Occidente,capisse che i bambini di Kabul hanno la stessa forma,piangono le stesse lacrime dei bambini  che si spaccano i piedi a camminare nella neve sulla rotta balcanica o che a Lesbo si nutrono degli avanzi marci di cibo mentre hanno fucili puntati sopra gli occhi.Ecco,forse a questo potevano servire le immagini di Kabul.Adesso tutta l'attenzione dell'Occidente è puntata sull'Afghanistan(adesso sì,ma per quanto tempo ancora?)e tutti parlano della fine della libertà e dei diritti delle donne;perciò proprio adesso le immagini di Kabul potevano far capire perché si scappa,perchè ci si imbarca su gommoni(che spesso affondano in mezzo al mare)o perchè ci si incammina sulla rotta balcanica che spesso porta alla  morte.E quelle immagini potevano servire a molti ad usare con più cautela,qui in Italia e in Occidente,la parola libertà,perchè la libertà,quella vera,adesso manca lì,in Afghanistan,e non qui in Italia perchè ci sono i vaccini e i "Green Pass".Perchè i talebani uccidono musicisti e comici,e piantonano con i fucili in pugno i giornalisti che conducono il TG,e obbligano le donne a nascondersi per non essere stuprate o date in moglie,già a 10-11 anni.E invece no,nemmeno le immagini di Kabul sono servite.Nemmeno esse son riuscite a suscitare imbarazzo tra quelli che vedono dittature dappertutto,nelle mense e nei ristoranti.Tra questi il deputato leghista Claudio Borghi(uno di quelli che con il cattivismo salvinista è riuscito a far sapere che lui esiste)che ha pensato bene di condividere una foto dei migranti sbarcati con un barcone a Lampedusa,aggiungendo la frase “Mi raccomando,in Sicilia zona gialla,quindi non più di quattro al tavolo al ristorante e mascherine all’aperto”.Già.Praticamente per Borghi è una vergogna che "questi",dopo essere stati stuprati,derubati,pestati,imprigionati e torturati,si permettano di rischiare la vita senza nemmeno la mascherina e per di più assembrandosi su un barcone mentre i poveri siciliani devono sorseggiare il loro "Martini" nei tavolini all’aperto.Così scriveva questo tal Borghi.E lui e quelli come lui continuano a farneticare di dittatura sanitaria anche se poi anche il Papa e Mattarella dicono che è giusto vaccinarsi.Così i nuovi combattenti per la libertà(dal vaccino)Borghi,Salvini e la Meloni(quest'ultima che incontra e abbraccia il fascista ungherese Orban,quello sì un dittatore che chiude il Parlamento e sopprime libertà di stampa e diritti umani)riescono a immaginarsi una “guerra" contro il "dittatore" Draghi,da combattere contro aghi e siringhe.In questa farsa,in questa commedia sovranista e populista italiana si poteva sperare che almeno il dolore e il dramma che quelle immagini raccontano,avesse potuto insegnare quali drammi attraversa quella gente che viene dalle terre della Libia,della Siria,dell'Afghanistan.E invece niente.Intanto nel 2021 più di mezzo milione di afghani ha lasciato il Paese ed è in giro per l’Europa.E l’Europa costruisce muri,come in Grecia,Polonia,Ungheria,Croazia,e si prepara a essere ancora fortezza,come auspica la Meloni,contro i drammi di quelle popolazioni. Avremmo potuto trarre almeno un piccolo insegnamento dalla guerra ma anche quella battaglia ormai è già bell’e persa.O almeno lo sarà fino a quando ci saranno questi nuovi miserabili,i Borghi,i Salvini e le Meloni.