14 agosto 2021

L'ITALIA CHE CAMBIA

 




Le recenti Olimpiadi di Tokio saranno ricordate a lungo nella storia sportiva nazionale,perchè mai l'Italia aveva vinto un così gran numero di medaglie.Quelle medaglie ci hanno fatto vedere che in Italia non c'è solo il calcio e gli strapagati suoi campioni,ma che ci sono ragazzi che fanno ogni giorno sacrifici e rinunce solo per passione.Si è creato così tra i giovani,un pò in tutti gli altri sport,un movimento di base di grandi e belle prospettive per le future generazioni.Ma quelle Olimpiadi ci raccontano anche qualcos'altro:ci raccontano di come sta cambiando la società italiana.Alle Olimpiadi di Tokio hanno  partecipato e anche vinto ragazzi con nomi non propriamente italiani,come ad esempio Eseosa Fostine Desalu,Marcell Jacobs,Dalia Kaddari,Raphaela Boaheng Lukudo,Yassine Rachik,Ala Zoghlami,la pallavolista della Nazionale Paola Ogechi Egonu(portabandiera italiana)sotto nella foto


e Sarah Luisa Fahr,Raphaela Folie,Miriam Fatime Sylla,Abraham Conyedo Ruano e tant'altri ancora.Tutti con le loro vicende;tutti con le loro storie.Storie di povertà e di famiglie in fuga da altre terre,dove ci sono fame,siccità e dittature.Famiglie in fuga i cui figli poi diventano italiani.Ed anzi orgogliosamente italiani,lì sul podio a cantare l'inno di Mameli.Ecco,la verità è che,come sempre,lo sport ha saputo anticipare la politica.Nello sport,come nella vita,dietro una vittoria c'è sempre qualcos'altro:la programmazione,che è esattamente quello che manca al nostro Paese e ai politici di questo paese,troppo impegnati in una schizofrenica e mediocre politica che si concentra sul breve periodo,preoccupata a dare solo un senso elettorale alle proprie azioni.Così Salvini o Meloni con il loro sovranismo d'accatto sguaiano sulle piazze contro l'immigrazione per qualche voto in più,non accorgendosi di quanto il Paese sia già cambiato,anche grazie a quegli immigrati di seconda generazione che oggi salgono sul podio e cantano l'Inno di Mameli.Le Olimpiadi stanno lì a ricordarci che nello sport questa programmazione c'è stata e che questo dovrebbe avvenire anche nella nostra società:ogni  intervento di politica economica(dal mercato del lavoro alla scuola,alla sanità,alla ricerca scientifica).L'Italia sportiva conosce bene la parola "programmazione",mentre l'altra Italia,quella politica ed economica,assai meno.C'è poi un altro aspetto,una domanda da farsi:senza il contributo degli atleti di origine straniera quante medaglie avrebbe preso l'Italia?Molto meno,è la ovvia risposta.E così si parla spesso di "fuga di cervelli" e non abbastanza di quanto sarebbe importante,così come sta facendo lo sport,poter contare nell'economia,nel mercato del lavoro e della ricerca scientifica su una forza lavoro multietnica anche nelle posizioni di medio alto livello.La "Silicon Valley" sarebbe diventata quella che è,ad esempio,anche senza l'apporto di migliaia di ingegneri indiani?
Le Olimpiadi sono l'espressione dei tempi,e questa volta ancora di più,i tempi del covid,con quegli stadi e quelle piscine e quelle palestre e quelle strade vuote.Le Olimpiadi sono anche il simbolo di una globalizzazione sempre più accentuata.La globalizzazione e i crescenti movimenti migratori creano occasioni di intrecci culturali,etnici,linguistici e religiosi tra persone provenienti da realtà diverse.È in questo contesto che lo sport gioca un ruolo decisivo come soggetto attivo del processo di integrazione sociale e culturale.Una vera e piena integrazione interreligiosa l'hanno trovata Massimo Stano,medaglia d'oro nella 20 km. di marcia e sua moglie Fatimh,di origini tunisine.Stano,per sposare Fatimh,si è convertito alla religione islamica.Ecco,in tempi nei quali i populismi nazionalistici soffiano sul fuoco delle divisioni etniche,razziali e religiose,sfruttando anche il periodo di preessitenti difficoltà economiche accentuate ora dalla pandemia,Stano e Fatim hanno dato senso alla parola "integrazione" che letteralmente significa proprio "completamento",cioè rendere intero,pieno,perfetto ciò che è incompleto o insufficiente.Proprio quello che i nazionalismi ottusi ed egoistici cercano di impedire:disponibilità all'ascolto,convinzione di potersi comprendere l'un l'altro,abbattendo ogni tipo di integralismo,pur restando saldi nella propria identità etnica e culturale.Di un'altra cosa le Olimpiadi sono state lo specchio del cambiamento della società italiana:la famiglia coniugale ha smesso di essere il punto di riferimento della morale sessuale nazionale per lasciare spazio a un pluralismo di modelli culturali.Lo abbiamo capito quando Lucilla Boari,medaglia di bronzo nel tiro con l'arco,ha rivelato,con estrema naturalezza,di avere una ragazza come compagna di vita.Anche da qui ci accorgiamo come nella società italiana si siano sviluppati e stanno trovando legittimazione nelle culture istituzionali.nuovi tipi sociali con una sessualità lontana dal vecchio standard.Tra questi i single,le coppie di fatto,etero od omosessuali maschi e femminile,transessuali.L’identità sessuale,infatti,si è sempre più legata alla questione della cittadinanza,portando alla ribalta temi come quello del riconoscimento del diritto al matrimonio per coppie dello stesso sesso e sistemi alternativi di convivenza civile.La sessualità si è profilata sempre di più come terreno di espressione dell’individuo e della sua identità.Ciò che è riconosciuto valido per un eterosessuale ora è considerato legittimo anche per un omosessuale.Anche nell’ambito della cultura cattolica si è registrato un profondo cambiamento e una graduale accettazione di opzioni comportamentali in chiara contraddizione con il modello della famiglia tradizionale.Fu proprio Papa Francesco,qualche anno fa,che,rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul fenomeno dell'omosessualità,disse:"chi siamo noi per poter giudicare?I gay non vanno discriminati,anzi vanno rispettati".Sessualità,unioni omosessuali,coppie di fatto,nuovi modelli di famiglia,sono argomenti spinosi ma anche la Chiesa cattolica ha compreso di dover mettere necessariamente al centro della propria attenzione.Ecco,anche a questo son servite le Olimpiadi:a farci capire come cambia l'Italia dei giorni nostri.

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