31 ottobre 2015

SALE IN ZUCCA



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Anche quest'anno,come oramai da diversi anni,il 31 ottobre verrà festeggiato in tutta Italia,il giorno di Halloween,ricorrenza che affonda le sue radici nell'antica festa celtica di Samhain (tradotto dall'irlandese arcaico:fine dell'estate)una ricorrenza divenuta,nel corso dei secoli,sempre più popolare,soprattutto negli USA.I negozi di giocattoli,per l'occasione, diventano quasi piccole botteghe dell'horror,pronti a fornire maschere a forma di zucca e vestiti variopinti ai bambini che, nella serata del venerdì,inizieranno a girare per strada, pronti a giocare brutti tiri a coloro che non saranno disposti a riempire i loro sacchi di dolciumi. ("trick or treat"? "Dolcetto o scherzetto"?).Forse questa "festa" potrà portare,almeno per un giorno,un sorriso,un po' di distrazione in un periodo di crisi che sta rendendo tutti più tristi e preoccupati;tutti sempre più chiusi in se stessi,senza tanta voglia(e possibilità)di divertimento e distrazione.Ciò nonostante,però,c'è da dire qualcosa su questa festa di Halloween.C'è da fare qualche considerazione sui "dolcetti" che in questa festa girano,così come dovrebbero girare la moneta e l'economia in Italia.Considerazioni che lasciano l'amaro in bocca.
Ecco,ad esempio.Il 31 ottobre si festeggia una festa importata dai paesi anglosassoni,ma completamente estranea alle nostre radici storiche,sociali e culturali.Una festa non nostra;una festa che da molti,in particolare dai ragazzi,è più sentita rispetto a tante ricorrenze italiane che, al contrario,passano inosservate o addirittura non sono conosciute(come i santi patroni e la festa della repubblica, per citare solo pochi esempi).Ancora più triste è il fatto che una festa che deriva da arcaiche tradizioni popolari,sia divenuta una ricorrenza di stampo strettamente commerciale:un'occasione,cioè, per vendere giocattoli,organizzare feste in discoteca e per vendere beni di consumo.Non si può far a meno,cioè,di pensare alla festa italiana di Halloween come una festa senz'anima,utile solo per svagarsi e per dimenticare per una sera i problemi che attanagliano i singoli individui ed in generale,il nostro Paese.Così,almeno per un giorno,almeno per una sera,almeno in parte,ci saranno i sorrisi dei bambini in versione zombie e vampiri e di tutti i ragazzi e la ragazze che andranno a divertirsi con una maschera a forma di zucca,in chissà quale festa a tema:tutto ciò,per una sera,non può far che bene.Come è un bene,sicuramente,confrontarsi con altra gente e altri popoli.Ogni volta che si visita un Paese ci si confronta con una lingua,una tradizione una cultura diversa dalla nostra.E' bello lo scambio culturale  interetnico.Ma se la nostra cultura diventa l'altrui cultura,se ci si appiattisce nelle stesse tradizioni e nella stessa lingua,non ci sarà più possibilità di confrontarsi,non ci sarà più nulla da scambiare in termini culturali.Perdendo,di conseguenza,la nostra dignità storica,il nostro immenso patrimonio intellettuale.
Ed allora,e a proposito di zucche,sarà opportuna che in questo angolo di mondo che è l'Italia,in questa Provincia periferica del villaggio globale,che è diventata oggi purtroppo l'Italia,occorre mettere sale in zucca e riscoprire quel senso di orgoglio e di appartenenza alla "nostra" cultura,che ha dato tanto al mondo intero sin dai tempi degli antichi Romani.Lasciando perdere stupidaggini e scempiaggini come l'idea dei "Caschi Blu" della Cultura che soltanto un governo di "minus habens",come è il governo dei Renzi e dei Franceschini delle Boschi e delle Mogherini poteva avere.

22 ottobre 2015

A BENEVENTO SI PIANGE

Qualche tempo fa,durante un programma televisivo,mi capitò sentir dire,da parte di un presentatore televisivo (non ricordo chi fosse):"Benevento ? E dove si trova Benevento"?Beh certo. Quel presentatore doveva essere davvero un grande analfabeta(come del resto parecchi altri superpagati "talk show men" della tv)se ignorava che di Benevento ne parla già Dante nel III canto del Purgatorio a proposito di Manfredi, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia,morto appunto nella battaglia di Benevento combattuta tra le truppe guelfe di Carlo d'Angiò e quelle ghibelline di Manfredi di Sicilia .Quel Manfredi che Dante presenta così:" Biondo era e bello e di gentile aspetto (.....)con i successivi famosissimi versi:


"l'ossa del corpo mio sarieno ancora
in co del ponte presso a Benevento,
sotto la guardia de la grave mora.
Or le bagna la pioggia e move il vento"


E deve essere(non può che essere)un grande analfabeta,quel conduttore televisivo, se ignora che il popolo sannita sconfisse il potente esercito romano alle "Forche Caudine" durante le guerre sannite.Ed è un grande analfabeta quel conduttore televisivo se ignora che la chiesa di Santa Sofia,costruita dai longobardi e che a Benevento si trova,è stata iscritta nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.Ed è un analfabeta se ignora che a Benevento è nato il Premio Letterario "Strega",universalmente riconosciuto come il premio letterario più prestigioso d'Italia,oltre a godere di una consolidata fama in Europa e nel resto del mondo,vinto,nel corso degli anni,da tanti importanti scrittori italiani.
Ecco.Forse sarò di parte,perchè sono sannita,vicino Benevento ci abito.Ma veramente di Benevento e del Sannio e delle sue belle terre finora davvero pochi ne avevano parlato.Probabilmente anche per colpa di noi beneventani e sanniti.Adesso,invece,tutti ne parlano.Purtroppo.Ne parlano magari anche quei presentatori televisivi che di Benevento ne ignoravano l'esistenza.Ne parlano per gli accadimenti naturali, per il cataclisma alluvionale che a Benevento c'è stato in questi giorni.Benevento adesso è conosciuta in tutta Italia.Già.Adesso è conosciuta.Per questi motivi drammatici adesso di Benevento se ne conosce l'esistenza.Adesso si parla del dramma di Benevento,della sua gente e delle sue terre in tutti i talk show televisivi.Ma per questo,da sannita e beneventano,avrei voluto che di Benevento si continuasse ad ignorare l'esistenza.Adesso che a Benevento si piange.