22 luglio 2012

LETTURE LIBERALI


Scriveva il grande siciliano Leonardo Sciascia nel suo romanzo "Il giorno della civetta":" Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia... A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale:(... )la linea del caffè ristretto,del caffè concentrato,sale come l'ago di mercurio di un termometro, questa linea del caffè forte, degli scandali: su su per l'Italia, ed è già, oltre Roma... »
Davvero.L'Italia come la Sicilia.La Sicilia come l'Italia.Un gioco (perverso) di specchi nei quali si riflettono i mali di questo nostro Paese.
La Sicilia e l'Italia vivono la loro condizione di Corpi Malati.Senza che mai un "medico" sia mai intervenuto,senza che mai un "medico" abbia avuto la volontà di intervenire.Per curare le "malattie".Con un'altra medicina,magari.Dandone delle altre,forse.Insomma,fuor di metafora,la malapolitica italiana e siciliana hanno sempre impedito a questo Paese di avere futuro,di crescere,di cambiare."Cambiamento".Come aveva ragione,nel "Gattopardo",don Fabrizio,principe di Salina,nel suo realistico e disincantato pessimismo!Sconosciuta per lui era in Sicilia la parola "cambiamento".E sconosciuta è ancora oggi in Italia questa parola.Perchè i politici sono sempre quelli di 40 anni fa,perchè la politica è sempre quella di 70 anni fa,quando è cominciato il "cammino" repubblicano.Ecco.Questo spiega perchè la Sicilia,come l'Italia, siano sempre in coda agli altri paesi.
E' forse stata la paurosa crisi economica internazionale a rendere ancora più evidente questa realtà.A far esplodere contraddizioni evidenti,reticenze latenti.
E così un Governo nazionale,che,di fatto,ha comissariato la Democrazia ed il Parlamentarismo italiano,ora minaccia di commissariare il governo regionale siciliano.E mentre questo stesso governo dice di voler "tagliare" (chissà quando,chissà se per davvero,chissà se nelle giuste direzioni) la pachidermica,inefficace,sovraffolata macchina della Pubblica Amministrazione italiana,si scopre che la Sicilia ha oltre 25.000 dipendenti assunti per fare chissà cosa.Magari per consulenze per la salvaguardia di piante rare,o come maestri di sci,come qualche giornale ha raccontato.
E mentre il sistema pensionistico italiano viene modificato,tutto l'apparato politico-burocratico siculo-italiota continua a fruire,a Roma come a Palermo,di incredibili pivilegi economici e pensionistici,alla faccia della crisi e delle riforme "strutturali".
Perchè questo accade nel "sistema" Sicilia?Forse perchè la Sicilia è "diversa"?.Forse perchè è "autonoma"?.Forse perchè è "speciale",come recita la Costituzione?No,certo che no.La Sicilia non è "diversa" nè "speciale".La Sicilia E',solo e semplicemente,l'Italia.Ed è quindi l'Italia,nel suo complesso,ad essere "diversa" dal resto delle democrazie occidentali.Diversa nella politica,certo.La politica di Roma.La politica siciliana.Ma ad essere "speciale" è anche il perverso sistema giudiziario che ha preso in ostaggio questo Paese.Perchè a Palermo come a Milano perversi e mostruosi sono i poteri e i privilegi  che si attribuisce la Magistratura italiana.La quale,tracimando dai suoi confini istituzionali,continua da decenni a deviare il corso normale della Democrazia italiana,continua a distorcere volontà elettorale e voto popolare perchè non funzionali al proprio disegno di allucinante Stato kafkiano-orwelliano.
Ritorna la domanda.Perchè tutto questo a Palermo come a Roma?Forse la risposta è di una semplicità sconcertante.Perchè in questi 70 anni di Repubblica nè a Roma nè a Palermo,nè in nessuna altra parte d'Italia si sono fatte letture che comprendessero la parola "cambiamento".Letture liberali,naturalmente.

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