13 giugno 2017

IL GRANDE SONNO

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Adesso che la squadra di calcio del Benevento è stata sorprendemente promossa in serie A,forse adesso si saprà dove è poi "questa" città,la città di Benevento.Forse qualcuno andrà a guardare l'atlante geografico d'Italia per sapere dove essa sia,e magari consulterà qualche libro di storia su Benevento o magari più semplicemente leggerà qualcosa su Wikipedia.Si saprà così che di Benevento già si parlava nella storia degli antichi romani.Di "Maleventum",veramente,che poi diventò Beneventum.Roba di ere geologiche fa,quando i romani erano impegnati prima nelle guerre sannitiche(nel Sannio beneventano i romani furono pesantemente sconfitti ed umiliati alle "Forche Caudine")poi contro Pirro re dell’Epiro,che era accorso in aiuto di Taranto,città strategica per Roma per la conquista della Magna Grecia.Roma respinse Pirro proprio a Maleventum,che da quel momento si chiamò Beneventum,per celebrare il felice evento.Di Benevento ne parla  anche Dante nel Canto III  del Purgatorio della Divina Commedia,nel quale racconta il fatto storico di Manfredi di Svevia che morì in battaglia "in cà del ponte, presso a Benevento".Si saprà poi che Benevento è chiamata anche la "Città delle Streghe" perché la leggenda vuole che nel beneventano vivevano alcune tra le streghe più famose nell'Italia,che si riunivano sotto il "Noce di Benevento" ( janarestreghebenevento ) per celebrare i loro riti magici.E poi si verrà a sapere che a Benevento c'è l'industria di liquori chiamata appunto "Strega" dal nome della leggenda delle streghe,i cui proprietari(la famiglia Alberti)finanziano sin dal 1947 l'omonimo premio letterario.E forse qualcuno saprà che a Benevento ci sono monumenti di straordinaria bellezza,come l'Arco di Traiano o la Chiesa di S.Sofia,dichiarata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'Umanità.E adesso,dopo "qualche" anno,la squadra di calcio locale del Benevento Calcio,giocherà(inimmaginabile fino a qualche anno fa)per la prima volta in Serie A.Senza bisogno di stregonerie,però.Ma la nuova(bella)storia calcistica non cancella quelle politiche,economiche e sociali che ancora continuano ad essere "raccontate" in queste terre.Perchè queste storie continuano ad essere la "vecchia" storia,quella dell'arroganza partitica,dell'assistenzialismo che umilia la dignità della gente,che non fa sorgere nuove opportunità di lavoro e di sviluppo e che non consente ai giovani di uscire da logiche di elemosine,favorendo "start up",innovazioni nel campo agricolo e al recupero di percorsi culturali.E così ci troviamo ancora di fronte alle inutili cattedrali nel deserto.In questa città che porta ancora le ferite non ancora rimarginate dell’alluvione dell’ottobre 2015,40 anni fa qualcuno ebbe la brillante idea di costruire la zona industriale tra due fiumi.In questo contesto il "Movimento 5 Stelle" che dovrebbe esprimere il "nuovo",niente di nuovo è invece capace di esprimere.E la politica del Pd,che ha amministrato la città per 10 anni,è stata forse la peggiore dai tempi di Diomede,il fondatore della città ( http://www.beneventostoria.it/diomede-.html )"Non si potrebbe fare di peggio" ironizza il giornalista Carlo Panella,che segue le vicende locali da 30 anni.Tanti,troppi gli esempi."Piazza Commestibili",che una volta era il cuore pulsante della città oggi è uno spazio abbandonato all’incuria e al silenzio.Doveva trasformarsi in una galleria commerciale,con tanto di caffè,ritrovi culturali e librerie,ma il progetto si rivelò impercorribile e la piazza è ora simbolo del degrado cittadino.E nessuno sembra preoccuparsi, come se oramai quel posto fosse già un pezzo di archeologia industriale,da osservare con  rassegnazione."Perchè è questo che succede:l'appalto qui viene considerato un fine,non un mezzo,e ogni volta che inizia un lavoro pubblico bisogna sperare nella buona sorte"aggiunge Panella.E ancora rimangono,nella città e nella provincia,vaste zone che,dopo il terremoto del 1980,assorbirono copiosi finanziamenti pubblici ma che invece non hanno vista nessuna ricostruzione,semmai affarismo e corruzione.Ed intanto nessun membro di quella famosa "società civile" o delle poche espressioni culturali presenti alza la voce per denunciare lo scempio economico, poltico e culturale della città.Eppure Benevento era conosciuta come "la città dei teatri",dove Ugo Gregoretti creò la rassegna "Benevento Città-Spettacolo".Solo fino a pochi anni fa si contavano molteplici spazi aperti ad eventi letterari,musicali e teatrali,e adesso quell'esperienza è del tutto svanita.Magari uno pensa che 10 anni di "Città Spettacolo" abbiano lasciato almeno una traccia culturale e civile.E invece niente.Impossibile poi tacere sulle condizioni pietose dei teatri cittadini,a cominciare dall'antico Teatro Romano,costruito dall'imperatore Adriano nel 126 d.C. e fino a qualche tempo fa palconiscenico di teatro antico e moderno e di opere liriche.Ma non è solo la cultura a soffrire.L’università del Sannio,conosciuta soprattutto per l’eccellenza della sua facoltà di Ingegneria,ha perso in breve tempo duemila studenti.E come se non bastasse i fondi stanziati per l’alluvione, che «ha danneggiato la più importante area industriale cittadina sono già assegnati ma non ancora utilizzabili,per i soliti motivi burocratici.Benevento è una conca circondata da monti e colline e quasi sembra che la sua cima più alta,vista dalla città,disegni la sagoma di una donna che dorme e proprio per questo viene detta,appunto,"La Dormiente del Sannio".Ecco,forse questa potrebbe essere l'icona del Sannio e di Benevento.Una terra ricca di tradizioni,cultura e dalle grandi potenzialità agricole e industriali,che invece dorme un sonno profondo.Volendo parafrasare il titolo del libro di Raymond Chandler "Il grande Sonno" ( raymond-chandler/grande-sonno ) Benevento è oramai una terra che è da anni addormentata in un sonno profondo. Ma almeno adesso c'è il Benevento in serie A.Consoliamoci con quello.