Come tutti gli anni,all'ultima domenica di marzo,si "cambia" e arriva “l’ora legale”,con le lancette degli orologi da spostare più avanti.Per un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica,si dice,ma fors'anche per guadagnare un miglior e più lungo tempo di vita.Spostare le lancette più avanti.Cambiare le ore di adesso,di questi nostri giorni,con ore,con giorni,con tempi migliori e diversi.E magari cercare di "cambiare" anche questa nostra Italia,perchè tanto terra di santi ed eroi non è poi davvero.Tentare un "cambiamento",nella politica,nella società e perciò nella vita di ciascuno di noi.Per avere almeno l'impressione che finalmente sia giunto un tempo in cui le cose siano davvero nuove,diverse,migliori.Già,"cambiare" è il verbo che l'Italia ha bisogno di coniugare.Nella vulgata comune si dice che se non si cambia la colpa è dei politici "ladroni".Ma i politici sono anche il prodotto di quello che la gente vuole e si merita.Non si spiegherebbe altrimenti perché, nonostante quotidianamente ci siano gli scandali delle Banche Etrurie o dei Monte dei Paschi,le ruberie colossali tipo Consip,con tanti Lotti da assegnare,con tanti sprechi e tanto danaro pubblico arraffato,sopra le poltrone della politica ci sono sempre gli stessi.E allora è evidente che in questa situazione in tanti hanno il loro tornaconto.Se l’Italia è in queste condizioni,la colpa è un po' di tutti noi.Nessuno escluso,se almeno una volta abbiamo posteggiato l’auto in seconda fila o scavalcato una coda facendo i furbi.Ma come fare per capire,noi italiani,che è troppo facile puntare il dito sempre e solo contro chi governa e che invece è arrivata l’ora di fare i conti anche con il nostro senso civico e la nostra integrità?Ecco appunto.Cambiare l'ora.Per avere “l’ora legale”,quell'ora di una ordinaria normalità e di comunissima ed ovvia legalità.Portando avanti le lancette del nostro personale orologio morale e civico e proiettandoci in un futuro prossimo venturo senza attese fideistiche di un qualcosa o un qualcuno portatore di chissà quali novità,ma solo essere noi stessi "portatori" sani di onestà,rispettando ognuno di noi un minimo di regole del vivere comune,lasciare i tempi delle "raccomandazionei,per dare spazio al merito dell'individuo,rispettando la legge,chiedere,appunto,"solo e soltanto" legalità.Uno Stato di diritto,alla fine.Perchè è questo il grande paradosso della contemporaneità italiana:abbiamo un Paese che va alla rovescia,in senso opposto e contrario a quello in cui sarebbe giusto e logico che andasse.Un mondo in cui è l’onestà ad essere il cancro da estirpare,mentre l'italica furbetteria e il tornacontismo regnano sovrani,radici e nutrimento di corruzione e criminalità.Tra imboscati,lavativi,raccomandati,furbetti del cartellino,che saccheggiano il presente e il futuro di chi vuole vivere invece da persona perbene.La verità, è che non ci sono più scuse. Dunque, non si può più votare un politico senza chiedersi perché.E non si può più accettare che un Paese in crisi come l’Italia non possa permettersi l’onestà.Che va pretesa dai cittadini,ancora prima che dai politici.Perché non è che il cambiamento può andar bene fino a quando non ti fanno pagare l’IMU,mentre se poi la si rimette il popolo rivuole di nuovo il vecchio politico.E cambiare significa anche abbattere le ville abusive costruite in riva al mare,chiudere gli impianti industriali inquinanti,ridare al paese un minimo di dignità dove la dignità era stata persa,svenduta al peggior offerente.C’è un odio così forte verso il pericolo del cambiamento reale che quasi si ha paura che poi veramente arrivi un politico,locale o nazionale,o un onesto e ben intenzionato.Perchè hai voglia di dire che i politici sono ladri e che siamo in un mondo di ladri come con superficiale demagogia canta Antonello Venditti.La politica, essendo un centro fortissimo di potere,è strapiena di lupi affamati e sopravviverne è assai difficile.Questa è la motivazione allo sfacelo dell’Italia,i politici sono al servizio del menefreghismo e opportunismo di tutti quelli che pensano a “sistemarsi”. Senza riflettere che così facendo stanno regalando orizzonti da incubo per loro stessi e i propri figli e nipoti.Quando gli italiani saranno disposti a cambiare se stessi,i loro comportamenti amorali,allora ci sarà il vero cambiamento.Altrimenti continueremo a leggere sempre e ancora la solita pagina de "Il Gattopardo": "Cambiare tutto per non cambiare niente.”