26 agosto 2015

LA BELLA ESTATE





Anche da questo si vede.Anche da vicende così piccole si comprende quanto grande sia l'arroganza della più greve Casta tra le tante che esistono in Italia,quella della Magistratura.C'è stato un tempo,infatti,in cui,tra le tante sue "slides",il premier Renzi raccontò "urbi et orbi" di voler riformare la giustizia italiana,per dimostrare che anche in questo campo il verso era cambiato.Così,per fingere che veramente s'era cominciato a riformare la giustizia,il Premier partì in maniera,per così dire, "soft",guardandosi bene dall'affrontare,come invece aveva promesso, riforme "serie e vere" come la responsabilità civile dei giudici o la separazione delle carriere.Renzi invece cominciò da "riformine".Cominciò dicendo di voler tagliare il periodo di ferie dei magistrati.Apriti cielo!Anche per questa "riformina",l'Associazione Nazionale Magistrati(ANM)scatenò una reazione furibonda.Anche così,per l'ANM,si attentava all'autonomia e all'indipendenza della magistratura(il solito,classico refrain).E ci fu addirittura qualche giudice,come il procuratore Marcello Maddalena che ebbe a dire sul taglio dei 15 giorni di ferie voluto dal governo “Renzi vuol far crepare di fatica i magistrati come il maiale Napoleone della fattoria di Orwell” . No,non è un'omonimia:quel Marcello Maddalena è lo stesso che ai tempi di "Mani Pulite" sostenne che "quello immediatamente successivo all'arresto è un "momento magico".Una frase che probabilmente avrebbe fatto raccapricciare perfino Torquemada.
Ora qui non si vuol dire che i magistrati non debbano riposarsi un pò.Anche Dio(al Quale ogni tanto i Sommi Sacerdoti della Giustizia italiana ritengono di potersi equiparare)riposò il settimo giorno.Ma qui si vuol solo dire che quello del magistrato non è un "lavoro" qualsiasi,non è un lavoro come un altro.I magistrati svolgono un "lavoro" dal quale dipendono altre vite,la vita di chi,ancora innocente(fino a prova contraria e a terzo grado di giudizio)continua a stare in carcere aspettando un interrogatorio che verrà fatto chissà quando dal magistrato chissà chi,quando ritornerà abbronzato dal mare.E "certe" attese,fatte guardando il sole "a quadretti"  da chi poi magari verrà dichiarato completamente estraneo ai fatti,non sono il massimo per uno Stato di diritto.Oppure,al contrario,i pesanti tempi della giustizia italiana,le lentezze dei giudici,i troppi "interessi" extragiudiziari dei magistrati portano a non scrivere le sentenze o a scriverle e depositarle fuori i tempi di legge,con conseguente messa in libertà di pericolosi mafiosi che le forze dell'ordine hanno arrestato a rischio della propria vita.
Forse per voi,signori giudici,le vacanze sono belle e lunghe e l'estate,a dirla con Pavese,è davvero una "bella estate".Ma per tanti poveri cristi l'estate è solo un periodo dell'anno uguale agli altri:un buio,tetro,infinito inverno(e inferno)del Diritto.