20 novembre 2017

LA COSA PIU' BELLA DEL MONDO

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E adesso che l'Italia è stata eliminata dai Mondiali di calcio che si svolgeranno in Russia nel 2018,ho provato a immaginare come vivranno gli italiani i giorni senza la Nazionale.Non ci saranno bandiere alle finestre,né maxischermi nelle piazze,nessuna "sfilata" notturna di macchine  strombazzanti per le vie delle città.Su tutto questo antropologi,sociologi ed economisti avranno materia di studio.Sì,anche gli economisti,perchè l'esclusione dell'Italia dai Mondiali allontanerà sponsor,farà crollare i prezzi per l'acquisto di diritti televisivi,e l'industria del turismo subirà inevitabili ricadute(è stato calcolato che,tra annessi e connessi,l'esclusione dell'Italia dal Mondiale in Russia costerà al nostro Paese quasi un punto di Pil).E poi ho provato ad immaginare come avrebbero vissuto questo momento di "tristezza" nazionale,anche altri uomini che vissero in mondi a prima vista poco o punto contigui con quello del calcio,ma che invece di calcio si occuparono ed in maniera entusiasta per giunta.Ho pensato a scrittori che parlarono di calcio.A Pasolini più di tutti,grande appassionato di calcio,calciatore lui stesso,così innamorato del "suo" Bologna,e che in una intervista disse:"Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.È rito nel fondo,anche se è evasione.Mentre altre rappresentazioni sacre,persino la messa,sono in declino,il calcio è l’unica rimastaci.Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro".E altrove scrisse:"Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici:si tratta dei momenti dei «goal».Ogni goal è sempre un’invenzione,è sempre una sovversione del codice:ogni goal è ineluttabilità,folgorazione,stupore, irreversibilità.Proprio come la parola poetica.Il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell’anno".Quasi le stesse parole usate dal poeta spagnolo Manuel Montalban:"il calcio è una religione laica,con i suoi riti e le sue cattedrali(cioè gli stadi n.d.b.)le gioie e le delusioni".E oltre Pasolini,anche altri autori di altissimo spessore culturale si interessarono di questo sport."Il calcio è una metafora della vita,scrisse una volta Jean-Paul Sartre,mentre al contrario,per il filosofo Sergio Givone:"La vita è una metafora del calcio".Ed Albert Camus:"Tutto quello che so della vita l'ho imparato dal calcio".Ed ancora lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano,autore di "Splendori e miserie del gioco del calcio":"Per me,che arrivo dal Brasile-scrisse-il pallone rappresenta un’utopia,un riscatto,una opposizione al potere.Per quanto i tecnocrati lo programmino perfino nei minimi dettagli,per quanto i potenti lo manipolino,il calcio continua a VOLER essere l’arte dell’imprevisto.
Il calcio è appassionante,avvincente,coinvolgente.Fu così anche per Umberto Saba.Il poeta  si avvicinò al calcio casualmente,una volta che accompagnò allo stadio la figlia che voleva vedere la squadra di casa,la Triestina.Fino a quel momento Saba non s'era mai interessato di calcio,e,anzi,gli davano fastidio tutti quei tifosi che deliravano o si disperavano per una sfera di cuoio.Ma da quel giorno per lui tutto cambiò;dentro quello stadio
Saba si sentì coinvolto dal calore della folla,rapito da tutto quello spettacolo di vita.Continuò,così,a scrivere poesie sul calcio,prendendo spunto da alcuni momenti della partita che lo avevano colpito.Scrisse così la "Tredicesima partita"in occasione di un Padova-Triestina a cui il poeta assistette insieme a sua figlia,alla quale,con galanteria,due tifosi della squadra avversaria regalarono un mazzetto di fiori.Ma allora il clima non era quello di oggi,allora non si lanciavano motorini giù dalle gradinate dello stadio,né si sarebbe mai offesa la memoria di Anna Frank come è invece successo a Roma dove tifosi laziali hanno mappiccicato addosso ad una fotografia della ragazzina simbolo della persecuzione nazista,la maglietta della Roma con scritte antisemite del tipo "romanista ebreo".Immagine correlata
 

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o ancora di quel giocatore che,dopo aver segnato il gol della vittoria sul campo di Marzabotto esulta,facendo il saluto fascista e mostrando una maglietta nera con il simbolo della Repubblica di Salò.Sì,proprio a Marzabotto,la cittadina dove i nazi-fascista trucidarono 770 civili(tra cui anziani,donne e bambini) per rappresaglia contro la Resistenza partigiana.
E' questo l'ambiente mentale e,per così dire,"culturale" nel quale è degenerato il calcio oggi in Italia.Sono questi i riti perversi che oggi si celebrano nelle grandi "cattedrali" degli stadi calcistici,come pure nelle piccole "parrocchie" dei campi di provincia.E tutti noi,oramai,siamo cloroformizzati e assuefatti al linguaggio dei procuratori e degli sponsor,dei diritti tv e degli ingaggi e non c'accorgiamo che sono proprio questi i motivi che hanno portato l'Italia fuori dal Mondiale.
Altra cosa era quell'altro calcio,quello raccontato da Pasolini,che diceva che il goal era folgorazione e stupore,il dribbling una poesia e "il gioco del pallone la cosa più bella del mondo".  







 

 

 








 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 

 


 

09 novembre 2017

THE END

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E da ultimo è arrivata l disfatta nelle elezioni regionali siciliane.Prima,per lui,per Matteo Renzi,c'era stata la cocentissima sconfitta(personale e politica)nel referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.In primavera seguirono le pesanti sconfitte nelle elezioni amministrative.Ma queste sconfitte sono anche la certificazione della grave crisi del Partito Democratico e dell'intera sinistra italiana.Le risultanze del voto siciliane vanno poi contestualizzate anche in un panorama europeo che certamente non è incoraggiante per i partiti socialisti continentali.Anche il pd,cioè,ha confermato una tendenza generale europea:il declino delle forze progressiste in tutta Europa:in Spagna,Olanda, Grecia,Francia,Germania e da ultimo anche in Austria,nazione nella quale negli ultimi cinquant’anni la sinistra era più o meno sempre rimasta al potere.In tutti questi Paesi si celebrano i funerali di quel sogno socialista spacciato come affermazione di un ideale europeista fondato su principi di uguaglianza e solidarietà,dietro i quali,però,si nasconde un disegno di finanziarizzazione degli originari ideali europei,fatto sulla pelle dei cittadini europei.In Italia,poi,il livello culturale della "narrazione" politica è perfino più basso,essendo incentrato,dopo un quarto di secolo dall'inizio dell'era berlusconiana,sulle tematiche dell' "anti":l'antiberlusconimo e l'anti-antiberlusconismo.Così,in Italia come in Europa,i socialdemocratici stanno pagando lo scotto di una molteplicità di problemi male affrontati o non affrontati affatto,come la cattiva gestione dell’emergenza immigrati,;il "non-sentire" le esigenze delle fasce deboli della società,che proprio nei partiti progressisti dovrebbero,invece,trovare la loro logica espressione.E poi ancora un progressivo allontanamento della loro condotta politica dai principi ispiratori della sinistra europea,una conversione non credibile al libero mercato e alle privatizzazioni,come si diceva,una spiccata attitudine alla demonizzazione dell’avversario,identificata o nel polo conservatore o nei movimenti populisti.Senza dimenticare una gestione fallimentare dello Stato sociale,con l’attitudine e la demagogia del voler dare tutto a tutti secondo le peggiori logiche clientelari(per l'Italia i bonus renziani degli 80 euro)e con la conseguente dilatazione della spesa pubblica,senza che si attuino vere politiche di tagli alla spesa pubblica.Eppure campanelli d’allarme per la sinistra europea c'erano stati,come,ad esempio,in Germania dove l’Spd di Schulz ha toccato il suo minimo storico,a riprova della crisi di identità che attraversa quell’area politica un po’ in tutt’Europa.E' allora giunta l’ora di un severo esame di coscienza e di una autocritica per tutti i partiti socialisti europei,sempre più percepiti dai loro simpatizzanti come una sinistra non popolare ma elitaria,vicina alla nomenklatura autoreferenziale di Bruxelles.
Ora,soprattutto dopo le elezioni regionali siciliane,con una forte affermazione del centrodestra e un pesante tonfo elettorale del Pd,i riflettori sono puntati sull’Italia,dove tutti i sondaggi danno il centrodestra in vantaggio sulla sinistra,senza escludere possibili exploit dei 5 Stelle.La sinistra è dunque in grosse difficoltà anche nel nostro Paese.E vien da ridere se si pensa alle parole di Renzi,il quale,difronte alle continue batoste elettorali dei partiti socialisti europei,aveva rivendicato al Pd il ruolo di faro dei socialisti europei in Europa.Senza,invece,pensare che in Italia,da anni,i governi PD si reggono su appoggi di politicaglia d'accatto,nata da scissioni dal centrodestra(vedi Alfano e Verdini).Dunque già ora la sinistra governa in affanno,ricorrendo ad infiniti voti di fiducia con governi,peraltro,che non hanno mai passato il vaglio elettorale.Con l’aria che tira,con gli abbandoni clamorosi di Bersani & C.,con la diffidenza progressiva dei leader storici come Prodi,ben difficilmente la sinistra italiana potrà evitare un rumoroso "patatrac".E non potrà bastarle la propaganda mediatica,che induce commentatori e analisti della politica a reagire sempre in modo diverso quando la sinistra vince o perde in qualche Stato europeo.Così,quando la sinistra vince essi battono le mani e celebrano la conservazione degli assetti politico-istituzionali,che invece stanno portando l’Europa in un vicolo cieco;quando la sinistra perde,i cosiddetti "analisti" anziché analizzare con obiettività le cause del risultato elettorale,lanciano l’allarme populista e paventano disastri per l’Europa per gli Stati nei quali la sinistra ha perso.E’ questa una grave deformazione culturale che affligge soprattutto in Italia,il prono sistema mediatico,talmente asservito alla sinistra,da non avere il coraggio di dire che "il re è nudo",che la sgangherata sinistra italiana,sempre più persa in incomprensibili bizantinismi,è in crisi d’identità.No,pare proprio che la sinistra italiana,o almeno "questa" sinistra italiana,per come essa è stata ridotta da una classe dirigente inetta ma vanagloriosa,e da questa specie di premier che risponde al nome di Matteo Renzi,non voglia capire che rischia di essere arrivata ai titoli di coda,e che,se continua così,per essa uscirà,più o meno presto,la scritta finale,la scritta "The end".