29 agosto 2017

LA CONTINUITA' DELLA VITA

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Guardia Sanframondi è un piccolo paese in provincia di Benevento,di poco più di cinquemila anime.Eppure è famoso in tutto il mondo. Non solo per il vino, che pure è apprezzato in tanta parte d'Europa e non solo,ma anche e soprattutto per i cosiddetti Riti Settennali di penitenza che si svolgono ogni 7 anni nei giorni di ferragosto in onore dell'Assunta.E' un evento,quello dei Riti,che raduna in questo centro del Sannio,migliaia di curiosi,per quel suo suo mix di penitenza,religione e magia,unico nel suo genere.Ogni sette anni,dunque,tutta la popolazione si raccoglie in una settimana di riti sacri che poi sfociano nella grande processione dei "Battenti",in cui uomini e donne,tutti rigorosamente incappucciati e sconosciuti,si battono il petto,flagellandosi con spugne chiodate per espiare i propri peccati attraverso il dolore e il sacrificio.Il 2017 è stato l'anno del settennato e la prossima manifestazione si svolgerà nel 2024.Pare che questa usanza abbia radici piuttosto antiche:per alcuni deriverebbero addirittura da culti pagani precristiani.Sembra,però,più probabile l'ipotesi di altri storici per i quali si rifarebbero al Medioevo,più precisamente al 1260,quando Raniero Fasani,riformatore francescano,diede vita al movimento dei flagellanti o disciplinati,gruppi di fedeli che in processione usavano cantare e flagellarsi in pubblico per espiare le colpe terrene e prepararsi al Giudizio Universale.Il primo documento relativo alla manifestazione di Guardia Sanframondi risale però al 1620,quando,in seguito a una grave carestia,la popolazione decise di portare in processione la Madonna Assunta.I "Battenti" sono così chiamati perché si percuotono il petto denudato con la cosiddetta spugna di sughero in cui sono infilate trentatré punte di metallo acuminate,tante quanti gli anni di Cristo.Al corteo tutti i partecipanti indossano un saio bianco con il capo coperto da un cappuccio mentre un tamburo scandisce un ritmo lugubre,sulle note del quale si invocano la pace e il perdono.Nessuno è riconoscibile, ma chiunque può prendervi parte,uomini adulti e,dal 2010,anche le donne.Chi crede di trovare a Guarda Sanframondi nei giorni dei Riti Settennali la solita festa religiosa di paese sbaglia di grosso.Non ci sono luminarie, bancarelle, concerti, ma solo tanta religiosità e rispetto per la tradizione.Un rituale settennale che fu proibita durante il fascismo ma che ai nostri giorni ha assunto grande popolarità, tanto che migliaia di persone,ma soprattutto i mass media internazionali (BBC, CNN, NBC, Al Jazeera)affollano Guardia Sanframondi,rischiando di ledere l’aura di sacralità che circonda i Riti dei «Battenti» in onore della Madonna Assunta.Un rituale composito, consolidato nel contesto socio-politico e religioso locale,percepito dai Guardiesi come struttura sostanziale della loro tradizione culturale.
Questo rito settennale è una macchina teatrale liturgica e scenografica,un’azione performativa, un mea culpa collettivo,dove migliaia di uomini incappucciati,biancovestiti e protetti da un infrangibile anonimato si battono il petto a sangue per la Madonna Assunta.Un rituale che rievoca una cultura folklorica nella quale lo spargimento di sangue placa l’indignazione divina e implora il suo intervento misericordioso.Una funzione rituale, una tradizione che per sette giorni e ogni sette anni(evidente il simbolismo connesso alla reiterazione del numero sette)coinvolge la comunità,i partecipanti e anche i semplici curiosi.Un rito metastorico in cui la partecipazione è un "momento" topico che rientra nell’ambito collettivo della sacralità più arcaica.Tutto inizia il lunedì dopo la festività della Madonna Assunta il 15 agosto,articolandosi in una molteplicità di riti e cerimonie religiose,terminando la domenica successiva.Il climax,atteso per 7 anni,arriva quando i «Battenti» incrociano la statua di San Girolamo penitente,patrono dei "Battenti",e nel medesimo istante un capo misterioso dà la perentoria intimazione:"Con fede e coraggio,fratelli,in nome dell’Assunta battetevi!".Tutti gli incappucciati cominciano a battersi,colpendosi il petto all’unisono per tre volte,con una coralità che genera un cupo rumore di tamburo,e mostrano a tutti lo sgorgare del sangue che fa rabbrividire la folla che assiste in religioso silenzio al rituale catartico.Poi per ore i "Battenti",sfilando per le vie del paese,continuano a colpirsi il petto con la "spugna".

Nel saggio "Il ponte di San Giacomo.L’ideologia della morte nella società contadina del Sud", Luigi Maria Lombardi Satriani,antropologo,etnologo e docente di tradizioni popolari sottolinea come quel sangue "è garante della continuità della vita".Un simbolismo che si dispiega intorno ai due opposti poli che nel sangue trovano una struttura sintetica essenziale:quello della «vita» e quello della «morte».Nella cultura popolare c’è un estremo utilizzo simbolico del corpo soprattutto nei momenti rituali collettivi,che legittimano questi comportamenti.Un corpo martoriato che,identificandosi con la comunità,assume su di sé la sofferenza della divinità."Lo spargere il sangue assume il significato di una redenzione cruenta dalle colpe che hanno determinato l’ira delle figure divine,secondo una forma del pensiero mitico che è già nell’antico Testamento,dove Dio volge la sua testa,quando il suo popolo gli è stato infedele, e allora piovono disastri e mali.E i mali di oggi, per questa gente,restano inesorabili e inspiegabili,e il sangue continua a essere versato per i figli emigrati,per la miseria, per la morte".

P.S. HO SCELTO DI NON PUBBLICARE LE FOTO O I VIDEO PIU' CRUDI E IMPRESSIONANTI DEI RITI DEI "BATTENTI" PER NON COLPIRE LA SENSIBILITA' DI NESSUNO.E' FACILE,COMUNQUE,TROVARE IN RETE NUMEROSI VIDEO SULL'ARGOMENTO.