29 aprile 2017

NULLA DI NUOVO



Nulla e niente
di nuovo;
come sempre,
come allora
il pensiero di te
non scompare.

14 aprile 2017

IL DOLORE DELLA MADRE



Risultati immagini per la pietà di michelangelo

GIOTTO, Crocifissione, affresco, 1305, Cappella Scrovegni, Padova


Il giorno del Venerdì Santo,la Passione e la Morte in Croce di Gesù non possono prescindere dalla presenza di Maria,Madre di Gesù,ai piedi della Croce,mentre assiste allo strazio del Figlio morente.La presenza di Maria ha un valore e un significato straordinario proprio per le parole con le quali il Cristo sofferente affida alla Madre i dolori e le sofferenze dell'Umanità sofferente,così come riportato nel Vangelo di Giovanni,il Discepolo prediletto di Gesù:
Gv 19,[25]: Stavano presso la croce di Gesù sua madre,la sorella di sua madre,Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!".

Molti artisti hanno colto nel corso dei secoli il senso e il significato di tale Presenza.Ne riporto solo alcuni. 

Dall'alto:

"La Pietà" di Michelangelo
"Crocefissione" di Giotto"
"Stabat Mater" di Vivaldi
"Lacrimosa" nel "Requiem" di Mozart



11 aprile 2017

UN ALTRO PILATO

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E' settimana Santa,con i suoi Riti e le sue Tradizioni che così tanta importanza rivestono nella cultura e nella religione non solo del mondo cristiano,ma dell'intera Umanità.Le Tradizioni e i Riti della  Lavanda dei piedi e dell'Ultima Cena;dell'Istituzione dell'Eucarestia e del Tradimento;del Giudizio dinanzi a Ponzio Pilato e al Sinedrio,fino alla  Crocefissione e alla Morte di Gesù.Riti e tradizioni all'interno dei quali si disegnano tanti Personaggi,come Gesù,anzitutto ed ovviamente,e poi Maria e le pie donne e Giuda e Pietro e il Cireneo e Barabba  e Ponzio Pilato.E proprio quest'ultimo personaggio ha avuto,nella storia della letteratura mondiale,una sua rivalutazione o,quanto meno,una sua riconfigurazione e riconsiderazione.Forse perché ci sono personaggi che nelle loro contraddittorietà,sembrano essere esistiti per destare interesse.E' per questo che la posterità li tiene sempre presenti,sotto angolature sempre diverse ed è per questo che sono oggetto di ripensamenti e riscritture.Come per Pilato,appunto.Anatole France già lo "rivide" nella sua opera:"Il Procuratore della Giudea".Ancor più e ancor meglio di qualsiasi altro fece Michail Bulgakov ne:"Il maestro e Margherita".In questo capolavoro della letteratura mondiale Bulgakov sviluppa un romanzo nel romanzo,quello che si potrebbe chiamare il  "romanzo di Pilato".Di fronte alla bontà assoluta,al carisma e all’amore di Cristo,il procuratore della Giudea non rimane indifferente.E' sì troppo vile e troppo innamorato del potere per andare contro i sacerdoti e risparmiare la vita al condannato,eppure Pilato è un personaggio tormentato,consapevole di crocefiggere il vero Dio.Pilato è incapace di comprendere la bellezza e il messaggio salvifico di Cristo;lo intuisce solamente.Si trova di fronte un Gesù magro,stanco,sofferente eppure combattivo:il Gesù di Bulgakov - che nel romanzo si chiama Ha-Nozri, il Nazareno - è un uomo che predica la bontà universale ma non dimentica la portata politica della sua predicazione:"ogni potere è violenza sugli uomini"-dice-"e verrà un tempo in cui non ci sarà un potere […]. L’uomo entrerà nel gno della verità e della giustizia […]”. Il potere,la verità e la giustizia sono dunque tre grandi temi attorno a cui ruota Il Maestro e Margherita:davanti a Ha-Nozri,Pilato vacilla,comprende la portata del messaggio di pace dell’arrestato,ma ha paura delle conseguenze terrene della sua liberazione. Egli reagisce con violenza - "non verrà mai il regno della verità!".Poi,però,ha un ultimo gesto di pietà che lo riscatta:offre al Nazareno del veleno per porre fine alle sue sofferenze. Ha-Nozri rifiuta, ma Pilato evita la condanna eterna:ha solo bisogno che qualcuno, comprenda il suo dolore e lo riscatti.Così,nel finale “celeste” del romanzo,Bulgakov racconta lo sconvolgimento dell'anima che ancora dura in Pilato:"Da circa duemila anni sta su questo ripiano della montagna e dorme,ma quando c’è la luna piena[...]l’insonnia lo tormenta. […]. Quando dorme vede sempre la stessa cosa, una[.....]strada lunare, e vuole camminare per quella strada, parlare con l’arrestato Ha-Nozri, perché afferma di non avergli detto tutto allora […].
Proprio questa angoscia e questo tormento interiore fa sì che Bulgakov riservi a Pilato la salvezza postrema.Pilato con il suo tormento e i suoi rimorsi,è sulla via di una naturale progressione verso il bene che non riguarda solo i credenti,ma anche coloro che soggiacciono al tormento della colpa:così,infatti,affermava un'antica tradizione del Cristianesimo orientale,l'Apocatastasi  (https://it.wikipedia.org/wiki/Apocatastasi) ,elaborata da Origene di Alessandria,secondo la quale alla fine del Tempo,tutte le creature saranno redente,compreso Satana.Si,forse alla fine dei Tempi,anche Ponzio Pilato,o almeno il Pilato di Bulgakov,merita la salvezza e la redenzione,perchè,se anche rinunciò a giudicare,fu lui che a sua volta dovette fare i conti con un giudice,al quale nessuno di noi può sfuggire:la nostra coscienza,che valuta esistenze e comportamenti:quel giudice non se ne lava le mani e sentenzia in maniera decisa e a volte dura,ma tiene anche conto di attenuanti specifiche:i nostri tormenti e i nostri dubbi esistenziali che come per Pilato,continuano del resto a giudicare e ad angosciare questa piccola,povera,dolente Umanità dei giorni nostri. 

In alto il dipinto "Ecce Homo" di Antonio Ciseri