18 marzo 2014

I PADRONI DEL PENSIERO





Qualche mese fa Michele Santoro,a Servizio Pubblico,trasmise un reportage di Sandro Ruotolo intitolato "Inferno Atomico". Il servizio cominciava così:"L’inferno nella Terra dei fuochi,tra Napoli e Caserta,con migliaia di ettari contaminati e con l’epidemia di tumori:terre dove in 20 anni sono state interrate 10 milioni di tonnellate di rifiuti tossici, 410mila camion che hanno fatto su e giù per l’Italia con il loro carico di morte, senza che nessuno li fermasse”.
Naturalmente la vicenda attirò subito l'interesse della stampa internazionale,alla quale non sembrò vero di avere una volta di più ed un argomento di più per attaccare il nostro Paese. Così titolava,infatti in prima pagina il New York Times:A Mafia legacy taints the earth of Southern Italy”,("La mafia inquina il cuore dell’Italia meridionale"). 
Tutta la vicenda era nata in seguito ad un'intervista resa a SkyTg24 da Carmine Schiavone,ex pentito di camorra e pluriomicida.Dopo quell'intervista Schiavone diventa la "guest star" in tante trasmissioni tv. E' ospite d'"onore" in studio da Santoro a Sevizio Pubblico;va alla trasmissione di Salvo Sottile "Linea Gialla" e continua senza sosta a rilasciare interviste a giornali italiani e stranieri e ad emittenti locali.A tutti dice la stessa cosa:sono state interrate scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari della Germania nelle campagne della provincia di Caserta,“qui moriranno tutti di cancro”. E da queste trasmissioni cominciano a venir fuori i nomi delle Ditte di Tizio e di Caio,accusate da "Servizio Pubblico"e da altre trasmissioni di non aver avuto scrupolo nell'utilizzare il terreno radioattivo delle "Terre" nei loro cicli di lavorazione dei prodotti agricoli della zona. Come la Ditta Doria per esempio.
Ecco. Questi grosso modo i fatti.Che però,alla fine,si rivelano essere tutte balle.Una caterva di balle,scritte dette,senza un vero e minimo riscontro.Non solo.Le scorie radioattive non esistono,come sanno i carabinieri e la criminalpol che le cercano dal 1995.E la cosiddetta Terra dei fuochi, quella dei rifiuti tossici effettivamente interrati, è stata appena mappata e censita dal governo: misura, in tutto,64 ettari,cioè 0,64 chilometri quadrati,cioè lo 0,1 per cento dell'intero territorio della regione Campania. Ora l'industria Doria di cui si è parlato, è una famosa azienda che inscatola pomodori pelati,vende il sugo per la pasta,la passata,la polpa. Produce a Salerno,80 chilometri a sud-est dalla cosiddetta "Terra".Ma ora "grazie" a trasmissioni tipo "Servizio Pubblico" negli ultimi mesi la Doria ha subìto una flessione del 30 per cento nelle proprie vendite.Così come la Ferrarelle, così come il consorzio della mozzarella di bufala,e come centinaia di medi e piccoli agricoltori.Resta una domanda enorme:adesso CHI RIPAGA le aziende dell’agroalimentare campano ridotte in ginocchio da una forsennata campagna di stampa? Forse Santoro o il suo sodale Sandro Ruotolo? Con le loro parole, con i loro servizi terroristici, hanno prodotto un danno incalcolabile all'economia di una Regione, la Campania, che ha già così tanti problemi. Eppure Santoro e Ruotolo sono campani(di Salerno il primo,di Napoli il secondo).Come professionisti dell'informazione sapevano benissimo a quale grave depressione negli acquisti si poteva andare incontro nel mandare in onda servizi come i loro,  quando non si fa nemmeno un approfondimento, un minimo riscontro sulle parole di uno che è e resta un pluriomicida come Schiavone. Ma loro no.Non hanno cercato neanche uno straccio di riscontro alle parole di Schiavone. A loro interessava lo "scoop", lo "share", null'altro.Perchè loro in Italia sono diventati la voce indiscussa del giornalismo d'assalto. E nessuno, in questo Paese di conformismo ed omologazione culturale sa dire,vuole dire parole "diverse" da quelle dette dagli attuali "padroni del pensiero" italico.

08 marzo 2014

SOTTO SCHIAFFO


In pochi giorni sono arrivati due pesanti schiaffi all'Italia ed al Governo Renzi.A darli,per conto dell'Europa,è stato il commissario agli affari economici Olli Rehn:"L’Italia ha squilibri macroeconomici eccessivi,debito alto,scarsa competitività,aggiustamento strutturale insufficiente.E per questo,ha aggiunto Rhen,occorre sottoporre l'Italia ad uno "speciale monitoraggio"."Monitoraggio".Cioè una "invasione" finanziaria del suolo politico italiano.Il nuovo richiamo all'Italia della Commissione europea è perfino più duro dei precedenti.E questo perchè raramente un governo appena insediato viene trattato con tanta brutalità. Normalmente si concede un periodo di attesa,come fu fatto con il governo-zerbino di Monti e con Enrico Letta;stavolta invece l'Italia viene accusata di rappresentare “un rischio per l'intera zona euro”.Ma grave ed inammissibile è soprattutto quello che Rhen NON ha detto,e cioè l'idea di sottoporre l'Italia a una sorta di commissariamento.Certo,la situazione economica italiana è sotto gli occhi di tutti:il debito continua a crescere, la ripresa(se così si può chiamare)è la più bassa dell'intera Ue.E soprattutto nessuna delle riforme chieste dal 2011,con la famosa lettera delle Bce al governo Berlusconi,sono state neppure impostate né dal Cavaliere,né da Monti né da Letta.Ma questo non deve permettere a nessuno di pensare che l'Italia sia una semplice "espressione geografica".Intanto,però,il senso di ciò che dice Bruxelles è solo uno:basta promesse, ora i fatti.E l'Europa aspetta soprattutto 2 fatti:riforma del mercato del lavoro e tagli severi alla spesa pubblica per avviare una riduzione strutturale del debito.Come hanno fatto,del resto,perfino i nostri compagni di "sventura":Irlanda,Portogallo,Spagna e perfino Grecia che,al contrario dell'Italia, hanno ridotto la spesa e cambiato davvero le norme sul lavoro(altro che "Jobs Act")
C'è però dell'altro.Ollie Rehn è finlandese ma è soprattutto il garante filotedesco della linea dura di "Frau" Merkel.A maggio ci saranno le elezioni europee.In uno scenario nel quale è possibile un pareggio tra popolari e socialisti,e soprattutto è un'incognita la consistenza futura delle forze euroscettiche o addirittura antieuro ed antieuropee,le parole di Rehn non sono altro che le parole della Merkel.Con esse si lancia un "avvertimento" alla prossima Commissione europea per gli affari economici:nessuna illusione,a "comandare",ad imporre la politica economico-finanziaria europea siamo sempre e solo noi tedeschi.
Da queste partite l'Italia è stata,come al solito,assente.Anche perchè qui da noi si era più presi dalle lotte interne del Pd più che degl scenari politico-economici europei.Senza dar peso a quelle parole,a quel "monitoraggio" minacciato dal Commissario finlandese(in realtà dalla Germania).E qui in Italia continuiamo a fare il solito teatrino,la solita gretta,provinciale politichetta all'italiana.Con il balletto di cifre che escono dal ministero dell'Economia da palazzo Chigi e dalla Banca d'Italia.Con le accuse di Renzi a Letta per avergli fatto trovare conti di finanza pubblica non proprio credibili.Insomma,se in Italia Renzi è arrivato quasi come osannato salvatore della Patria,non è che abbia avuto un'accoglienza altrettanto calorosa in Europa.E per averne una migliore a Renzi non rimane che una sola possibilità:riformare e poi ancora riformare,e per davvero.Altrimenti il commissariamento diverrà qualcosa più di uno spauracchio,con tutte le relative conseguenze. Compresa la ricorrente tentazione della Germania di imporre all'Italia una robusta patrimoniale.Riformare,caro Matteo,riformare per davvero.Cercalo di coniugare una volta tanto questo verbo,così tanto inviso al tuo Pd.