30 giugno 2013

COME ROSSELLA O'HARA

"Rinviare".Questo è  l'unico verbo che sin dall'inizio del suo mandato ha coniugato il Governo Letta.Di solo "rinvio" ha saputo parlare il governo Letta.Mai nulla di certo,di deciso,di definitivo.Solo rinvio di tutti i problemi.Dall'Iva all'Imu agli F-35,il governo ha sempre preso tempo.Letta ha capito che affrontare un problema avrebbe comportato,inevitabilmente,il venir meno di quel precarissimo equilibrio sul quale si fonda questo Governo e l'esplosione delle mille contraddizioni dell'esecutivo.E allora,da bravo democristiano qual'è,come Andreotti,si sarà detto:"Meglio tirare a campare che tirare le cuoia".E perciò rinviamo tutto,poi si vedrà.Come Rossella O'Hara in "Via col vento":"Domani è un altro giorno,si vedrà".Ma intanto che cosa si vedrà,cosa accadrà in autunno,quando i nodi verranno al pettine?Cosa accadrà quando i "minuti di recupero" saranno finiti,quando "i tempi supplementari" saranno conclusi e la scritta"game over" sarà apparsa innanzi ai giochi governativi?Sì,perchè in autunno verrà il bello(anzi il brutto).In autunno gli italiani saranno chiamati a versare l'IMU che non hanno versato a giugno,la Tares che è stata posticipata e magari pure l'aumento dell'Iva.Allora non si potrà più dire "si rinvia".Allora non si potrà ripetere più la frase di Rossella O'Hara:"Domani è un altro giorno,si vedrà".Bisognerà pur dare una risposta ai contribuenti. E quella risposta dovrà darla il governo Letta.Quello che oggi "rinvia".
E così,per non scontentare nessuno il governo potrebbe cercare strade alternative per recuperare quei dieci miliardi di euro che mancherebbero all'appello nel bilancio dello Stato. L'esecutivo,come scrive Maurizio Belpietro su Libero,mica pensa a liberalizzazioni o privatizzazioni per recuperare quei dieci miliardi.Mica pensa di mettere mano alla forbice "per tagliare gli sprechi di denaro delle pubbliche amministrazioni".Ed allora?Cosa farà allora il governo? "C'è una voce,scrive Belpietro,che da qualche tempo gira negli ambienti ministeriali. Quella "vocina" dice infatti che al momento giusto,quando la situazione si sarà ingarbugliata ben benino e bisognerà porvi rimedio in tempi brevi;quando il Cavaliere grazie ai processi sarà alle corde e ridotto al silenzio dagli arresti domiciliari,ecco arrivare la madre di tutte le soluzioni, ovvero l'arma letale per il ceto medio,vale a dire il prelievo forzoso dai conti correnti". Come è avvenuto a Cipro,più o meno,dietro ordine teutonico.
Insomma Letta,da buon allievo di Giuliano Amato potrebbe adottare lo stesso metodo che il Dottor Sottile usò nel 1992 prendendosi (rubando,invero)il 6 per mille dai conti correnti dei piccoli risparmiatori.Nel mirino di Letta finirebbero fondi di investimento,conti bancari,depositi postali,titoli di debito pubblico,obbligazioni di imprese.Insomma.L'autunno sarà la stagione della verità.Ma intanto il governo fa sapere che PER IL MOMENTO non c'è all'orizzonte nessun prelievo forzoso."Sono destituite di ogni fondamento le ipotesi riportate su alcune testate giornalistiche relative a prelievi su conti correnti e depositi bancari"hanno detto dal Ministero.Già.Ma quando si sente l'obbligo di smentire qualcuno su qualcosa,vuol dire che di quel "qualcosa" qualcuno sta parlando.E di prelievi forzosi,secondo Belpietro,si sta parlando.Come se di prelievi dalle tasche degli italiani non ne avesse fatti già tanti e già tanto selvaggi,il Governo Monti.E ancora una volta,una volta di più saranno gli italiani che dovranno fare i salti mortali "per tirare a campare".E loro no che non potranno "rinviare" un bel niente.Perchè per loro c'è solo e sempre Equitalia.Che non aspetta e non rinvia.

18 giugno 2013

E LE (5) STELLE STANNO A GUARDARE





























L’anno scorso hanno chiuso i battenti 380.000 imprese,oltre mille al giorno.Secondo quanto riportato dalla CGIA di Mestre,almeno un’impresa su due,delle piccole e medie imprese, pagano a rate i propri collaboratori,o si indebitano per poterlo fare.La pressione fiscale, per le imprese,è del 75%.Ed il livello in rapporto al Pil ha superato la soglia del 44%.Ed intanto si scopre che nei bilanci dell’Inps c’è un buco di oltre 10 miliardi di euro,e sempre lo stesso ente,fa sapere che in Italia le prestazioni pensionistiche inferiori ai 1000 euro,sono il 77% del totale,e oltre 2,4 milioni di pensionati ricevono un assegno inferiore a 500 euro mensili. Somme che per l’esiguità e il crescente costo della vita,condannano i percettori a vivere in condizioni di crescente indigenza,soprattutto in età avanzata.Ed ancora. I disoccupati sfiorano i 3 milioni.Il tasso di disoccupazione è intorno al 12%,quella giovanile è prossima al 40%,con picchi vicini al 50% al sud.E poi c’e un numero considerevole di cassaintegrati in forza ad aziende che non avranno mai la possibilità di riprendersi da questa crisi,e perciò presto diverranno disoccupati in pianta stabile.Senza parlare del dramma degli esodati la cui responsabilità ricade interamente sulla follia govenativa di Monti,Fornero & Company.Nell’ultimo anno,nonostante la spremitura di tasse operata dal Governo Monti,il debito pubblico è aumentato di oltre 80 miliardi di euro superando la barriera dei 2000 miliardi, cosa mai verificatasi prima.E nello stesso periodo il PIL è crollato del 2,4%.La produzione industriale è crollata a livelli che non si vedevano da decenni,così come sono crollati i consumi.Un numero considerevole di famiglie possono arrivare a fine mese solo intaccando i risparmi accumulati in una vita o grazie all'aiuto delle generazioni passate.
Le imprese italiane negli ultimi sei anni hanno perso oltre 500 miliardi di euro di fatturato.Con la riforma delle pensioni della Fornero ci dicono che dobbiamo lavorare oltre 40 anni,e ci potebbe anche stare.Ma in queste condizioni questo significa trascorrere oltre un quarto della vita lavorativa in profonda crisi.E non è escluso che le crisi economiche prossime venture non siano ancor più frequenti o meno profonde di quella attuale.Se questo è il quadro macroeconomico,il quadro politico è,se si può,anche peggiore.Siamo all’ingovernabilità totale e,con ogni probabilità,passeranno ancora mesi prima di poter avere un esecutivo capace di governare.Per quanto qualificato possa essere,che un nuovo governo possa invertire questa tendenza,è solo un pia illusione.
Le attività produttive ed il tessuto imprenditoriale sono perennemente al servizio di un apparato burocratico/amministrativo degno della peggiore Unione Sovietica.E la conseguenza drammatica a tutto questo potrebbero essere (saranno?)scontri sociali,rivolte,nelle quali potrebbero attecchire nuove forme di terorismo,se solo si pensa a possibili svendite di interi settori industriali,alla perdita dei diritti acquisiti,ad una compressione dello stato sociale,all'incremento di una sempre crescente povertà diffusa.
Di fronte a tutti questi numeri,difronte a questa drammatica situazione,il Movimento 5 Stelle,cioè il primo partito italiano,la forza che ha ottenuto alle ultime elezioni politiche più di 8 milioni di vti,discute di streaming,di Rete,di rimborsi spese,di cacciata dei parlamentari che vanno in tv o che vogliono semplicemente democraticamente discutere all'interno del Movimento,perchè nel Movimento discussione e regole e democrazia non ci sono.Ecco,difronte a questa situazione,le Cinque Stelle dell'Italia se ne sbattono.Difronte a questa infinita crisi economica le Cinque Stelle,come nel romanzo di Cronin,stanno a guardare,del tutto incapaci a fare poposte,senza far capire al loro elettori che li hanno votati solo per protesta,perchè sono in Parlamento,chi essi siano,che cosa vogliono,che intendono fare per questo Paese.Un Paese che intanto continua a andare a picco.

12 giugno 2013

CHIUDIAMO IL PALAZZO

 

La notizia è arrivata quasi a sorpresa:il portavoce del governo greco,Simos Kedikoglu,ha annunciato la chiusura della Ert,la televisione pubblica ellenica.La Rai greca,insomma.Il provvedimento ha comportato il licenziamento,con effetto immediato,di 2.500 dipendenti.La decisione è stata presa nell'ambito del programma di privatizzazione delle aziende a partecipazione statale imposto dalla troika europea per concedere prestiti al Paese sull'orlo della bancarotta.Ovviamente molto dura la protesta dei sindacati,perchè si tratta pur sempre di nuova,ulteriore disoccupazione.Ma il governo greco spiega che i dipendenti saranno sospesi fino alla riapertura dell'emittente,tra 3 mesi, quando la rete verrà privatizzata.Kedikoglu ha poi detto che la Ert è "il paradiso degli sprechi,con  gente che ha sempre vissuto tempi di "vacche grasse" e con innumerevoli privilegi di regime".Ma proprio il grave momento economico chela Grecia sta vivendo,con immensi sacrifici da parte della gente,ha indotto il governo a non consentire più ritardi o esitazioni.Nessuna tolleranza,insomma,dei privilegi goduti fin qui dai dipendenti della Ert."Ert ha inoltre detto  Kedikoglu,riceve dal popolo greco,attraverso le bollette,circa 300 milioni di euro l'anno e ha da tre a otto volte il personale necessario.
Ecco.Le parole di Kedikoglu potrebbero essere utilizzate pari pari per raccontare la situazione Rai italiana.Le parole di Kedikoglu("paradiso degli sprechi","scandalo permanente","vacche grasse")potrebbero essere utilizzate pari pari per fotografare quello che (ancora)oggi è la Rai.Per descrivere i privilegi dei dipendenti RAI,per dire quanto sia esteso e inefficiente l'immenso carrozzone tele-radio-pubblicistico italiano,così come nei decenni di gestione politico-partitica esso si è andato configurando.Sì,perchè anche da noi la televisione pubblica è un mostro burocratico di immense dimensioni,finanziato lautamente dai contribuenti con il canone che nel 2013 è arrivato a 113,50 euro.Ed anzi rispetto alla tv greca i dipendenti della RAI sono oltre cinque volte tanto:circa 13mila in organico(più del doppio di Mediaset;a Sky sono circa 4mila)e oltre 40mila i collaboratori.Viale Mazzini vanta poi 21 sedi regionali,14 uffici di corrispondenza e 13 canali televisivi.Senza che tutta questa quantità di risorse umane ed economiche sia rapportata ad una qualità delle prestazioni,con trasmissioni di liveelo ed utilizzo di vere professionalità artistiche e giornalistiche.E poi,naturalmente,c'è il bilancio,sempre pesantemente in rosso:quello del 2012 ha registrato una perdita di 244,6 milioni di euro.
Perchè quei 13.000 dipendenti?Tutti indispensabili?Tutti così bravi?La verità è che la Rai è stata per anni,decenni uno dei luoghi principali e privilegiati di potere della peggiore partitocrazia italiana:Rai 1 alla DC,Rai 2 al PSI,Rai 3 al PCI.Ed anche ora che la prima Repubblica è finita,la Rai è ancora lì ad essere gestita come nella Prima Repubblica.
Ed allora:perché non chiudere subito il carrozzone Rai?Perché non facciamo come la Grecia?Si potrebbe approfittare del momento di crisi per fare quello che da anni tanti predicano,nessuno fa,per ovvia convenienza:introdurre un pò di aria nuova nelle stanze del Cavallo rampante.Un pò di privatizzazioni,per esempio. non farebbero male se non ai partiti.Ma farà sicuramente bene alle tasche degli italiani e ad una qualità del "prodotto" Rai diversa e migliore.Sì.Chiudiamo finalmente il Palazzo di "questa" Rai fino a quando  qualcuno non verrà a comprarsela.Chiudiamole le porte di Viale Mazzini.E poi sbattiamole in faccia al partitocratismo italiota.