30 dicembre 2013

GAME OVER


Si sa.Nonostante la crisi,durante il periodo natalizio si eccede  sempre un pò.Qualche fetta di panettone,qualche torroncino e qualche bicchiere di spumante in più(no,lo champagne no.Quello proprio non ce lo possiamo permettere).Ma quando si eccede poi va a finire che uno perde il contatto con la realtà,si inebri,si esalti e magari immagina davvero di essere un personaggio importante,(il Presidente del Consiglio,magari).E comincia a dire,in evidente stato confusionale,un (bel) pò di cavolate.Proprio questo è capitato ad Enrico Letta che da qualche mese crede di essere davvero il Presidente del Consiglio.Ma se anche fosse così,se anche Enrico Letta,fosse,per ipotesi seriamente un Premier "Iron Balls",come lui dice di essere,pure un pò di equilibrio dovrebbe mantenere,per non oltrepassare i limiti del ridicolo,così come invece ha fatto l'altro giorno,quando a dispetto di quello che dicono tante associazioni di categoria il capo del governo ha lanciato su Twitter un messaggio marcatamente ottimista: "Nel 2013 le tasse sulle famiglie son scese e la tendenza continuerà anche nel 2014".Ancora sotto gli effetti delle bollicine?Probabile.O forse no.Perchè in realtà Letta ha capito fin troppo bene la situazione.Non solo gli italiani hanno smesso di avere fiducia in lui e nel suo governo,ma anche in parlamento l'accozzaglia governativa traballa paurosamente.Quello che è avvenuto appena qualche giorno fa è allucinante e nello stesso tempo esemplificativo:il decreto legge c.d. "Salva Roma"passa con il voto di fiducia richiesto dal governo ed il giorno dopo lo stesso decreto viene "sfiduciato" e ritirato dal governo-barzelletta di Enrico Letta.E nella conferenza stampa di fine anno Letta ha cercato di darsi coraggio dicendo che la sua compagnia di guitti governativi metterà subito mano alla riforma elettorale e ad un piano sul lavoro (tanto per ingraziarsi Renzi che vuole un "job act").Ma Renzi col cavolo che pensa alle promesse di Enrico.L'intervista di fuoco rilasciata da Renzi alla Stampa ha fatto precipitare la situazione.Così,per mascherare la fragilità dell'esecutivo,il (presunto)premier si è aggrappato,manipolandolo "pro domo sua",allo studio pubblicato dalla Cgia di Mestre dicendo che con il suo governo le tasse sono diminuite.E,vaneggiando insieme a lui,anche la patetica sentinella anti tasse di  Angelino Alfano ha (stra)parlato di "inversione di tendenza rispetto alla crescita delle tasse" o addirittura di "efficacia della politica di governo".Roba da clown,attacchi di schizofrenia,esaltazione da potere? Fate un pò voi.
Lo studio della Cgia di Mestre,manipolato e strumentalizzato dalla staffetta Alf-etta,in realtà dice ben altre cose.Anzi.Perfino lo Street Wall Journal ha deriso il povero Enrico,accusandolo di dire solo bugie sulla diminuzione delle tasse.E così nel 2014 già si prevedono (ulteriori)lacrime e sangue per gli italiani con una stima di crescita della pressione fiscale di almeno mezzo punto.Insomma, la stangata è dietro l'angolo e le quotazioni di Letta,al netto delle sue affermazioni trionfalistiche,cominciano già a crollare sui mercati della borsa politica italiana.Se Letta ed Alfano avessero un minimo di orgoglio prenderebbero loro l'iniziativa e toglierebbero il disturbo(perchè veramente tanto disturbo hanno arrecato agli italiani in soli 8 mesi di governo).Ma è come per il coraggio di Don Abbondio.L'orgoglio se uno non ce l'ha,mica se lo può dare.E così Premier e vicepremier continueranno a campare alla giornata e nemmeno Napolitano,con i suoi imbrogli di palazzo,potrà aiutarli più.Adesso sono Renzi e Berlusconi,e perfino Grillo,a dettare le regole del gioco.Il duo "Alf-etta" non si rassegna all'idea che per loro sta arrivando il "game over".Sì...Con le ubriacature almeno per un pò si dimenticano i problemi (e questo governo ne ha tanti)...Ma anche le ubriacature finiscono.E il ritorno alla realtà è duro.Come è dura la realtà nella quale questo governicchio ha ridotto gli italiani,per i quali le tasse ci sono,caspita se ci sono.E sono aumentate pure,altro che storie.



28 dicembre 2013

ADESSO BASTA


E' davvero stanco e stufo,il popolo italiano.Stufo delle istituzioni tutte.Sopratutto della massima,è stanco e stufo,di Giorgio Napolitano,il quale,più volte violando la Costituzione,detta le regole del governare a suo piacimento e fa vergognose nomine di senatori a vita,funzionali al suo disegno politico(come Mario Monti,per esempio,che in 8 mesi ha sfasciato l’Italia)convoca ministri e Premier per ordinare loro cosa fare e come fare cosa.Ma il popolo italiano è stanco anche del governicchio assassino di Letta,che mentre illude con proclami vuoti,porta alla disperazione i cittadini che non sanno più come far fronte alle delinquenziali imposizioni fiscali di uno Stato ladrone,nel quale ogni giorno di più crescono i privilegi dei  politici.
È stanco,il popolo italiano,del (mal)funzionamento della giustizia,per l’enorme numero dei processi pendenti,per i loro tempi biblici e per il comportamento dei magistrati,immuni da ogni responsabilità,carichi di tanti privilegi.E' appena di qualche giorno fa  la sentenza numero 310 del 17 dicembre 2013 con la quale la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo il blocco degli stipendi dei pubblici dipendenti e dei loro diritti,con una sola eccezione:i magistrati.
Della nostra classe politica è stufo il popolo italiano,di QUESTA classe politica.Incapaci o per nulla intenzionati a cambiare qualcosa,invocano,questi nostri politici,i nomi di Berlinguer e Moro per dire che con loro sì che si sarebbe già fuori dalla crisi.Ma sono proprio questi due nomi che rappresentano il compromesso storico e la scellerata politica di quegli anni con il disastro del debito pubblico che proprio quella politica ha causato.Ed invece in Parlamento c'erano altri uomini,come La Malfa ad esempio,come Malagodi,ad esempio,difronte ai quali tutti tacevano,per le loro parole di "ordinaria moralità" contro la spesa pubblica dissenata,i clientelismi indecenti,il conseguente,spaventoso debito pubblico.
"Buon padre di famiglia" si definisce Enrico Letta e invoca sempre e comunque Napolitano, come il salvatore della Patria.Come salvatore di se stesso,in realtà,perchè sa che solo Napolitano può farlo rimanere Premier.Altro che "nuova generazione che ha preso le redini della politica italiana" come dice il buon Enrico.Se non ci fosse l'ottantottenne del Colle, hai voglia di governare,caro Enrico.Ma questi 2 signori,questi 2 personaggi di altri mondi e di altre ere geologiche(non basta l'età anagrafica,Enrico) non si rendono conto di avere affamato una nazione,di aver distrutto l'economia e con essa la speranza di un popolo,la cui ricchezza principale sta nell'incomparabile genio italico in tutte le sue espressioni e tradizioni.
Ma se da un lato questo governicchio affama il popolo con le sue immonde politiche fiscali,dall'altro non fa niente difronte a situazioni scandalose e lobbistiche come quelle delle  banche tutte,che ricevono dalla Bce montagne di denaro allo 0,25% e nel contempo chiudono il rubinetto del credito a imprese e privati  e se lo aprono,lo aprono a tassi al limite dell'usura.. No,caro Letta.Renzi o non Renzi,non ti vogliamo,non ti sopportiamo più come non sopportiamo più Saccomanni,perchè se il questo è il vostro modo di tener in ordine i conti,proprio non sa che farsene il popolo italiano di gente come voi.E soprattutto non vogliamo,che ci sia il Presidente,QUESTO Presidente(un comunista che brindava quando i carri armati sovietici invadevano l’Ungheria)per salvare la Patria.E se proprio la volete salvare,signori Presidenti,andatevene.Solo di questo il popolo vi serberà gratitudine.

23 dicembre 2013

PARLARE IN ITALIANO










Giovani e ambiziosi di certo lo sono i componenti della segreteria di Matteo Renzi.Solo che la loro ambizione li ha portati ad assommare figuraccia a figuraccia.La "top ten" è senz'altro Marianna Madia,che Renzi ha visto bene come responsabile del Settore Lavoro.Sarà.Certo è che la sua gaffe con il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato rimarrà memorabile e sta facendo il giro del web.La Madia parlava e (stra)parlava di lavoro con Zanonato,quando si è accorta che i temi del lavoro riguardavano il Ministro Enrico Giovannini,non certo Zanonato che si occupa di sviluppo industriale.
E poi c'è la Governatrice del Friuli Deborah Serracchiani nominata da Renzi responsabile per le Infrastrutture e i Trasporti.Lei,al contrario della collega,è rimasta nell'ambito della materia di competenza,tanto che per essere presente ad una puntata di "Ballarò" si è accomodata con Enrico Letta su un aereo di Stato ed è stata "trasportata" nella trasmissione di Floris.
Non c'è male anche  Filippo Taddei,responsabile economia della segreteria del Pd.A quanto pare Taddei è stato "solo" bocciato all’esame per l’abilitazione da professore associato in politica economica.Eppure non doveva essere un esame così terribile,visto che su 417 candidati i promossi sono stati quasi 300.Certo che affidare di questi tempi i destini dell'economia italiana a gente come Taddei,qualche timore lo fa pure venire.
Ma neanche lo stesso Matteo Renzi sembra salvarsi dalle critiche sul suo modo di affrontare il nuovo incarico di segretario.La prima proposta programmatica del Sindaco è stata quella di un "gigantesco piano per il lavoro".Un"job act",lo chiama lui.Però.Sveglio il ragazzo.Che si dovesse parlare di lavoro,in un Paese che ha una disoccupazione del 13% e il 25% di precari qualcuno se ne era accorto.Certo,però che il signor indaco poteva essere più preciso. "QUANTO" gigantesco dovrà essere l'"act"?Un numeretto, no?Un numeretto non lo vogliamo dare signor Sindaco? Quante persone deve riguardare, il "piano gigantesco"?A che costo pro-capite?Con quali risorse?Ma Matteo pensa anche ad altro(e qui il fatto diventa pericoloso):"Tutti coloro che perdono il posto di lavoro-dice il neo segretario-hanno diritto a un sussidio universale".Praticamente un "furto",un vero e proprio "scippo" a Grillo della sua proposta del reddito di cittadinanza:un'entrata economica garantita dallo Stato a coloro che non hanno un reddito.Questa è forte.A chi non piacerebbe un'idea del genere?Ma quanti sono,signor Segretario-Sindaco?E quanto vogliamo dare come reddito di sopravvivenza?1000 euro?600 euro al mese? E non è che vogliamo integrare al reddito minimo garantito le "pensioni sociali" di coloro che non arrivano ai 600/1000 euri?E se,poniamo,volessimo dare 800 euro al mese ad una "platea" di  7 milioni di persone,beh,"basterebbero"solo 70 miliardi di euro l'anno.
E anche sui diritti civili ha detto la sua Matteo.Sopratttutto sul riconoscimento delle "unioni di fatto" o "civil partnership",come le chiama lui.Sì,perchè le parole inglesi fa così tanto trendy,si è così tanto "cool"con le paroli inglesi."Job act"."Civil partenship".Certo.Si potrebbe dire più semplicemente in italiano:"un piano per il lavoro" oppure "unioni di fatto".Ma vuoi mettere?In inglese è tutta un'altra cosa.Qualche parolina inglese,detta poi in maniche di camicia fa "tendenza".E tutti stanno lì,a bocca aperta ad ascoltare la parola renziana.Ma stavolta ha proprio ragione Maurizio Landini,leader della Fiom quando dice:"Se devo dare un consiglio a Renzi è che cominci a parlare un pò in italiano,e fare delle cose precise".Perchè-ha spiegato-una volta un operaio gli disse:"Da quando voi politici e sindacalisti avete cominciato a parlare in inglese io ho meno diritti.Quand'è che tornate a parlare in italiano?".Hai capito Matteo?Parla più in italiano,e dì finalmente qualcosa perchè finora non hai detto niente,però lo hai detto bene.
 
 

 

15 dicembre 2013

LA GENTE DELLA CRISI

Il Movimento dei Forconi a Servizio pubblico: non ci fermeremo [VIDEO].


Come definirli?Fascisti?Populisti?Corporativi?In realtà non c'è una definizione che possa individuare in modo univoco quello che va sotto il nome di "Movimento dei Forconi".Proprio perchè così variegata è la composizione del "movimento:i forconi,certo,ma anche pensionati, liberi professionisti,imprenditori,studenti,disoccupati,immigrati,autotrasportatori ci sono dentro quel "movimento".E uno soltanto è l'elemento che li accomuna:un grande malessere sociale per la grave situazione economica del Paese e la rabbia per l'incapacità di gestire questa crisi da parte di "questa" classe politica.Una situazione che tutti  coinvolge,perchè tutti sono stanchi,tutti non ce la fanno più difronte ad uno Stato che tassa e strozza le vite di ognuno di loro mentre continua la grande immoralità della politica italiana.
Una volta il malessere sociale e politico si organizzava attraverso partiti,sindacati, organizzazioni di categoria che incanalavano il sentimento della protesta.Oggi no.Oggi la protesta si organizza in Rete,come i grillini.Certo,molti di loro hanno votato "5 stelle" ma sono ora delusi."Stanno marcendo anche loro"dicono.E guai anche a parlare di sindacati."Siamo "solo"il popolo sovrano.Non ci rappresenta più nessuno.Anche i sindacati si sono venduti".Molti sono di sinistra ma la sinistra li ha disillusi.Ecco.Tutte queste categorie sociali finora erano rimaste ai margini ed ora manifestano "in prima persona" la loro rabbia,i propri disagi,senza canali di rappresentanza che del resto nemmeno vogliono avere.
Vero.Nessuno li rappresenta più.Nessuno è stato capace di ascoltare,interpetare,rappresentare il sentimento di questa gente.Nè i politici nè tantomeno i sindacati(figuriamoci!).Perchè nessuno è capace di "sentire le esigenze,i problemi,i bisogni di questa gente:il problema degli agricoltori delle "quote latte,il lavoro,i licenziamenti,le tasse,l'Imu,l'Iva,la casta,l'Europa ladra.Ed in assenza di un conflitto sociale strutturato nei sindacati e nei partiti,la protesta esplode in maniera disordinata.È quello che è accaduto negli anni scorsi nelle "banlieue" parigine o nelle periferie londinesi.Un serbatoio di disagio che non usa più i classici canali del conflitto sociale.

E mentre "loro" gridano i loro disagi nelle piazze,quegli "altri"continuano come prima.Le banche continuano a ricevere finanziamenti dall'Europa senza aprire i rubinetti del credito.L'immoralità dell'uso dei finanziamenti pubblici,ma anche l'incapacità e l'ottusità di partiti che continuano a parlarsi addosso in maniera autoreferenziale,che continuano a respirare l'aria del Potere senza aprire le finestre del Palazzo,per capire cosa sta accadendo
Ecco,adesso si può trovare una definizione per la gente che in questi giorni manifesta.E' "la gente della crisi" quella che va nelle piazze in questi giorni.La gente che da almeno 3 anni è massacrata e schiacciata dalla crisi.Negozi e industrie che chiudono.Disoccupazione che avanza,il livello delle fasce di povertà che si abbassa sempre più.E tragedie umane.Le tragedie di chi,disoccupato o licenziato,non riesce più a sostenere le proprie famiglie.Ma non ci sono richieste precise in queste manifestazioni.C'è "solo"rabbia,tanta rabbia,un malcontento,una voglia di reagire contro uno Stato padrone e vessatorio che con le sue infinite tasse,ti distrrugge la vita.E c'è la rabbia contro organismi,istituzioni(italiane ed europee)avvertite lontane,che niente sanno,niente "sentono".E intanto "loro",i politici parlano di scissioni,primarie,patti di stabilità,governabilità.No non sono queste le parole che interessano alla "gente della crisi".Le parole che interessano a questo popolo sono altre:lavoro,minore fiscalità,moralità pubblica.Ma queste parole vanno pronunciate subito.Il vocabolario va cambiato.In fretta.

10 dicembre 2013

"QUELLO" DEL COLLE

Sul "Porcellum" la Corte Costituzionale aveva deciso di decidere a gennaio.Poi,però è arrivata la telefonata di "Quello del Colle"(pare che la telefonata sia stata "ricevuta" proprio dal giudice costituzionale più... Amato da Napolitano).E così la Corte ti dichiara la incostituzionalità del "Porcellum".Ok.E adesso?Se il Porcellum è costituzionalmente illegittimo quale,tra le cariche istituzionali,è legittimata allo svolgimento delle sue funzioni?Forse l’attuale Parlamento e quelli precedenti eletti con il Porcellum?O le più alte cariche dello stato(Napolitano;Grasso; Boldrini eletti indirettamente col Porcellum)?O i Governi e i Ministri degli ultimi 8 anni?E allora se nessuno di questi ha legittimità e legittimazione si dovrebbero restituire ai cittadini tutte le tasse indebitamente "prese" dallo Stato;e si dovrebbe ignorare la riforma pensionistica della Fornero,e ridare agli esodati quello che loro tocca e via di questo passo.Siccome,poi,parte  dei giudici costituzionali sono stati designati da Presidenti della Repubblica e da Parlamenti illegittimi,ne consegue che anche le loro decisioni sono illegittime e,quindi,alla fine,la sentenza sul Porcellum è illegittima.Insomma,siamo all'impazzimento istituzionale più totale e assoluto.In nessun paese serio si sarebbe verificata una situazone del genere.Ma per "Quello" del Colle,per il Dittatore della Repubblica di BananaItalia,sua signoria Re Giorgio,va tutto bene,è tutto regolare,il Parlamento è legittimo.Perchè per "Quello" del Colle,sono Onida e Zagrebelsky a dir bene,quando dicono che questo parlamento è del tutto legittimo,mica i tanti altri costituzionalisti che dicono il contrario.Già.Un Paese serio.Perchè se fossimo in un Paese serio,in uno Stato serio(che comincio a dubitare sia più uno Stato di diritto)la Consulta avrebbe "semplicemente" dichiarato irricevibile il «ricorso di un cittadino»,perchè in quel Paese serio,una Consulta seria avrebbe detto che i cittadini non possono rivolgersi alla Suprema Corte.Figuriamoci.Da domani  milioni di italiani si sentiranno legittimati a ricorrere alla Consulta anche per una lite di condominio.Se il nostro fosse un Paese serio,normale,una Corte Costituzionale responsabile,consapevole del grave momento di crisi economica,istituzionale e politica che il Paese attraversa,avrebbe "semplicemente" rimandato al mittente un ricorso improprio,senza cedere alle pressioni di "Quello" del Colle,di "Quello"che da 2 anni sta facendo scempio,stravolgendolo e sconvolgendolo,del sistema politico e istituzionale italiano,deridendo la volontà di chi mette la scheda nell'urna.Perchè "Quello" del Colle ha bene in mente il suo disegno di conservazione,così funzionale,oltretutto,agli interessi politici,finanziari e bancari dell'establishment italiano ed europeo.Ma è ovviamente solo un caso se i ue ultimi Premier,Monti e Letta,vadano ogni tanto a "salutare"  i loro amici di Bilderberg.
Una colossale truffa,un imbroglio senza pari,una frode immensa ai danni del popolo italiano: questo è stata "quella" Sentenza.La sentenza e la truffa di "Quello" del Colle.Che poi è da 2 anni che dura questa truffa.Prima c'è Monti che va a fare il Premier senza sapere cos'è una cabina elettorale.E poi c'è il governo delle "larghe intese"(del grande imbroglio invece e appunto)con una maggioranza e un Premier da nessuno voluti.Ed allora è questa la Prima Riforma,la Riforma delle Riforme di cui ha bisogno l'Italia.Abbattere il potere assoluto di "Quello" del Colle,ridare dignità al Parlamento ed all'Esecutivo,e far fare al Presidente della Repubblica "solo" il Presidente della Repubblica.Interrompere la cinghia di trasmissione tra "Quello" del Colle,il governo tedesco ed i governi internazionali delle banche e della finanza.E magari ridare valore e valenza al volere del popolo italiano.Alla faccia di Quello del Colle.

07 dicembre 2013

PAROLE "SUE".NATURALMENTE....



In una intervista al "Foglio" diceva:(......):"il rischio della dittatura non viene dal potere esecutivo: viene dal potere giudiziario(....). Pensi all’Italia dove,come ha ben capito la Sinistra che se ne serve senza pudore,lo strapotere dei magistrati ha raggiunto vette inaccetabili.Inpuniti e impunibili, sono i magistrati che oggi comandano.Manipolando la Legge con interpretazioni di parte cioè dettate dalla loro militanza politica e dalle loro antipatie personali,approfittandosi della loro immeritata autorità e quindi comportandosi da padroni come i Padreterni del diritto… Chi osa biasimare o censurare o denunciare un magistrato, in Italia?Chi osa dire che per diventar magistrato bisognerebbe essere un santo o almeno un campione di onestà e di intelligenza,non un uomo di parte e di conseguenza indegno d’indossare la toga?Nessuno.Hanno tutti paura di loro.Anche quando subiscono un torto palese,una carognata evidente,si profondono in inchini di deferenza reverenza ossequio. “Io-ho-fiducia-nella-Legge. Io-ho-fiducia-nella-Magistratura…».
E in un suo libro scriveva a proposito di Berlusconi:"Gronda sangue da tutte le parti,il sansebastianizzato Berlusconi.I nemici lo hanno morso con tutti i denti che avevano in bocca.I magistrati che sappiamo.I sindacati che da sessant’anni sono un feudo personale di Karl Marx.I banchieri che in barba al Popolo custodiscono i miliardi dell’ex-Pci.I giornali che sognano di vederlo penzolare a capo in giù da un gancio di piazzale Loreto.Le televisioni che egli possiede invano.I pacifisti guerraioli che come minimo se la fanno con Al Jazeera.I siti Internet che possono blaterare qualsiasi calunnia».
«L’Olimpo Costituzionale che, non avendo con lui debiti di gratitudine,ha sempre fatto di tutto per dimostrare che non lo può soffrire.E la stessa Confindustria che al solito va dove la porta il vento dei suoi calcoli finanziari,sicché non meravigliarti se il suo presidente si presenta come un Agnelli alla festa che la Cgil ha organizzato a Serravalle Pistoiese e gli operai lo applaudono nel modo in cui applaudivano Togliatti o Berlinguer".
"Ferito,infine,dal fatto di non appartenere alla mafia politica e d’essere in quel senso un parvenu.I parvenus,cioè i new-comers,i self-made men,piacciono in America dove la moderna democrazia è stata inventata.Non in Europa dove neanche la Rivoluzione Francese servì a spengere l’asservimento psicologico al concetto di aristocrazia.
No,queste non sono parole di un superfalco berlusconiano.Non sono parole scritte o dette in questi giorni,in queste settimane,in questi mesi da uomini di parte,da uomini del centrodestra italiano,magari dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato Berlusconi.Non sono parole scritte o dette da berlusconiani "a prescindere" al momento della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.No.Sono parole e scritti di chi berlusconiana di certo non era,e che anzi di sinistra apertamente si dichiarava.Sono parole di sue interviste,di suoi libri non di ieri o ieri l'altro.Sono parole e scritti del 2004 e del 2005.Sono parole,"sue",naturalmente ed ovviamente,sono parole di Oriana Fallaci....

05 dicembre 2013

CHI E' COSTEI ?

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Nunzia De Girolamo...chi è "costei"?Come Don Abbondio  si chiedeva chi mai fosse Carneade,così oggi gli italiani si chiedono chi è mai "costei",chi è mai Nunzia De Girolamo,che dal nulla politico è diventata,grazie al Porcellum,deputata prima,addirittura Ministro della Repubblica poi.Rimanendo il nulla,in ogni caso.
In effetti si fa non poca fatica nel cercare di sapere chi "costei"(che si spaccia per Ministro della Repubblica)mai sia.Viene da Benevento,sua città natale,ed almeno su questo ci siamo,il fatto è incontrovertibile,come i registri di stato civile attestano.Altro dato incontestabile è che ha sposato il deputato Pd Francesco Boccia.Anche qui i registri dello stato civile ne fanno fede.Poi stop,poi il buio più assoluto su "costei".Almeno fino a ieri,quando le immagini dei tg l'hanno ripresa dentro la classica tuta gialla di Coldiretti,mentre agguanta il microfono e arringa gli agricoltori di quella potente associazione nella manifestazione tenutasi per la tutela dei prodotti agricoli italiani contro quella che gli organizzatori,spalleggiati dal ministro,bollano come “truffa al made in Italy”.Una manifestazione che ha portato al blocco totale del traffico dei tir al passo del Brennero.
Ora,un'associazione di categoria ha tutto il diritto(ci mancherebbe)di manifestare ed esprimere le ragioni della propria protesta.Ma se una folla di manifestanti prepotenti occupa abusivamente una strada bloccando il transito anche internazionale dei tir,uno si aspetterebbe che un ministro ordini lo sgombero.Ed invece no.La De Girolamo si è unita ai protestanti.Ma questo è ancora niente.Perchè il ministro,dopo essersi impadronita di un microfono,ha cominciato ad arringare la folla sostenendone le ragioni,manco fosse un'esponente della Coldiretti.Ed allora vien da chiedersi se sia normale che un rappresentante del governo intervenga ad una manifestazione che ostruisce abusivamente un’autostrada provocando inevitabili problemi di ordine pubblico.Se sia normale che proprio il Ministro dell'Agricoltura,diventi leader  di un'associazione di categoria.Forse la Ministra avrebbe fatto meglio a ricevere i manifestanti al Ministero,per discutere dei loro problemi.  
Ma appunto,la Ministra è oggetto "non bene identificato"del pianeta politico italiano.Ed essendo conosciuta solo dall'onorevole Boccia e dalla di lei famiglia,forse non sappiamo che lei,la ministra,ha una spiccata"sensibilità" per i problemi della gente.Sarà.Ma se ci avesse pensato(o è chiedere troppo?)solo un pò,il ministro avrebbe (forse)capito che è suo dovere mediare tra le parti, non farsi “parte”.Ed inoltre il Ministro dovrebbe sapere che l'Italia è vincolata dai trattati comunitari a garantire la libera circolazione di merci e persone sul territorio nazionale.E chi blocca la circolazione dei Tir viola la legge.Anche se è un ministro.
Altro che "sensibilità"."Costei" ha percepito le avvisaglie della campagna elettorale,ed ha cercato un pò di visibilità.Però un Ministro farebbe bene a discutere (e magari a cercare di risolvere)i problemi dell'agricoltura invece che fare il capopopolo.Perchè così non agisce nemmeno il Ministro dell'Agricoltura del Nagorno Karabakh.Senza offesa per il Ministro del Nagorno Karabakh,ci mancherebbe,perchè lì,nel Nagorno Karabakh i ministri sono più seri ...

30 novembre 2013

ALLA SALUTE DEL POPOLO SOVRANO


Ne è passato del tempo da quel 1993,quando si tenne un referendum(promosso dai "soliti" radicali di Marco Panella)per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.Certo,allora il risentimento nei confronti della casta politica non era ai livelli attuali ma pur tuttavia l'esito di quel referendum fu schiacciante.Il popolo(sovrano,si diceva una volta per significare che davvero il voto dei cittadini contava qualcosa)si espresse in modo chiaro:stop al finanziamento pubblico.Con quel referendum la gente,in sostanza,disse:signori politici,le mani nelle mie tasche per finanaziare le vostre attività,non le mettererete più.Trovatevi altre forme,altri modi per finanziarvi,così come avviene in maniera del tutto legittima e trasparente ovunque nel resto del mondo. Ma siccome siamo in Italia,siccome siamo nel Paese di una classe politica arrogante, proterva ed immorale,l'esito di quel referendum,espressione della volontà popolare,è stato di fatto ignorato e disatteso.Il popolo vota e decide?E chissene frega.I politici continuano a fare quello che vogliono.E infatti ancora oggi i partiti (anche quelli non più rappresentati in Parlamento)continuano a percepire danaro pubblico,camuffati ipocritamente sotto la più "nobile" formula di "rimborsi elettorali".E quel che è peggio senza nessuna forma di controllo da parte di chicchessia.Cambia il nome,non certo la sostanza.La fregatura resta:sono sempre soldi pubblici,soldi dei contribuenti, che finiscono nelle tasche dei partiti.Ed ogni giorno senti che in qualche Regione o Provincia o Comune,da qualunque partito guidata,di qualunque schieramento politico,destra,sinistra,centro,indistintamente,quei soldi pubblici sono utilizzati per finanziare alte attività "istituzionali" dei politici:acquisto di bottiglie di champagne e cene luculliane,alberghi di lusso,accompagnatrici a tariffa oraria,acquisto di titoli di studio accademici e via di questo passo.Vent'anni sono passati da quel 1993,da quel referendum,che ottenne un incredibile consenso da parte degli italiani ma niente,proprio niente, è cambiato.Pur difronte ad una crisi economica squassante,i partiti,i politici continuano ad incassare fiumi di danaro pubblico,continuando a vivere "un'altra" vita rispetto alla vita della gente comune.Una vita,quella della gente comune,fatta di lavoro che manca,di tassazione che aumenta,di negozi e piccole industrie che chiudono.Questa è la distanza tra la politica e la gente,lo scollamento per così dire "culturale" in senso lato tra il Palazzo e la collettività.
Un giorno succede,però,che dopo "soli" 20 anni dal referendum il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio si accorge che qualcosa non torna,che quel referendum è stato ignorato,e solleva una questione di legittimità costituzionale.Questa è proprio notizia meritevole di un'edizione straordinaria nei giornali e telegiornali:"Il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio,Raffaele De Dominicis-riportano infatti le agenzie-ha sollevato questione di legittimita' costituzionale contro le leggi-provvedimenti che hanno reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti."Per vent'anni con una caterva di leggi camuffate,dice De Dominicis,la politica ha eluso i risultati del referendum del '93 in cui la maggioranza degli italiani si espresse in maniera contraria al finanziamento".La questione di legittimità costituzionale e' stata sollevata da De Dominicis nell'ambito dell'indagine nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita,Luigi Lusi,uno che come Fiorito,come Belsito,come Penati,come tanti altri,di finanziamento ai partiti ci ha campato alla grande.
E così dopo vent'anni,dopo "soli" vent'anni,Raffaele De Dominicis,si è accorto(ma almeno uno se ne è accorto)che la casta fa quello che vuole alla faccia del popolo sovrano.Ma state tranquilli italiani.Non è che l'intervento di De Dominicis porterà un "sollievo" per le tasche degli italiani ed un pò di moralità nella politica italiana.State tranquili italiani,non succederà nulla.Nulla di nulla.La questione di legittimità costituzionale non sortirà alcun effetto.Perché? Perché siamo in Italia. E magari tra altri venti anni un altro procuratore della Corte dei Conti si accorgerà che l'esito di quel referendum è stato disatteso e quel procuratore,per ritagliarsi un pò di visibilità solleverà un'altra cavillosa e inutile questione.Nel frattempo gli italiani continueranno a pagare l'ICI-IMU-IUC-TASI,TARE ed i politici continueranno ad usare danaro pubblico per le loro "attività istituzionali":festeggiare,andare in alberghi a 5 stelle con le loro "amichette",comprare Ferrari e yacht e a brindare.Alla salute del popolo sovrano,alla salute degli italiani.

29 novembre 2013

UN LEADER E LA "SUA" GENTE


Bottiglie di spumante stappate nella sede di "Repubblica".La senatrice Pezzopane che durante le votazioni per la da senatore di Berlusconi, clicca su facebook,un "mi piace" sulla foto di Berlusconi sanguinante,ferito dalla statuetta del Duomo scagliato da Tartaglia.Ecco,di tal genere sono stati i sentimenti di "quelli" di sinistra al momento della dichiarazione di decadenza di Berlusconi dal Senato.Ora brindano "quelli" del Pd alla "cacciata" dal Senato di Silvio Berlusconi,ripetendo,con ossessione,che il voto contro il Cavaliere segna la fine del ciclo berlusconiano.Ma il cieco e barbaro furore antiberlusconiano che offusca le sinistre menti,impedisce loro di comprendere che la fine del ciclo parlamentare di Berlusconi non coincide affatto con la fine del suo ciclo politico.Anzi.Proprio la scelta di correre a rotta di collo per l'immediata,pubblica "esecuzione"dell’avversario di sempre,interrompe sì il ciclo parlamentare,ma conferisce linfa nuova alla presenza politica di Berlusconi.A intuirlo è Riccardo Barenghi,uomo convintamente di sinistra,ma non "omologato"ed anzi spesso controcorrente rispetto alla sinistra ottusità italiota,che nella sua rubrica "Jena" su "La Stampa",acutamente nota:"E se gli avessero fatto un piacere?"(a Berlusconi n.d.b.).Tra i dirigenti Pd,invece,l'unico ad aver capito la situazione è  Matteo Renzi.Il "fiorentino",infatti,si rende conto che con il Cav. fuori del Palazzo  la prossima campagna elettorale non sarà,nè per il Pd,nè per lui,una vittoria scontata.Ed ha ragione il rottamatore.Berlusconi non è più parlamentare,ma la sua presenza permane forte nella politica italiana.I dirigenti Pd,invece,ancora euforici ed inebriati dalla "vittoria",ancora non realizzano che con quella cacciata hanno catapultato Berlusconi sul terreno a lui più congeniale,dove meglio si muove,e sul quale,da vent’anni,sistematicamente,vince tutte le sue partite,anche le più disperate,come l'ultima campagna elettorale ha dimostrato.
L'euforia del momento non fa percepire al Pd,convinto della fine del ciclo berlusconiano che quello che è successo il 27 novembre 2013 fornisce un propellente eccezionale  alla prosecuzione del ciclo politico berlusconiano,che significa riconquistata centralità di un blocco sociale che si riconosce in un leader,il quale non ha bisogno del posto in Parlamento per essere tale.Perchè nell'immaginario collettivo del popolo di centrodestra,come si è visto nella manifestazione di Via del Plebiscito,tenutasi in contemporanea col voto di decadenza,il leader,"quel" leader,aumenta il consenso,la vicinanza,l'entusiasmo perchè viene percepito essere più vicino alla gente e lontano,molto lontano dai logori rituali dei Palazzi del Potere.
La decadenza libera Berlusconi da ogni legame di governo e lo pone nella migliore condizione per una campagna elettorale non poi così lontana,tenuto conto che anche Renzi,sempre più impaziente,non perde occasione per criticare Letta e per liquidare il suo governicchio.
Insomma.La decadenza di Berlusconi,paradossalmente,dà più forza al centrodestra,perchè Forza Italia non dovrà appoggiare più il governo,potendosi invece presentare all'elettorato come partito antitasse e con una caratterizzazione critica verso una Europa germanocentrica.Ed il centrodestra,che sembrava oramai marginale rispetto a Renzi e alla sinistra,recupera,proprio grazie al suo leader, l'orgoglio della propria identità.E Silvio ruba a Renzi e al centrosinistra(anche mediaticamente perchè l'8 dicembre,giorno delle primarie,ci sarà anche la Convention dei Club di F.I.)il centro dello scena politica.Da adesso in poi, con un governicchio sempre più logoro,incapace di risollevare il Paese dalla depressione per il totale fallimento delle sue "mission" (riforme,ripresa economica e pacificazione politica,tutte miseramente fallite)il centrodestra può puntare di nuovo ad essere l’alternativa liberale.E questo con Berlusconi incandidabile ed ineleggibile.Perché non è la poltrona parlamentare che fa un leader,ma è la sua capacità di interpretare e rappresentare i sentimenti e gli interessi della parte di società che lo considera la propria anima.Leader si nasce,non si diventa. 

 

 

 


25 novembre 2013

L'ULTIMO COMUNISTA

Pasquale Chessa, ''Diventare Presidente della Repubblica rende uomini politici migliori'' Pasquale Chessa, L'ultimo comunista, Giorgio Napolitano, Franco Marini, Presidente della Repubblica, lettura, libri libreriamo.it - recensioni libri
Certo,è difficile stabilire chi,tra Oscar Luigi Scalfaro e Giorgio Napolitano,sia stato tra i peggiori Presidenti della Repubblica.Sicuro è che il comunista Giorgio Napolitano sta facendo di tutto per aggiudicarsi la palma di "miglior" peggiore.Ma insomma,cosa mai starà poi facendo Napolitano?Mah,niente di che per uno che viene dalla tradizione comunista(mai veramente da lui abiurata).Ha "semplicemente" fatto scempio del sistema istituzionale italiano.Ha "solo" stravolto la Costituzione per imporre,di fatto,una Repubblica presidenziale autoattribuendosi il potere esecutivo di capo del governo,commissariando il Parlamento e sospendendo la democrazia sostanziale.Piccolo particolare:Napolitano non è mai divenuto Presidente in quanto eletto dal popolo,come avviene nelle Repubbliche presidenziali.E' stato invece designato da un Parlamento di designati,eletti senza voto di preferenza.Eppure la Carta Costituzionale(che in mano a Napolitano è diventata carta straccia)dice che l'Italia è una Repubblica parlamentare ed in essa il Presidente rappresenta l'unità nazionale.Punto.L'agire di Napolitano,invece,è stata una continua prevaricazione sulle altre istituzioni.Come fece nel novembre 2011,per esempio,quando costrinse Berlusconi a dimettersi dalla guida del governo,senza un voto di sfiducia del Parlamento e con la complicità dei poteri finanziari internazionali,della magistratura e della sinistra politica italiana,e del solito fronte dell'informazione asservito ai poteri della grande imprenditoria.Un sistema scientificamente organizzato,che manipolò ad arte la borsa,provocando innalzamento dello spread e la caduta dei titoli della Fininvest e di Mediaset presentando un ultimatum inaccettabile pena l'implosione del fronte interno.E fatto fuori Berlusconi,Napolitano impose come Premier Mario Monti,uomo di fiducia di Goldman Sachs,Moody's,Gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale e graditissimo alla Merkel.Ed in tal modo  Napolitano "sospese" la democrazia italiana e cominciò ad operare come un monarca assoluto.Una mano a capire il"caso" Napolitano ce la dà Pasquale Chessa il quale nel suo libro “L’ultimo comunista” propone un’interpretazione completa dell’operato di Napolitano che ha assunto poteri inimmaginabili per un Capo di Stato italiano.Nel suo libro Chessa parla delle esternazioni e delle manovre di Napolitano uomo delle istituzioni.Oggi,come Capo dello Stato,ha "imposto" la linea delle “larghe intese”,ma nel 1994 non appariva affatto ben disposto nei confronti di Berlusconi.Così infatti scriveva Napolitano nel libro:“Una transizione incompiuta?”: [...la politica di Berlusconi...]è la "conduzione aziendale combinata con gli strumenti della persuasione pubblicitaria […] Questa è la politica dell’antipolitica”.Di più.Chessa sottolinea come Napolitano abbia più volte messo in campo stratagemmi e manovre per ostacolare il governo Berlusconi,come la promulgazione di leggi "con monito" e  “una sorta di sabotaggio politico organizzato attraverso sommerse procedure che non lasciano tracce ma che si possono dedurre e intuire dai risultati.Fra moniti,suggerimenti,correzioni e rinvii,sono molti le leggi che svaniscono nelle pieghe delle procedure.Tutti strumenti,dice Chessa,“che ha usato con scaltrezza da vero,ultimo comunista”.
In tutti questi anni di presidenza,Napolitano è sempre uscito dall'ambito delle sue prerogative e ha prevaricato sulle altre istituzioni.Ma quando le altre istituzioni gli hanno chiesto di render conto delle sue telefonate con Mancino o lo hanno chiamato in giudizio per la trattativa Stato-mafia lui s'è rifiutato di rispondere."Non ci sta"lui a dar conto del proprio operato.Come fece quell'altro,come fece Oscar Luigi Scalfaro....


24 novembre 2013

ASPETTA E SPERA


Fa simpatia Luciano Ligabue,il rocker della canzone italiana.Nel presentare a Milano il suo nuovo album "Mondovisione" ha svelato la sua appartenenza politica,ma anche i suoi,diciamo così,"dubbi" sul partito per il quale ha fin qui votato,e cioè il Pd."Non voglio andare a votare turandomi il naso, per cui ho voglia di vedere che il Pd,che è stato chiamato a un cambiamento,riesce a metterlo in atto".E poi ha aggiunto:"Credo che siano pochi gli elettori del Pd che non siano rimasti delusi perché il Pd ha cambiato anima troppe volte (e come dargli torto?)."Fatica a rappresentare i valori che ha sempre dichiarato in maniera chiara in passato,come nel caso dei matrimoni gay (e credi che lo farà mai?Chiedere a Rosy Bindi e Fioroni per informazioni in merito)sui quali non si capisce che posizione voglia tenere,e ha fatto una serie di autogol nell’ultimo anno e mezzo difficilmente perdonabili".Esatto.Autogol,tanti autogol.Come nemmeno Comunardo Niccolai http://calcisulcalcio.blogspot.it/2011/08/diario-dagosto-e-lo-rese-speciale.html (ricordate il famoso stopper del Cagliari terrore del portiere della sua squadra per i tanti (auto)gol che realizzava?)riusciva a fare."Ma non vuole dire che non voterò mai più il Pd-ha precisato il "Liga"-anche se non so ancora chi voterò la prossima volta,però so che il Pd mi ha deluso(stai tranquillo,Luciano;se ti può essere di consolazione,non sei l'unico elettore Pd ad esserlo)"Devo vedere nella sostanza di poterlo fare in maniera convincente".Ecco,perciò fa simpatia Luciano,tanta simpatia.Vuole capire che cosa sia il Pd,vuole vedere il Pd che metta in atto il "cambiamento".Se è questo che vuoi allora aspetta e spera caro Luciano.Aspetta e spera che il Pd faccia capire quello che è,quello che vuole essere,quello che vuole fare,quello che sa fare,i cambiamenti che saprà portare in questa nostra Italia.Aspetta e spera.Sperare,in fondo,non costa nulla.E' l'attesa che sarà lunga,molto,ma molto lunga.

21 novembre 2013

NO,ANZI SI'.....


Facciamo finta di crederci?Ed allora fingiamo di credere che,come dicono loro,nel PD c'è "semplicemente" un ampio e approndito dibattito democratico.Che c'è una dialettica all’interno del partito".Ok,facciamo finta che.Ma fino ad un certo punto puoi fingere,però,perchè non si possono non vedere "certe" cose,perchè troppo eclatanti sono i contrasti,le contraddizioni,le polemiche in casa PD.Cominciò ad aprile il "dibattito democratico ed approfondito" del Pd con le trattative per la formazione del Governo.Allora c'era  Bersani vincitore delle primarie ma candidato Premier sconfitto,il quale,ancora frastornato dal mancato successo elettorale,realizzò un capolavoro del non-sense politico.Si mise a guardare le (5) Stelle per fare un "governo del cambiamento,ma le (5)Stelle non lo stettero a guardare nemmeno un pò,sbeffeggiandolo sul web anzi.E poi vennero i giorni per l'elezione del Presidente della Repubblica.Dapprima Bersani offrì a Berlusconi una rosa di candidati per il Quirinale.E quando il PDL si disse disponibile a votare Marini,il giorno dopo gran parte dei dirigenti PD,nonostante gli accordi presi,si rifiutarono di votare quel nome proprio perchè (orrore!)sarebbe stato votato anche dal centrodestra.Ma ancor di più l'elettorato PD si infuriò perchè non veniva votato un uomo d’area,quel Rodotà, che proprio nel PCI-PDS-DS era stato eletto parlamentare.Ma non bastò nemmeno questo.Il "capolavoro" il Pd lo fece con  l'impallinamento di Romano Prodi,già leader dell'Ulivo e Premier del centrosinistra,il quale,designato all'unanimità dal PD,dovette poi subire l'onta della carica dei 101 traditori che non lo votarono nel segreto dell'urna.
Ecco.A distanza di mesi,questa è l’immagine che resta:un partito che in pubblico si esprime in un modo e poi fa l'esatto contrario.E se negli ultimi casi a giustificare questa schizofrenia si sono nascosti dietro "il supremo interesse" del Paese e la salvaguardia del governo,nei "giorni del Presidente" l’unica causa fu una feroce faida interna che ancora adesso,a pochissimi giorni dall’elezione del nuovo segretario,permane e che anzi sta toccando picchi sempre più alti di rissosità,come è successo con D'Alema che ha definito "analfabeta" Matteo Renzi.
Sì,è vero.Il Pd ha dovuto affrontare prove durissime con il proprio elettorato per le "larghe intese"con Berlusconi,il nemico di sempre.Ma quante doppiezze,quante tensioni interne ha dovuto affrontare il PD in questi mesi.Il caso Shalabayeva,ad esempio,che vide il vicepremier Angelino Alfano sul banco degli imputati per l’estradizione dei congiunti di un dissidente kazako nel Paese d’origine.E se vai a rileggere i giornali di quel periodo sembra di sfogliare quelli di ieri sul caso Cancellieri:il Pd,coi renziani in testa,a chiedere le dimissioni del ministro ed il premier Letta(su suggerimento dell'inquilino del Quirinale)che si schiera al fianco del suo vice paventando,come del pari è successo con la Cancellieri,una crisi di governo,ottenendo in tal modo che il partito respingesse la mozione di sfiducia presentata dal M5S ma anche da Civati.E poi c'è stato il caso Cancellieri,roba di poche ore fa.Dapprima il Pd si schiera,pur con qualche mal di pancia,con il ministro.Poi,siccome si stanno facendo le primarie,Renzi dice che sulla Cancellieri lui voterebbe in maniera diversa da quella "ordinata" da Epifani,mentre addirittura Civati presenta una propria mozione di sfiducia al ministro.Insomma u gran casino,ognuno dice quello che gli pare e piace.Ma ancora una volta interviene Letta(sempre "ispirato" e protetto dell'uomo del Colle)che dice,ancora una volta,che il il sì alla mozione contro il Ministro sarebbe anche un sì alla crisi di governo.E Renzi e Civati impacchettano e portano a casa,con relativo grande scorno e con tanti saluti alla coerenza e alle parole di fuoco  contro il Ministro.E gli elettori continuano a non capire e a scappare(non ingannino i risultati in Basilicata:il Pd ha perso oltre 30mila voti).Ma c'è un tema,l’unico,sul quale i piddini sono coerenti tra il dire e il fare:la decadenza di Berlusconi e l'antiberlusconismo più in generale.In nome della guerra al Cav persino la tenuta del governo passa in secondo piano.Sempre in attesa che alla segreteria vada Matteo Renzi.Da quel momento ipocrisie e schizofrenie saranno superate.Da quel momento,si spera,che un SI sia un SI,un NO sia un NO.E Renzi potrà finalmente realizzare il proprio sogno recondito:mandare a casa Letta.Sempre che Nonno Giorgio,regista,interprete,sceneggiatore e coreografo del film intitolato:"Larghe intese" glielo permetta.

20 novembre 2013

LE MANI SULLA CITTA'


E adesso che l'inferno d'acqua si allontana lentamente dalla Sardegna,lasciando una lunga scia di disastri,tragedie e morte,adesso che,come da previsioni,questa valanga portatrice di sciagure si avvicina minacciosamente verso la Campania e la Calabria,adesso tornano alla memoria le parole di Giustino Fortunato che nel 1904 (sì,nel 1904)definì l'Italia "uno sfasciume pendulo sul mare"per descrivere il territorio italiano,bello nel suo paesaggio,quanto precario e delicato nel suo equilibrio idrogeologico.Sì"Sfasciume pendulo sul mare"è l'Italia,quella Meridionale,in particolare.E temi,e tremi all'idea di quello che potrà succedere sapendo che la Calabria è,tra le Regioni italiane,quello con il più alto stato di dissesto idreogeologico.E temi e tremi all'idea di rivedere le scene della Sardegna,ma anche le scene tante,troppe volte viste in tante,troppe parti d'Italia.Le scene dell'Irpinia e della Basilicata,del Friuli e della Sicilia,dell'Aquila e di Sarno.Sì,perchè non ci sono regioni indenni in Italia da queste tristi avvenimenti,perché diffusa per tutto il territorio nazionale è questa "fatale occorrenza" (fragilità).
Ed ogni volta che Uomo e Natura vanno in conflitto,ogni volta che di nuovo vedi lo strazio dei cuori difronte alla Morte venuta da lassù,ogni volta che vedi quei visi di donne,di bambini,sfregiati dal dolore con urla che s'innalzano veso il Cielo,chiedendo "perchè"?Ogni volta che tra pianti disperati ancora si cerca,ancora si spera di trovare qualcuno, qualcosa,ma anche si cerca di ritrovare la vita di "prima",la vita che fu,che mai sarà più,ecco quando vedi tutto questo subito accorre la solita domanda:"CHI doveva fare ma non ha fatto?".Già.Chi è quel CHI ?
"Lo Stato è assente,le Istituzioni non ci sono" è la prima risposta.Ed è certamente vero.Troppo impegnati in scissioni,decadenze,primarie sono i partiti che lo Stato dovrebbero invece "costruire",che per la gente dovrebbero fare "P"olitica e non "p"olitica.Ma la politica di "questi" partiti è ancora e sempre quella delle Casse per il Mezzogiorno e dei 100 altri enti che,con finanziamenti a pioggia,hanno determinato la degenerazione della società,l'espansione del clientelismo,la logica della spartizione dei sussidi e dei favori,il familismo amorale.
Ed in quel CHI ci sono anche quei Sindaci,quegli amministratori locali che ora,difronte alle telecamere,gridano:"Nessuno ci aveva avvertito".Ma loro,gli "inavvertiti" quand'è che NON hanno concesso,per clientele politiche nel migliore dei casi,licenze a costruire proprio lì,dove adesso è passata la tragedia?
Ma anche i cittadini ci sono in quel CHI.Perchè anche i cittadini hanno offeso il proprio territorio,anche loro hanno determinato la sciagura,per cercare un proprio vantaggio personale o per la propria cricca,rivolgendosi a quei politici interessati esclusivamente alla ricerca del voto clientelare,disposti a soddisfare le scellerate richieste dei cittadini spesso lanciati in assurdi piani di costruzione e di cementificazione selvaggia.
Sì.Tutti ci sono,tutti ci siamo in quel CHI ?Tutti abbiamo messo "le mani sulla città"

11 novembre 2013

QUEL 12 NOVEMBRE....


Dieci anni sono trascorsi da quel 12 novembre.Ma di quel giorno,delle cose che in quel giorno sono accadute,lo Stato,le Istituzioni,e (naturalmente) i politici si sono in fretta dimenticati.Non ha dimenticato,non poteva di certo dimenticarlo quel giorno il maresciallo dei carabinieri Riccardo Saccottelli che a Nassiriya c'era insieme agli altri 19 colleghi che in quell'attentato morirono.
 
''Lo Stato non ha fatto nulla per noi",accusa Saccotelli."Oggi capisco chi diceva 10,100,1000 Nassiriya''.Così  Riccardo Saccotelli,maresciallo dei carabinieri in congedo,sopravvissuto alla strage di 10 anni fa alla base italiana in Iraq si è sfogato ai microfoni di ''A Ciascuno Il Suo'' di Radio 24.Ha riportato ferite e per questo ora e' in congedo. Lui ha rifiutato la medaglia d'oro, perche' ''e' un'offesa alla mia dignita'.Quella medaglia non vale niente, perche' lo Stato si e' comportato in modo ambiguo.I tre generali indagati (e poi assolti, n.d.b.) hanno ricevuto la piu' alta onorificenza,l'ordine militare e il Cavalierato della Repubblica a processo ancora in corso.E hanno ricevuto le onorificenze per eventi bellici, anche se nei processi i reati erano stati derubricati a tempo di pace''......."Oggi capisco chi diceva 10,100, 1000 Nassiriya.Inizialmente mi rattristavo, ora li capisco, perche' lo Stato mi ha abbandonato,nessun premier ha mai voluto incontrare i feriti''.E poi la sicurezza della base.Anche qui Saccotelli ricorda e accusa:''la sera prima dell' attentato, una delle vittime aveva previsto che i prossimi saremmo stati noi. Noi eravamo li' a difendere i nostri politici,ma i nostri politici di noi si sono dimenticati.......
 
Queste parole dovebbero far vergognare i politici italiani,perchè queste parole per uno Stato,per  delle Istituzioni vere e serie fanno più male di quelle gridate da chi altre 1000 Nassiriya invocava.Perchè non basta presentarsi ai funerali di Stato di chi lo Stato ha servito,se poi il significato di quel 12 novembre scompare dalla memoria ......

08 novembre 2013

COSE DA PAZZI


Se ne è andato in Irlanda,Enrico Letta.Sempre ccon la convinzione di essere un Primo Ministro e non Jo Condor.E siccome crede di essere il capo del governo italiano,ha dato un'intervista al giornale irlandese, Irish Times nella quale ha detto che "le cancellerie europee sono entusiaste(!!!)del lavoro svolto finora dal suo governo.E che in Europa tutti lo dipingono come un uomo “con le palle d'acciaio".Ora,posso capire che Letta abbia sempre più frequenti e sempre più gravi crisi di disturbo narcisisitico della personalità che gli fanno perdere la memoria,però bisogna pure che gli si ricordi qualcosa.Letta dimentica di ritrovarsi Premier solo per graziosa concessione di Sua Maestà "King George"quando invece il Pd alle elezioni aveva designato Pierluigi Bersani come candidato premier.E a causa di quelle crisi di megalomania Mister "Palle d'Acciaio",non riesce a porsi alcune domande che gli italiani,ai quali le palle girano davvero,invece si pongono.Che poi la domanda fondamentale è sempre la stessa:"che ha fatto Letta in questi sei mesi,per un’Italia in cerca di seri cambiamenti e rilancio dell'economia e della produzione?La domanda è retorica,perchè la risposta è scontata:NIENTE.Si è limitato a qualche piccola manutenzione,un cerottino qui,un chiodino là.Discorsi e promesse tante;coraggio,visione strategica e capacità operativa,zero.Ora non so cosa Letta abbia detto in quell'intervista al giornale irlandese.Però se un cittadino italiano volesse dare a uno straniero una definizione del governo Letta si troverebbe in difficoltà.
Questi 6 mesi sono stati una specie di proseguimento del governo Monti senza Monti:  grigi,deprimenti,insoddisfacenti.Ma almeno con Monti si ebbe (almeno all'inizio)la sensazione che degli interventi drastici e dei cambiamenti di direzione fossero stati presi e che i ministri avessero delle idee in testa.Sbagliate in alcuni casi,sciagurate in altri come nel caso dei c.d. "esodati",ma insomma per alcuni mesi sembrò che qualcosa stesse lì lì per cambiare.Sempre senza passioni apparvero Monti e i suoi ministri,ma si pensò che di lui,di loro ci si poteva fidare.Il governo Letta ci ha rimesso in quella situazione(zero entusiasmi,zero passioni)senza nemmeno saper convincere di avere una strategia d'azione."Vedremo"."Faremo"."Diremo" sono stati i verbi coniugati al futuro da Letta.Ma solo uno coniugato al presente:"rinviare".Come per l'Imu,come per l'Iva ad esempio.Perchè il governo non ha dimostrato alcun coraggio di scelte,capacità di iniziative per così dire, "sovversive",di rottura rispetto al passato.
E così, la situazione politica è la stessa,identica di un anno fa:viviamo il governo – l’istituzione che dovrebbe guidare il cambiamento–come qualcosa di appicicicato lì,di provvisorio,nell'attesa che il solito italico stellone porti "qualcosa" e nella speranza che nuove elezioni estraggano dal cappello il cambiamento vero,che dia un segnale di ripartenza per l'economia e per l'occupazione innanzitutto.Intanto(ed è questa la tragedia),c’è un governo che dice che sta facendo cose incredibili (Letta dixit a Dublino)senza saper dire quali queste sono e come farle.
Certo.Il risultato elettorale è stato quello che è stato.E "King George",che si ritiene il salvatore della Patria,credeva di aver fatto l'ennesimo "miracolo" di salvataggio dell'Italia scegliendo le “larghe intese”.I fatti hanno dimostrato che quella formula era solo un wishful thinking e che era invece un imbroglio da presentare agli italiani ed all'Europa.E intanto continuiamo con la solita commedia degli equivoci:con "Palle d'Acciaio" che ritiene di essere (poveretto)un Premier e non Jo Condor.Con la Lorenzin e la De Girolamo che credono di essere ministre,con Quagliariello che dice che questo Governo ha salvato l'Italia,con la Kyenge che vede razzismo dappertutto.Altro che Palazzo Chigi.Questo governo è un manicomio.Ragazzi,qui sono cose da pazzi.....

06 novembre 2013

I CIECHI E GLI IDIOTI

Quanto ci costa la crisi di governo

Alla fine anche il caso Cancellieri verrà superato dal governo nonostante i maldipancia del Pd che vorrebbe in realtà votare  la mozione di sfiducia dei grillini.Ma comunque resterà un'altra ulteriore incrinatura dell'esecutivo.Nato come esecutivo delle larghe intese, il governo si trova a fare i conti con i tre partiti che lo sostengono (Pd,Pdl,Scelta Civica) profondamente divisi al proprio interno,tutti lacerati tra la tentazione di staccare la spina e quella di andare avanti, anche per salvare il posto di molti parlamentari che in caso di elezioni anticipate non verrebbero rieletti."Stabilità" è la parola magica che dovrebbe  seppellire tutti i problemi.Ma l'incapacità di questo esecutivo ad elaborare riforme strutturali fa aggravare i problemi,laddove il Paese ha invece bisogno di seri e profondi interventi di politica economica.Ed invece i problemi politici si intrecciano con quelli economici,di programma e quelli giudiziari di Berlusconi.Il  governissimo di Letta è ormai un governicchio.Quello di Anna Maria Cancellieri è fatto serio,grave per la credibilità dell'esecutivo.E grave fu il comportamento di Angelino Alfano nel caso Shalabayeva(del quale peraltro nessuno si ricorda più,fors'anche per convenienze antiberlusconiane).Ma è soprattutto l'azione  del ministro dell'Economia Saccomanni a colpire.Ex  numero due della Banca d'Italia e lucidissimo analista delle riforme da fare quando era in via Nazionale,da ministro non ha impostato neppure una riforma.C'è poi la Legge di stabilità,che non piace a nessuno,è che perciò è ancora un cantiere aperto.In essa si svolge un'autentica corrida tra i partiti intenti a cambiarla perchè davvero presenta assurdità fiscali inenarrabili.Essa non contiene alcuna riforma strutturale,nessuna misura di sistema.Ma il non plus ultra è stato raggiunto con la lite tra Saccomanni e Istat sui conti pubblici,cioè sulla questione che interessa l'Europa.Quest'ultima ha dato ragione all'Istat,nonostante che il ministro avesse accusato l'istituto di statistica di non aver valutato adeguatamente le misure per la crescita messe in cantiere dal governo.Con conseguente,clamorosa figuraccia di Saccomanni ed ulteriore perdita di credibilità dell'esecutivo.E  dire che nel governo c'è anche l'ex presidente dell'Istat.Quanto ai rappresentanti del Pd al governo,essi non sanno che riproporre politiche stataliste come le vicende Alitalia e Telecom dimostrano.Ed intanto Renzi sta per diventare leader del Pd,con conseguenti spaccature del partito e riposizionamenti di figuri a suo tempo "rottamati" dal presunto leader.Ma il ragazzotto di Firenze non ha ancora spiegato il suo programma per palazzo Chigi.Ammesso che un programma ce l'abbia.Perchè,come dice Giampaolo Pansa che è uno che se ne intende,Renzi sotto la lingua non ha niente e che "è un illusionista.Ridicolo più che spregevole".E non è che i "governativi" del centrodestra de la passino meglio.Nella guerra tra lealisti  berlusconiani e governativi (i quali entrambi dicono di riconoscersi nel PPE)non si intravede programma alcuno.E non basta dichiararsi "sentinelle antitasse".Occorre fare riforme come quelle realizzate da altri governi retti da popolari europei:riforme strutturali vere e serie,improntate ai tagli di spesa pubblica,a leggi più flessibili sul lavoro,al rilancio dei sistemi produttivi.E queste politiche riformatrici non le ha fatte la sola e solita Germania,ma perfino la Spagna,compagna di "sventure economiche" dell'Italia.Probabilmente anche il nostro Paese,alla fine,uscirà dalla recessione con uno striminzito 0,7 per cento di Pil,ma non ci sarà né crescita né svolta.Perchè i nostri governanti sono quelli dianzi descritti.Perchè,come diceva Shakespeare,"è terribile quell'epoca nella quale un governo di idioti governi dei ciechi".Noi stiamo vivendo quell'epoca.Possiamo però sperare in un miracolo.Che quelli che finora sono stati ciechi,cioè il popolo,cioè la gente che ha votato in un certo modo per poi subire queste idiote politiche economiche,riacquisti la vista e mandi a casa,con rivolte fiscali,come quelle di Torino,dove gente esasperata dal livello di tassazione,s'è distesa sui binari dei treni,e si liberi degli idioti oggi al governo.Per il governo,invece,non c'è da aspettarsi nessun miracolo.All'idiozia non c'è rimedio.

28 ottobre 2013

10 E LODE


Ed alla fine anche "loro" non ne hanno potuto più di "loro".Perfino i magistrati non ne hanno potuto più dei loro colleghi magistrati.Il troppo è troppo.Ed il troppo era stato già raggiunto,per esempio,con il PM di Palermo Antonino Ingroia,il quale si era esibito in ogni tipo di spettacolirizzazione e sovraesposizione del suo ruolo di giudice.Esternazioni di tutti i tipi;partecipazioni a congressi di partito in veste di "gueststar";tanti articoli su giornali politicamente schierati(un nome a caso?"Il Fatto"),presentazioni di libri i cui autori erano dichiaratamente schierati da una "certa" parte.Presenzialismi televisivi,attraverso i quali criticare aspramente i(blandi)provvedimenti adottati da Parlamento ed Esecutivo  in tema di giustizia.Ed insomma ed alla fine nemmeno i magistrati ne hanno potuto più dei magistrati.Ad un anno dalla partenza del suo "aggiunto",Antonio Ingroia,il procuratore di Palermo,Francesco Messineo,ha detto basta.Basta all’«esposizione di opinioni personali ed orientamenti lato sensu ideologici».Basta alle parole in libertà,alle «accese,unilaterali critiche a provvedimenti normativi adottati o in corso di adozione».Basta alle «enfatiche e generalizzate denigrazioni di intere categorie sociali ed a maggior ragione di singole persone, con particolare accentuato divieto per gli altri soggetti del processo».Insomma basta.Incredibile!Stravolgente,eppure è proprio così.Eppure è vero.In una circolare contenente «direttive obbligatorie» per tutti i PM,Messineo tenta di avviare la "normalizzazione".
Il «caso specifico»,la goccia che ha fatto traboccare il vaso,è stato un numero,è stato un "voto" (un 4 meno)che il procuratore aggiunto Vittorio Teresi,successore di Ingroia,ha dato al giudice Mario Fontana,Presidente del Tribunale che si è occupato del Processo Mori,per le motivazioni della sentenza di assoluzione del generale dall’accusa di favoreggiamento aggravato.Probabilmente Teresi s'era infuriato per le "bacchettate" che il Giudice Fontana gli aveva dato nelle motivazioni della sentenza di assoluzione:"Le ipotesi avanzate dall'accusa, restano ipotesi e nuoce alla verifica della fondatezza delle stesse l'inclinazione a trasformarle in fatti sforniti di prova.Per un P.M. e, a maggior ragione, per un giudice è questo un punto fermo, dal quale non si può prescindere" (!!!!).Serve dire che sulle accuse di Teresi il Csm non ha mosso un dito?Macchè.Tutto troppo scontato,tutto così prevedibile.
Scrive così Messineo che «gli interventi dovranno essere rigorosamente limitati e perimetrati» agli argomenti delle conferenze stampa e bisognerà «respingere o eludere garbatamente» le domande dei giornalisti considerate fuori tema.Ma tu guarda che stranezza:il giudice non deve criticare le leggi,ma verificare SOLTANTO la loro corretta applicazione alle fattispecie di reato.Ed i giudici non dovranno essere "incontinenti":«Misura,continenza ed equilibrio nell'estrenazione di giudizi od interventi verso l'esterno.
Teresi ha dato un 4 meno ai giudici che hanno emesso la sentenza di assoluzione per il Generale Mori.A me,invece,va tanto di dare,almeno per questo e almeno per questa volta, un 10 e lode al giudice Messineo.

27 ottobre 2013

BEATIFICAZIONI

Credo che quell'ottimo farmaco che si chiamava "Memoril" sia fuori produzione.O forse è stato tolto dal commercio dal Ministro (!) della Salute Lorenzin(la quale pure ne dovrebbe fare largo uso,perchè ricordi chi le ha dato una significanza politica).Ecco,questo è il guaio:il Memoril è fuori produzione.E senza di esso quelli della "Repubblica" scalfariana hanno paurosi sbandamenti mentali,la loro memoria si offusca,scompare del tutto.Ed è forse per mancanza di "Memoril" che quelli di Repubblica vanno ad intervistare proprio lui,proprio Roberto Formigoni,con il quale non è che abbiano mai avuto,diciamo così,un grande rapporto di simpatia.Quelli di "Repubblica" non ricordano,ad esempio,le accuse che muovevano al "Purissimo Celeste" (la definizione è del Parini)sulla Sanità lombarda,sulle sue vacanze in barca con Daccò,sui transiti di danaro sui suoi conti correnti.Ma anche il Formy dovrebbe usare il "Memoril".Sì,perchè se vai a scorrere agenzie,tweet e dichiarazioni,se sfogli i giornali non dico di qualche anno fa ma solo di pochi mesi fa ti accorgi che "Repubblica"non è che fosse proprio il suo giornale preferito.Anzi."La Repubblica"era,per il ventennale governatore della Lombardia:"una discarica di menzogne".Quelli di "Repubblica,"falsificatori di fatti","deformatori professionisti di verità".E per il "Formy" Repubblica era la Pravda italiana.E quando cominciarono a venir fuori le gitarelle in barca con Daccò e le voci sugli scandali della Sanità lombarda,lui ebbe a dire che Repubblica denunciava quegli scandali perchè De Benedetti,il money-man di Repubblica nonchè "Number One" del PD,aveva grossi interessi sanitari in Lombardia".
Ora arriva il contrordine.Per i "repubblichini" il Satana berlusconiano è diventato l'Angelo antiberlusconiano.Proprio perchè contro Berlusconi s'è schierato,il "Formy".Ed allora si cominci pure il suo processo di "beatificazione".Adesso Roby-Formy s'è messo a suonare lo stesso spartito di Repubblica.Ha detto infatti il Formy:"Se arriverà la decadenza di Berlusconi non faremo nessun gesto contro questo governo".e poi:"Berlusconi vuol rifare Forza Italia?E' un grande e gravissimo atto di ostilità".
Ma in fondo quello che sta avvenendo con Formigoni è la replica di un film già visto:cambiano gli attori,ma la trama è sempre quella:stai con Berlusconi?Sei brutto,sporco e cattivo.Lasci Berlusconi e lo sbeffeggi?Entri di diritto nell'Empireo dei santoni della sinistra italiana. Chiedere a Fini per conferma.Dopo l'ormai famoso "che fai,mi cacci?" Gianfry fece il giro delle 7 chiese della sinistra.Da Floris a Santoro,dall'Annunziata a Fazio,da Formigli alla Gruber tutti lo volevano come ospite d'onore delle loro trasmissioni.Salvo poi essere trombato alla grande alle elezioni,perchè la gente certe cose le tiene a mente e al momento giusto te le fa pagare.E perfino Fabrizio Cicchitto,prima definito dalla sinistra come uno squallido "pidduista socialista"viene ora conteso dal "Corriere della Sera" e da "La Stampa" (cioè dai 2 giornali del mondo bancario ed industriale ai quali Berlusconi è stato sempre inviso)che ora "godono" ascoltandolo mentre usa nuove e diverse "aggettivazioni"su Berlusconi.

Insomma.E' un nuovo inizio quello che 'sta gente va cercando.Hanno visto la fine del ventennio berlusconiano ed eccoli lì,pronti a rifarsi una verginità politica,pronti a dimostrare ai nuovi padroni quant'è vero il loro "pentimento".Nonostante che loro,i vari Formigoni,Cicchitto,Fini altro che ventennio:loro già da quarant'anni stanno in politica,di politica campano.Ma ora sono in lista d'attesa per l'inizio del proprio processo di beatificazione da parte della sinistra.E non si accorgono che,come diceva il compagno Lenin,non sono altro che "utili idioti".Occasionali,inutili,insignificanti personaggi necessari solo a realizzare la suprema causa dell'abbattimento del Mostro di Arcore.Per poi essere buttati nella pattumiera della politica.Altro che beatificazioni.

IL SOLITO PENSIERO...




20 ottobre 2013

OMINICCHI E QUAQUARAQUA



Falchi e colombe.Lealisti e governativi.Tutti contro tutti ma tutti con Silvio.Oltre,però,le solite (e scontate)dichiarazioni di fedeltà perenne al Cavaliere,all'interno del PdL(o Forza Italia 2.0 se effettivamente si farà)non fanno altro che litigare tra di loro e pare proprio che quella parola che nessuno osa pronunciare (scissione)si approssimi sempre più per il centrodestra italiano.
Ma mentre nel Pdl si discute di probabili scissioni,una scissione,se non una deflagrazione,è già avvenuta in “Scelta Civica” che si frantuma in mille pezzi e perde addirittura il suo fondatore Mario Monti,che ora ulula alla luna contro gli slalomisti casiniani(perchè non li conosceva già prima?)o si scaglia in pettegolezzi contro i vari Mauro  & C. suoi ex fidi scudieri.
Nel Pd non va meglio.Al di là delle ironie dalemiane sui sindaci fiorentini,ci si comporta come se una divisione tra le diverse componenti sia già avvenuta da tempo.Ciò che avvenuto alla Commissione Antimafia,con lo scontro tra governativi,pronti a votare per la presidenza l’esponente di Scelta Civica, Dellai,e gli antigovernativi che hanno fatto saltare l’accordo sventolando la candidatura di Rosy Bindi,è la conferma che il Pd non è un partito ma una sorta di accozzaglia di correnti e genti ognuna decisa a camminare per conto suo.
E le divisioni all'interno dei partiti non possono non riflettersi sul governo.Perchè se queste sono le situazioni interne ai partiti,non c’è da essere ottimisti sulla tenuta della coalizione stessa. Enrico Letta si consola con la benedizione di Obama il quale elogia la sua manovra finanziaria.Una manovra che però i partiti italiani ancora non conoscono ufficialmente.Come non la conosce la Commissione europea che ha chiesto "spiegazioni" al governo italiano sulle misure della manovra.Forse adesso che Obama si è liberato della paura dello "shutdown" gli si potrà chiedere cos'è la manovra del governo Alf-etta che lui così tanto ha elogiata.
Insomma.C'è un governo Alfetta che naviga a vista,che campa alla giornata,in un quadro di totale frantumazione.Ed è possibile che questo governicchio di mezze calzette salti quanto prima.E non solo perché il Pdl potrebbe ritrovare la propria compattezza nella difesa di Berlusconi in occasione del voto per la sua decadenza.Ma perché prima di quella data l'esplosione di Scelta Civica porterà sicuramente conseguenze devastanti sulla tenuta del governo.E poi perchè con le primarie prossime venture del PD,le scelte dei militanti potrebbero provocare lo stesso effetto deflagranti sul governo delle larghe intese che i 3 principali candidati alla segreteria, Renzi, Cuperlo e Civati, osteggiano e vogliono cancellare.
E dunque?In condizioni normali,in un Paese normale,un governo di larghe intese avrebbe operato per salvare davvero i conti disastrati dello Stato,avrebbe avuto come solo ed unico fine quello di guardare all'interesse esclusivo della Nazione.Ed invece no.Qui siamo in Italia,signori.E in Italia solo ci sono questi partiti e questi ominicchi politici che solo pensano alle proprie ambizioni e alle loro future cadreghe.E tutti questi partiti,tutti questi ominicchi temono di prendere qualsivoglia decisione nel timore che una sia pur minima mossa possa avvantaggiare i contendenti interni del proprio partito prima ancora che quelli esterni dei partiti avversari.Tutto questo mentre la disoccupazione cresce,le industrie e i negozi chiudono e la soglia delle nuove povertà si abbassa paurosamente.Ahi,povera Italia,"di dolore ostello".Davvero meritavi che più nobil gente calcasse il tuo nobil suolo.E invece solo omuncoli e quaquaraqua ti son capitati in sorte