31 ottobre 2012

LUCERNA DEI SECOLI




Esattamente 500 anni fa,il 1° novembre 1512,"essa"venne disvelata al mondo.In quel giorno venne per la prima volta mostrata al pubblico la Cappella Sistina,uno dei più grandi capolavori di ogni tempo,di ogni luogo.Un capolavoro che traccia,che indica all'Uomo il senso ed il significato del proprio essere,della propria dimensione,del capolavoro che lui stesso è.
"Questa opera è stata et è veramente la lucerna dell'arte nostra,che ha fatto tanto giovamento e lume all'arte della pittura,che è bastato a illuminare il mondo,per tante centinaia d'anni in tenebre stato........." Così  la definì Giorgio Vasari.
La Cappella Sistina, è senza dubbio uno dei uno dei più grandi tesori d'arte di tutti i tempi, uno dei capolavori più celebrati al mondo.
L'artefice di tanta bellezza è il genio indiscusso di Michelangelo.E la cosa più straordinaria,più incredibile è che egli riuscì a compiere quell'immenso miracolo artistico completamente da solo!Perchè così lui volle.Perchè così lui "pretese" di fare.
Normalmente nella realizzazione di grandi opere gli artisti dell'epoca lavoravano con la collaborazione dei loro aiutanti.Il maestro realizzava personalmente alcune parti dell'opera ed erano poi gli apprendisti a completare i dettagli minori.Per la Cappella Sistina tutto questo non accadde:incredibilmente tanta bellezza è opera di un solo essere umano.
La Sistina prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere,che volle crearla.Ai Palazzi Vaticani serviva un nuovo edificio di culto,per le celebrazioni solenni e per ospitare il conclave,cioè la riunione dei cardinali che eleggono il papa.Papa Sisto IV volle che le pareti della Cappella fossero decorate con le storie di Gesù e di Mosè, personaggi guida per il popolo ebraico.Ed il suo successore,Papa Giulio II,pensò a Michelangelo per affrescare la volta.
Michelangelo viveva da solo e conduceva una vita povera,nonostante le ricchezze che aveva accumulato.Era superbo con gli altri,sempre scontento di sé, ossessionato dall'ansia della morte e della salvezza.Veniva descritto come un "genio,ispirato,quasi estraneo e ostile al mondo".E forse è questo che spiega perchè Michelangelo "pretese" di fare tutto da solo.Perchè in quel lavoro solitario e tormentato,che durò quattro lunghissimi anni,è appena possibile immaginare cosa Michelangelo dovesse provare nel fisico,costretto per ore a stare sull'impalcatura,illuminato solo dalla luce delle candele,in una posizione scomodissima,disteso o in piedi con le braccia sempre alzate e gli occhi fissi al soffitto.Ma egli trascurava quelle sue sofferenze fisiche.Perchè la sua era una sfida al sovraumano.Una sfida alle leggi della fisica,della chimica,della biologia.Ed infatti dopo la realizzazione di quell'opera ebbe sofferenze per la vista,che rimase gravemente compromessa.Quel suo sforzo immane rappresentava la lotta di un uomo contro tutti gli altri uomini,verso i quali Michelangelo nutriva,profondo,un senso di disprezzo.Ma la lotta era fors'anche contro se stesso,perchè di se stesso era eternamente scontento.
Nell'ottobre 1512,esattamente 500 anni fa,quindi,l'opera che sarebbe stata ricordata per i secoli a venire come uno dei più grandi tesori dell'umanità era finalmente conclusa.Ed il giorno di Ognissanti (il primo novembre)la Sistina venne inaugurata trionfalmente in una cerimonia pomposa, con una messa solenne celebrata da papa Giulio II in persona.
Michelangelo, in quegli anni di durissimo lavoro solitario,era riuscito a trasformare le pareti in capolavori parlanti.Mille metri quadri di affreschi raccontavano le meraviglie del Creato e la storia dell'uomo,dalla sua Creazione alla sua caduta.
Come scrisse Goethe:"Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea di cosa un solo uomo sia in grado di ottenere".

30 ottobre 2012

TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO


Ridicoli.Tre patetiche macchiette.O forse addirittura tre personaggi abbisognevoli di T.S.O (acronimo di Trattamento Sanitario Obbligatorio,praticamente sottoposizione forzata a  terapie per soggetti affetti da malattia psichiatrica).Sì.Perchè ascoltare il trio A-B-C (Alfano,Bersani,Casini)mentre commentano i risultati delle elezioni regionali siciliane è cosa raccapricciante.Ognuno di loro esulta perchè ognuno di loro dice di aver "vinto".Superando ogni limite di serietà.Senza avere l'umiltà di fare un pò,ma solo un pò,di autocritica.
Forse il personaggio più ridicolo,più patetico,maggiormente abbisognevole di T.S.O. è Angelino Alfano, che di fronte ad una disfatta epocale del centrodestra in Sicilia (sua terra d’origine,è bene ricordarlo)sostiene che il 25% di consensi per il PdL è un risultato “straordinariamente positivo”.Poveraccio.Compassionevole.Qualcuno gli dica che in Sicilia la quantità di voti per il PdL si è ridotta a un quinto dei voti raccolti nelle politiche 2008:247mila da oltre 1 milione 300mila.Eppure Angelino non si dimette da segretario.Eppure Angelino conferma la sua candidatura alle primarie del centrodestra.Ed ipocritamente,senza avere il coraggio di dirlo chiaramente,insinua che la colpa è di quello là,di Silvio Berlusconi,di quello,cioè,che lo fatto segretario,ed anche allora senza che nessuno lo votasse.Ma non è che gli altri due siano messi molto meglio.Bersani fa pena.Tenuto conto del tracollo del PdL,dovrebbe essere fisiologico che il suo partito,il maggior partito d'opposizione,subentri,quasi automaticamente,ai perdenti.Come in America.Come in Europa.Come Hollande con Sarkozy.Come Cameron con Brown.Come Rajoy con Zapatero.E invece no.Bersani porta il PD allo "straordinario" risultato, in Sicilia, di scendere drammaticamente dai 718mila voti delle politiche 2008 (e da 505mila voti delle precedenti regionali) agli attuali 254mila,con una diminuzione,cioè,di un terzo dei voti del suo partito.Ma lui canta vittoria.E proclama il suo "nunzio vobis gaudium magno":"Vi do una bella notizia per riscaldarvi:abbiamo vinto in Sicilia,cose da pazzi.Sì,appunto.Cose da pazzi.Cose da trattamento sanitario obbligatorio,appunto.E il candidato di PD e Udc, Crocetta,va a fare il Governatore con solo il 15 per cento reale dei voti.E poi c'è lui.C'è Pierferdy.Che dice di aver fatto una "grande" operazione politica alleandosi con il PD.Bah.Se "grande operazione politica" significa avere un calo di voti dai 336mila delle regionali 2008 agli attuali 254mila,mi sfugge la "grandezza" dell'operazione.Pensavo,invece, che si trattasse di mera operazione di potere per il potere.Stop.Evidentemente mi sbagliavo.  
E Vendola e Di Pietro?Non pervenuti.Ridicolizzato il F.L.I. del Presidente di Montecitorio,il quale ha seguito la disfatta in diretta tv,seduto in poltrona (una costante per lui)nella "sua" casa di Montecarlo.E poi di quell'altro,di Miccichè,qualcuno ha saputo notizie?
Fortuna che a fronte di questi personaggi che nulla hanno capito di quello che in Sicilia è  successo,c'è un 53% di siciliani che ha capito tutto.E che,disgustati,li ha mandati a quel paese.
Che il trio A-B-C continui pure ad abbaiare alla luna.Che continuino pure,questi tre personaggi a dire che ognuno di loro ha vinto.I veri vincitori stanno in quel 53% di siciliani che non ha votato,perchè impegnato ogni giorno a tirare avanti la carretta.Ma loro,il trio A-B-C queste cose non le sanno,non le capiscono.

28 ottobre 2012

FINISCE QUI (PER FORTUNA)


IL PERCORSO COMUNE TRA OSCAR GIANNINO E LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO CON "FERMARE IL DECLINO" FINISCE SUBITO, DOPO LE SCELTE DI LUCA PER L'APPARATO ECONOMICO-INDUSTRIALE-SINDACALE DI LUCHETTINO. L'AVVENTURA FINISCE QUI.....PER FORTUNA DI OSCAR E DI OGNI VERO LIBERALE.... 

27 ottobre 2012

GARANTISMO "AD PERSONAM"


Però.Niente male.Per un "democratico" come Francesco Rutelli detto "Cicciobello" dagli amici (tra i quali Luigi Lusi,ex tesoriere del partito di Rutelli),davvero niente male.La sue affermazioni sulla legge in discussione al Parlamento sul "caso" Sallusti sono davvero delle "perle" di garantismo.In Parlamento si sta discutendo sulla legge cosiddetta "salva Sallusti" su diffamazione e libertà di opinione e lui se ne esce con dichiarazioni che più "liberali" non si può.Afferma infatti Cicciobello:"E' il caso di dire la verità (perchè lui è depositario della verità assoluta):"Guardiamo all'Europa:le grandi democrazie,come la Germania,prevedono il carcere per le gravi diffamazioni;i Paesi anglosassoni,invece,puntano su pesanti sanzioni pecuniarie.Ed anche in Francia tra le aggravanti che possono portare al carcere,c'è la diffamazione".
Bisogna guardare all'Europa per Rutelli.Bisogna guardare alle altre legislazioni europee per rendersi conto che poi no,che poi non è così esagerato sbattere in carcere qualcuno per diffamazione,quando pure questa effettivamente ci sia stata.E fa niente se la legge che prevede il carcere per la diffamazione è una legge fascista di 80 anni fa.
Ma se proprio dobbiamo guardare l'Europa,guardiamola in maniera completa.Guardiamo,ad esempio,la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.Guardiamo la Corte di Giustizia europea secondo le quali "nessun giornalista può andare in carcere per il reato di diffamazione".E questo ovvio ed elementare assunto è stato ribadito in una sentenza con la quale la Corte di Strasburgo ha condannato la Grecia a risarcire un  giornalista perché "il carcere,ove previsto negli ordinamenti interni dei singoli Stati,nei casi di diffamazione,ha un effetto deterrente sulla libertà del giornalista di informare,con effetti negativi sulla collettività,la quale,a sua volta,ha il diritto di ricevere informazioni".E se proprio dobbiamo guardare all'Europa diciamo anche che con la decisione che ha condannato Sallusti a 14 mesi di reclusione,la Corte di Cassazione ha contraddetto se stessa avendo essa più volte affermato nelle proprie sentenze che:"il giudice di Stato non può prescindere dal considerare le sentenze della Corte Europea".
Davvero niente male per uno che proviene da una "militanza" garantista come quella radicale (per la verità le "militanze" di Rutelli sono molteplici,essendo lui passato dai radicali ai Verdi,ai Popolari,alla Margherita,al PD,all'API).Niente male per uno che dovrebbe essere un garantista.Già.Un garantista.Soprattutto per se stesso.Perchè Rutelli afferma che non gli si possono imputare responsabilità oggettive se il suo tesoriere,Luigi Lusi,ruba decine di milioni di euro.Ma questo principio per Rutelli non vale per un direttore di un giornale deve essere pesantemente sanzionato per omessa vigilanza su un pezzo scritto da terzi.
Cos'è,Cicciobello?Garantismo "ad personam"?

24 ottobre 2012

IL PIU' GRANDE CRIMINALE


"Un recidivo"."Con spiccata CAPACITA' A DELINQUERE,colpevole di un fatto di "TALE "GRAVITA'" e con un "PARTICOLARE SPESSORE NEGATIVO",di una "plurima condotta trasgressiva",per di più «animata da coscienza e volontà nella commissione del reato» e che neppure offre «una prognosi positiva sui comportamenti futuri».Queste sono le motivazioni della sentenza con la quale i giudici della Corte di Cassazione hanno inflitto 14 mesi di carcere al giornalista Alessandro Sallusti,per quell'ormai "famoso" articolo.
Diciamoci la verità.Ognuno di noi lo aveva sempre sospettato.Avevamo capito e sospettato che  il Direttore del "Giornale" Alessandro Sallusti era un delinquente senza pari.E perciò dobbiamo fare un plauso alla Magistratura perchè ha fatto emergere i tratti mostruosamente delinquenzali di Alessandro Sallusti.Uno che merita la galera,senza nessunissima discussione."La storia e la razionale valutazione di questa vicenda - scrive il relatore Antonio Bevere e sottoscrive il presidente della V Sezione penale dela Corte di Cassazione,Aldo Grassi - hanno configurato i fatti e la personalità del loro autore, in maniera incontrovertibile, come un'ipotesi eccezionale,legittimante l'inflizione della pena detentiva"
Ecco.Adesso sono più tranquillo.Perchè so che in Italia c'è una Magistratura che con questa  "illuminata" e "acutissima" capacità di analisi ci ha detto chi è veramente il Direttore del "Giornale" Alessandro Sallusti.Finalmente abbiamo trovato,grazie ai Magistrati della Cassazione,la "Bestia immonda" che era dentro Sallusti..
E adesso vado ad aggiornare il video che sta sopra questo post.Il video dei più grandi criminali di ogni tempo e di tutte le terre.Ora bisogna aggiornarlo questo video,perchè al posto numero 1,c'è,non può che esserci LUI,il grande criminale,il più grande criminale di tutti i tempi,Alessandro Sallusti.

23 ottobre 2012

ROTTAMARE NON BASTA


 

Se "Rottamare",per Matteo Renzi,significa dire basta ai tromboni e politicanti del PD chequasi da mezzo secolo stanno in Parlamento,corresponsabili,perciò, dello sfascio d'Italia,allora questo può anche bastare.Ma rottamare non può significare cambiare solo gli uomini,caro Renzi di Firenze Sindaco.Lei ancora non ci dice quali sono le cose che vuole.E' come fare vera politica quello che non ci ha detto.Occorre dire come portare passione e cuore,idee e cervello nel fare politica.Non basta parlare in maniche di camicia come Obama.Lei che conosci Lusi,il centrodestra che conosce Fiorito e Zambetti,il centrosinistra che conosce Penati,dovete capire come campa oggi la gente.Come quotidianamente "sfanga" economicamente la propria giornata e quella della propria famiglia.Vera politica non è girare su e giù per l'Italia su un camper.Vera politica è salire sui treni dei pendolari,nelle metropolitane,e sentire la gente che va al lavoro (quando il lavoro ancora c'è).La gente parla di pensioni,di tasse,di scuola,di iva.Meno camper e più giri nei mercatini e tra le bancarelle per capire perchè il pensionato con 650 euro al mese cerca di risparmiare 50 centesimi su frutta e verdura.E questo,caro Renzi lei non lo fa."Rottamare" e basta.Con l'intermezzo di qualche "incontro" con esponenenti della finanza delle isole Cayman al chiuso di qualche stanza,lontano dagli occhi indiscreti delle telecamere.(Strano,proprio lei che a farsi "vedere" ci tiene così tanto).
"Rottamare".E poi?Caro Renzi,lei ora vuol parlare un altro linguaggio di politica.Ma lei ha fatto politica con gli stessi mezzi ed allo steso modo di chi adesso vuole "rottamare".Clientele ed assunzioni alla Provincia di Firenze ed al Comune di Firenze.Venti milioni di euro tra affidamenti,eventi,spese di rappresentanza,che le sono costate una condanna della Corte dei conti (per assunzioni senza relative qualifiche).Come Cuffaro,come Lombardo in Sicilia.Nulla di più,nulla di meno.Forse è per questo che l'ex suo assessore al Bilancio al Comune di Firenze,Claudio Fantoni (Pd),a giugno si è dimesso con una lettera durissima dove dice:"Ho sempre pensato che chi è chiamato a governare Firenze sia a servizio della città,e non che la città,Firenze,sia strumento utile al perseguimento di ambizioni personali».
Perchè,vede Renzi.Lei è bravo a "vendere" il proprio "prodotto".Ma non faccia "acquistare" questo prodotto con incarichi e consulenze a parenti ed amici.Non acquisti le simpatie della  nobiltà e della finanza fiorentina ed italiana come i Folonari e i Lorenzo Bini Smaghi o la casata dei Bona Frescobaldi attraverso clientele  e favoritismi fatti col pubblico danaro.
"“Fuori!" è il titolo del suo libro.Sottotitolo:"Contro i soliti noti,contro tromboni e trombati, contro una classe politica che ha già sprecato la propria opportunità di cambiare le cose".Solo che lei fuori dal Comune di Firenze non ha messo proprio nessuno.Anzi.Con la sua politica clientelare ne ha messi parecchi "dentro" il Palazzo Comunale.Come ad esempio quell'Impresa che lavora per il Comune di Firenze ed i cui soci sono Laura,Matilde e Benedetta Renzi.Sua madre e le sue sorelle in altri termini.
E allora caro Renzi di Firenze Sindaco,lasci il camper e le Cayman e dica come vuol cambiare la società italiana.Lo dica ADESSO.Rottamare non basta.

22 ottobre 2012

CONTINUIAMO COSI'



QUELLO CHE PENSANO GLI ELETTORI DI CENTROSINISTRA SEGUENDO IL......DIBATTITO TRA BERSANI E RENZI

21 ottobre 2012

LA RIVOLUZIONE DEL 21 OTTOBRE



"Sola fra tutte le rivoluzioni contemporanee,quella francese fu una rivoluzione ecumenica.I suoi eserciti si levarono per rivoluzionare il mondo;le sue idee lo rivoluzionarono veramente. [...] La sua influenza indiretta è universale, perché fornì il modello a tutti i movimenti rivoluzionari successivi,e i suoi insegnamenti sono contenuti anche  nel socialismo e nel comunismo moderno".
 
Queste parole dello scrittore e storico  britannico Hobsbawm,(autore,tra l'altro,del famoso saggio "Il Secolo breve") bastano da sole a dire cosa sia stata,nella Storia di tutti i Secoli,la Rivoluzione Francese.
Eppure potrà sembrare strano,ma proprio in questo Paese dove nacquero,si svilupparono per poi trovare radicamento in tutta Europa le idee di "Libertè ed Egalitè",bene proprio qui le donne trovarono "accesso" al fondamentale diritto di libertà del voto,solo dal 21 ottobre 1945.
Ai tempi della Rivoluzione,le donne erano considerate “cittadini passivi” e,nonostante l’appello di Condorcet,vennnero escluse dal diritto di voto.Esclusione confermata dalla Costituzione del 1791.Ed ancora nel Codice Civile del 1804,che pure concedeva loro altri e nuovi diritti civili, esse rimasero escluse dalla "cittadinanza" politica.
Nel XIX secolo e all’inizio del XX secolo,cambiano gli argomenti avanzati per denegare il diritto di voto alle donne: i doveri di madre e di sposa sarebbero incompatibili con l’esercizio del diritto di voto, ma soprattutto, in un contesto di ostilità tra i partigiani di una Repubblica laica e la Chiesa cattolica,si pensa che le donne siano sotto l’influenza clericale oltre che essere considerate politicamente immature.
Dalla “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” di Olympe de Gouges del 1791 e le azioni delle  famose “suffragettes”, alle organizzazioni come la lega francese per i diritti delle donne (1882) e l’Unione francese per i diritti delle donne (1905),le donne lotteranno per ottenere il diritto di voto,principale tappa sulla strada della parità e dell’uguaglianza con gli uomini.
Chissà perchè,ma subito ti viene da pensare a Malala,a San Suu Kyi e a tante altre ancora......  

20 ottobre 2012

USO FORESTERIA



Certo che in fatto di tasse questo Governo non è secondo nessuno.Anzi.Con oltre il 55% di imposizione fiscale gli italiani sono diventati il popolo più tassato al mondo.Tutto l'immaginabile è stato tassato.E adesso anche l'inimmaginabile.Nelle loro perverse elucubrazioni fiscali,quelle menti malate dei tecnici delle Finanze hanno pensato bene (si fa per dire) di tassare financo le pensioni di guerra.Nemmeno Dracula in persona,nella sua voracità di succhiasangue,avrebbe potuto avere tali deviate,perverse fantasie.
Ma tra rivalutazione del 60% dell'estimo catastale,IMU e quant'altro,il settore più tassato,inutile dirlo,è stato quello della casa,quello del mercato edilizio.
Ma noi italiani abbiamo la fortuna di avere una "consigliera",una "consulente" come la Ministra del Lavoro Elsa Fornero,sempre partecipe,oltretutto,con le sue lacrime,alle sofferenze fiscali degli italiani.E così la nostra esperta "consulente" ci ha detto di non pensare più di tanto a farci una casa.Forse lo diceva per evitare l'ipertassazione sulle case.Ma in realtà la Prof/Ministro pensava alla "formazione".Ed infatti ha quasi rabbiosamente detto che le famiglie"pensano troppo alla casa e poco ai figli.Oggi nelle famiglie il desiderio di farsi la casa sopravanza quello di investire sui figli come capitale umano".E' la formazione dei figli-ha detto il Ministro-che dovrebbe essere al centro degli investimenti delle famiglie di oggi.Si sacrifica l'educazione dei figli pur di arrivare prima alla casa".(Tu guarda un pò che idee sbagliate si mettono in testa gli italiani)
E così,per la Ministra conta più la formazione professionale del possesso di una casa.
Proprio nessuna possibilità di conciliare le due cose,signor Ministro?No,sa perchè le faccio questa domanda?Perchè mi pare che lei e la sua famiglia avete invece felicemente contemperato le due esigenze.Non c'è stato problema nella scelta.Perchè in quanto a "formazione" lei,suo marito e sua figlia di problemi non ne avete di certo.Tutti e tre,guarda caso,docenti presso la stessa Università di Torino.E lì sai quanta "formazione" puoi fare.Una formazione di natura "familiare",oserei dire.In più il problema della casa lei se lo è risolto brillantemente,signora Ministro.Pare infatti che lei abbia "trovato" un alloggio a Roma per il quale paga la stratosferica cifra di circa 620 euro mensili.Più o meno le pensioni che lei dà a quei vecchietti che così tanto gravano sul bilancio dello Stato.Sì,certo,capisco.Si sarà dovuta accontentare,perchè pare che il suo "alloggio" è una foresteria dei Carabinieri.Ma,come lei ha detto:"da qualche parte devo pur stare".Il fatto,però,è che lei "alloggia"in una residenza storica dell'Arma,situata di fronte al Comando Generale dei Carabinieri, nel ricco quartiere Parioli.Ed il Cocer,il sindacato dei militari,le ha "ricordato" che quell'alloggio dovrebbe essere destinato ai carabinieri in difficoltà e non a ministri e alti ufficiali.Ma la capisco signor Ministro.Stando lontana dalla sua diletta figliola e dall'amata (da parte di tutta la famiglia) Università di Torino le necessitava avere un alloggio a Roma.Uso foresteria,appunto.

16 ottobre 2012

CI PENSO DA ME



"Big Ben" ha detto stop.Dopo 16 indagati "bipartisan"e qualche arrestato eccellente in odore,anzi in puzza di mafia,il Consiglio Regionale della Lombardia,si scioglie,la Giunta Regionale del "Celeste" (al secolo Roberto Formigoni) riempie gli scatoloni e torna a casa.Meno male.Perchè così ci liberemo in un colpo solo dei vari Daccò e delle orrende giacche del Governtore lombardo.
E si cominciano a fare i primi nomi di aspiranti Governatori.Da un lato,per il centrodestra,probabilmente Albertini.Ottimo colpo.Forse  solo  con  lui il centrodestra può evitare la catastrofe elettorale.E speriamo che nella lista dei candidati consiglieri regionali questa volta non ci sia alcuna "igienista dentale".Dall'altra parte,invece,c'è la Lega che si è messa sotto i gazebo per (far finta di) interpellare i suoi militanti.Sì.Far finta.Perchè in realtà Maroni e Alfano,già prima della "famosa" conferenza stampa  fatta insieme con Formigoni,s'erano messi d'accordo per "liberarsi" del ciellino.Regione alla Lega,e alleanza elettorale tra PDL (o come cavolo si chiamerà) con la Lega alle elezioni politiche del 2013.
Nel centrosinistra abbondano le soluzioni.Una è quella dell’esponente centrista Bruno Tabacci.Che strano.Mi pare di ricordare qesto nome.Mi pare che tal Tabacci,tu guarda il caso anche quello si chiamava Bruno, ha fatto già il Presidente della Giunta Reginale Lombardia giusto un quarto di secolo fa,e più precisamente dal 17 luglio 1987 al 31 gennaio 1989.Ma certamente mi sbaglierò.Questo sarà solo un omonimo o forse il figlio.
E poi c'è Beppe Civati,consigliere "democratico" (nel senso che è esponente del Partito Democratico,non certo che lui sia il solo democratico oggi in giro per l'Italia.Anche se a vedere quello che succede a Palazzo Chigi qualche dubbio ti viene).Un rottamatore,anche lui.Già.ANCHE lui.Perchè oggi se non sei "rottamatore" o "grillino" la gente ti guarda con disgusto.E fors'anche con disprezzo.Perchè è "politically correct" dire che sei "rottamatore".
E poi,immancabile,c'è la cosiddetta "Società Civile".E te pareva.Quando non sanno più che fare,quando non sanno più che dire,ecco che ti spunta il "rappresentante" della Società Civile,quasi come un Taumaturgo depositario della Salvezza e della Moralità della Politica.E tra questi nomi della "Società Civile",c’è anche quello di Umberto Ambrosoli, avvocato milanese figlio di Giorgio, ucciso nel 1979 da un sicario ingaggiato dal banchiere Michele Sindona.Per il momento Ambrosoli non sembra intenzionato a volersi esporre, nonostante sia convinto che alla Giunta Formigoni «è mancata l’attenzione per alcune tematiche fondamentali». Intanto reclama per il Pirellone una «guida etica» e «alti valori morali».
Guida Etica?Alti Valori Morali?Non lo so,ma difronte a queste parole,mi corre qualche brivido per la schiena.Perchè quando sento parlare di "Stato Etico",ma anche soltanto di "Regione Etica",mi viene,istintivo,un moto di repulsione.
"Guida Etica"?"Alti Valori Morali"?Beh,con tutto il rispetto,avvocato Ambrosoli,io la sapevo diversamente.Sapevo che la Moralità ed i Valori sono un fatto propedeutico,una precondizione per la partecipazione alla vita politica,per il governo della Cosa Pubblica.E per quanto riguarda l'Etica,lasciamo perdere,per favore.La Democrazia,se permette esimio avvocato,me la faccio io.La scheda nell'urna ce la metto io.E non voglio che nessuno Stato e nemmeno nessuna Regione che mi dica ciò che è buono e ciò che è cattivo.Ci penso da me.

14 ottobre 2012

STRADE D'ITALIA

Per noi italiani non era certo una novità.Tanto che nemmeno ci scandalizzavamo più.Ci avevamo fatto l'abitudine,oramai.E perfino tante battute,barzellette."Che fai,prendi la Salerno-Reggio Calabria"?Che Dio te la mandi buona" scherzavamo.Oppure."Vai a Salerno?Pensi di farcela per la settimana prossima?".Ma adesso che a parlarne è stato anche un giornale straniero,il "New York Times",capiamo meglio quello che è accaduto negli ultimi 50 anni su quell'autostrada,ma anche quello che è accaduto negli ultimi 50 anni in questa società italiana,in questa politica italiana,in quesa nostra vita italiana.
Scrive il giornale statunitense:"Nulla incarna i fallimenti dello Stato italiano più nettamente di quanto non faccia l’autostrada Salerno-Reggio Calabria"."Il tratto autostradale iniziato negli anni 1960,e non ancora terminato rappresenta "il frutto malato della cultura.E' il frutto avvelenato della cultura dello scambio “voto per lavoro” che, nutrita dal crimine organizzato che è endemico nell'Italia meridionale,ha sistematicamente defraudato lo Stato nell'assenza dei suoi cittadini,lasciando la Calabria geograficamente ed economicamente isolata".
Vero.Innegabilmente vero.E del resto come fai a dire che no,che non è così?Ancora oggi i lavori della "famigerata" autostrada A3,la Salerno-Reggio Calabria avviati mezzo secolo fa sono sono incompleti.Oggi questo tratto automobilistico,così "tristemente" noto è finito in prima pagina sul New York Times: «La Salerno Reggio Calabria è il simbolo di ciò che alcuni Paesi del nord Europa dicono di temere di più dell'Eurozona:il suo sviluppo in un sistema assistenziale nel quale si aspetta che essi sostengano una pigra Europa del sud,dove sovvenzioni e sussidi troppo spesso scompaiono in corruzioni che i governi sembrano incapaci di prevenire".
Il giornale americano ne fa una una impietosa,ma veritiera fotografia:una strada,scrive il giornale,che "spesso si restringe a due corsie, con un percorso a ostacoli di cantieri che hanno indugiato per decenni".
Sì,è vero.Negli eterni lavori della Salerno Reggio Calabria c'è stata,c'è ancora oggi,tanta 'ndrangheta,tante infiltrazioni mafiose.Ma c'è stato anche tanto...Stato.C'è stato assitenzialismo e clientelismo,risorse economiche pubbliche buttate al vento,elargite a pioggia,senza un minimo di controllo.Non c'è mai stata una seria volontà di  ammodernare e cambiare le infrastrutture.Perchè "ammodernamento" è parola che la classe politica non vuole si conosca.Perchè se cominci ad ammodernare le infrastutture chissà dove poi vai a finire.Magari "rischi" di ammodernare anche le istituzioni,la politica e l'economia di questo Paese.E "rischi" di sopprimere il regime partitocratico che per anni si è spartito i finanziamenti statali ed europei che in così grande misura arrivavano,con politiche industriali da follia allo stato puro,come quelle attuate nella pianura di Gioia Tauro,o a Bagnoli,o a Taranto,per esempio.
E così continueremo a percorrere una sola corsia sulla Salerno-Reggio Calabria.Con soste e rallentamenti.E continueremo a percorrere la sola,solita,vecchia via della vita politica.Quella che percorriamo lentamente,stancamente da 50 anni.E a nulla serviranno i cartelli e le segnalazioni stradali di svoltare a destra o a sinistra.Perchè se Cristo si è fermato ad Eboli,le strade politiche per il Meridione d'Italia non sono mai partite da Roma.

12 ottobre 2012

PAROLE IMPOSSIBILI...


E mentre assegnano il Premio Nobel 2012 per la Letteratura al cinese  Mo Yan (che in cinese significa "quello che non parla") vale la pena ricordare,nell'anniversario della sua nascita che cade proprio il 12 di ottobre,del 1896 per l'esattezza,un altro Premio Nobel,l'italiano Eugenio Montale,che nella sua poesia "Non chiederci la Parola" era consapevole che nemmeno il Poeta parole di certezze e ancor più di verità assolute poteva dare.Che perciò parole non voleva dare perchè parole non poteva dare difronte alla complessità dell'Esistenza,difronte alla complessità dell'Umanità.......

Non Chiederci La Parola

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

10 ottobre 2012

FESSI E FURBI

Francesco Belsito, Luigi Lusi e Franco Fiorito.
 
E vagli a dar torto a Marco Ezechia.Gli contestarono la sua teoria sulla fisiognomica a Marco Ezechia Lombroso,anche se poi lo definirono un uomo di genio a cui mancò il talento.
Ma la fisiognomica pure deve entrarci qualcosa nei,diciamo così,"comportamenti" di alcuni personaggi (chiamarli uomini politici proprio non si può) diventati molto "conosciuti" non solo alla Magistratura ma anche al comune cittadino il quale,nel rientrare a casa dopo aver effettuato l'ennesimo pagamento dell'ennesima tassa messa da questo Governo,legge sui giornali delle loro "gesta",dei loro Suv,delle loro ville,dei loro conti "estero su estero",dei loro "invetimenti" nei paradisi fiscali di mezzo mondo.  
Sì.La fisiognomica pure deve entrarci in qualche modo nella definizione dei "comportamenti" di alcuni "umanoidi",se solo si va a guardare i caratteri somatici di alcuni soggetti del sottobosco politico-affaristico venuti alla ribalta della cronaca degli ultimi mesi come Luigi Lusi,Francesco Belsito e Franco Fiorito.
Tre personaggi di tre aree politiche diverse,tre provenienze geografiche differenti,ma tutti con un'unica comune attitudine:il malaffare politico,l'appropriazione di fondi che da pubblici diventano "privati" nel senso che entrano nelle loro disponibilità e nel finanziamento di attività illecite del mondo del malaffare politico nel quale sguazzano.
Sì.La fisiognomica pure deve entrarci qualcosa,perchè l'aspetto che più colpisce in tutte queste vicende è il loro aspetto fisico,la loro morfologia.
Tutti hanno una struttura fisica imponente che tracima nell'obesità conclamata e quasi ostentata.Peluria unta e trasandata.Sorriso sarcastico che sembra volerti prendere per i fondelli,ancor di più di quanto hanno fatto fino adesso appropriandosi dei soldi del contribuente.Ed ancora.Lineamenti e mimica facciale ammiccante.Capacità oratoria impressionante e quasi accattivante.Tracotanza ed arroganza smisurata,tipica di chi ha sempre agito nell'illecito,sicuro che mai nessuno gli avrebbe impedito di fare quello che da anni stava facendo.Tanto "così fan tutti",loro pensavano (avendo ragione,purtroppo).
Beh,certo che se Marco Ezechia  Lombroso fosse ancora vivo avrebbe tanta,ma proprio tanta materia per le sue ricerche scientifiche,venendo ad esaminare il mondo politico italiano.
 

P.S. Scriveva Giuseppe Prezzolini:"« L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono »
 

 
 

NOTTE SENZA TERMINE

 
 
PUBBLICO QUI IL LINK CHE MI HA SEGNALATO LA CARA AMICA JULIA.MI LIMITO SOLTANTO A SOTTOLINEARE LA FRASE DI CELINE.SIGNIFICATIVA PERCHE' SCRITTA DA CHI "HA VIAGGIATO AL TERMINE DELLA NOTTE".......SOLO CHE QUI IN ITALIA LA NOTTE DELLA MALAPOLITICA E DEL MALAFFARE POLITICO SEMBRA NON TERMINARE MAI. UNA NOTTE SENZA TERMINE......

http://www.stavrogin2.com/

08 ottobre 2012

LA STESSA CANZONE


Non solo in Lazio si......."danno da fare",diciamo così.Anche in Emilia Romagna non scherzano.Tra indennità,benefit,missioni,fondi ai gruppi consiliari e pensionamenti d'oro non scherzano mica.Senza parlare del Governatore Vasco Errani indagato dalla Magistratura per aver "favorito" una Cooperativa del fratello.Amore fraterno,sicuramente.
In Emilia,però,"lavorano" anche di notte.Nel senso di far scomparire il "corpo" del reato.Infatti l’ex consigliere regionale dell’Idv Matteo Riva,oggi al gruppo Misto,ha raccontato a "Repubblica" di aver visto nella sera di giovedì,poco dopo le 21 nei garage della Regione Emilia-Romagna,quattro uomini portar via altrettanti sacchi neri.“Non so chi fossero, non li ho mai visti prima" ha detto Riva."Ma la cosa non mi è sembrata molto normale anche perché era sera e giorno festivo”,San Petronio,santo Patrono di Bologna.Poi,però,dopo le dichiarazioni di Riva,o forse proprio a causa di queste,un altro consigliere dell’Idv,Sandro Mandini,ha contattato la Procura dicendo di essere stato lui a portare fuori dalla regione i sacchi: “Contenevano solo spazzatura, tutta la situazione è un equivoco”, ha detto.Naturalmente.Tutto un equivoco.
La scena in altri tempi sarebbe passata inosservata,ma non in questi giorni,in cui la Finanza è impegnata a raccogliere la documentazione dei partiti sulle spese effettuate dal Consiglio regionale emiliano.E così la Procura ha disposto accertamenti anche su questa vicenda "notturna",per ricostruire chi era presente in Regione quella sera,chi era "al lavoro".
E dunque per il Consigliere Mandini,quei "signori" portavan fuori "solo" spazzatura e non documenti di interesse dela Magistraura.Ma la cosa non è che cambi poi tanto.Perchè il materiale portato "fuori" era in ogni caso spazzatura.Maleodorante.Perchè da quei sacchi,provenienti dalla Regione Emilia Romagna,veniva fuori tutto il marciume della politica regionale emiliana.Che non è poi così  diversa da quella laziale,da quella piemontese,pugliese,campana,siciliana.Perchè siamo in Italia.Perchè siamo nelle Regioni italiane.Perchè cantiamo tutti,in tutta Italia lo stesso inno,la stessa...canzone

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07 ottobre 2012

SI SON PERSI IL GIAVAZZI

Francesco Giavazzi
Monti lo aveva chiamato apposta.Aveva chiamato Francesco Giavazzi perchè"Dovrà fornire al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo analisi e raccomandazioni sul tema dei contributi pubblici alle imprese».Praticamente per fare un pò di "review".E lui si mise subito al lavoro preparando quello che subito venne chiamato il "Piano Giavazzi".
Il programma di Giavazzi,era finalizzato a tagliare aiuti statali improduttivi alle imprese,diminuendo,quindi,il cuneo fiscale e aumentare l'occupazione.E poi tagli ai sussidi improduttivi dell'economia:dall'agricoltura all'aeronautica.
Con il suo piano Giavazzi sosteneva che il risparmio per le casse dello Stato,una volta eliminati gli aiuti a pioggia,poteva arrivare a 10 miliardi di euro.Ed ogni risparmio doveva essere destinato ad una riduzione generalizzata del carico impositivo per le imprese,partendo dal cuneo fiscale sul lavoro.Lo stesso Giavazzi diceva in un'intervista:"un intervento così disegnato (.........) sostituirebbe trasferimenti improduttivi,fatti spesso a favore di imprese con connessioni politiche (mica pensava alla Fiat per caso?).
Veramente considerevoli ed innovative le idee di Giavazzi.Meno interventi statalisti e assistenziali,politiche di rilancio delle imprese e dell'occupazione,alleggerimento del peso fiscale.Musica per le orecchie di un liberale.Ma sulla spending review di Giavazzi arrivò la "review" del Governo.E il piano venne buttato in qualche cassetto ministeriale,inattuato e dimenticato,proprio perchè segnava un taglio col passato anche per un governo di persone,come i tecnici,che queste materie ben conoscono,e che in quanto tecnici erano stati chiamati ad affrontare per aiutare quest'Italia così vecchia nell'economia e nelle istituzioni.
Come lei può capire,professor Giavazzi,fra il dire e il tagliare c’è di mezzo il mare,cioè la politica,cioè quel sistema statalista e clientelare che da decenni non si riesce a disboscare.Ma c'è di mezzo anche la grande impresa e le piccole e grandi corporazioni di questo Paese.Lei,Professor Giavazzi,da anni professa-giustamente-sulle colonne del Corriere della Sera,il vangelo liberista di uno Stato ultraleggero,all’americana,che prende poco dal cittadino ma che gli offre grandi opportunità con un mercato del lavoro flessibile.Che detassa e rilancia l’economia.Ma Monti,che a Don Abbondio non ha da invidiare niente,non è,non poteva essere d'accordo.Perchè il suo piano gli avrebbe sollevato insurrezioni nella grande industria,nei sindacati,nelle corporazioni piccole e grandi di questo Paese.E così lo staff di Monti disse a Giavazzi che:"Il piano era bello,certo,ma:“troppo teorico”,un libro dei sogni,esagerata la stima delle cifre.E i tagli possibili erano di 300 milioni e non 10 miliardi.
E quindi nessun "Piano Giavazzi".Ma intanto nessuno tra Premier e Ministri ha saputo o voluto prendere iniziative di crescita,di sviluppo,magari utilizzando due verbi che a questo esecutivo,evidentemente,fanno proprio paura:"dismettere" e "privitazzare".
Ed allora?Allora  i tecnici governativi il Piano Giavazzi lo hanno perduto (lo hanno voluto perdere) nei cassetti di qualche loro scrivania.E se pure lo troveranno (se lo vorranno trovare) figuriamoci se lo attueranno.Ed allora,Professor Giavazzi,un modesto consiglio.Torni a scrivere sulle colonne del "Corriere della Sera",insieme al Professor Alesina.Di materia per parlare contro le scelte di politica economica ed industriale di questo Governo certamente non le mancherà.Per esperienza diretta,oltretutto.

05 ottobre 2012

FORSE CHE SI' FORSE CHE NO

 

 
Già l'inizio non era stato dei più promettenti:""Non escludo che si possa individuare un percorso, anche soltanto per una prima tappa, di riduzione del carico fiscale".Un linguaggio contorto ed involuto da far tornare alla mente il peggio delle astruserie del politichese della Prima Republica.Un linguaggio moroteo o doroteo,fate voi.
Comunque pareva che anche "lui",anche Mario Monti,finalmente se ne fosse accorto.Che si fosse accorto,cioè,che la pressione fiscale in Italia ha superato il 55%.Che le tasse incidono in maniera pesantissima sul bilancio delle famiglie e delle imprese italiane.Che i consumi hanno subito un tracollo.Che la disoccupazione è arrivata ai massimi storici.Tutte cose,del resto,che gli aveva ricordato Giampaolino,Presidente della Corte dei Conti,sollecitando il Governo a percorrere altre vie (vedi privatizzazioni) per allegerire il peso fiscale.Insomma pareva che anche il Prof./Premier Mario Monti se ne fosse accorto,lanciando con quel suo annuncio di alleggerimento fiscale,un messaggio,alle famiglie e agli imprenditori (Squinzi si era detto subito soddisfatto).Ora non dico che con quelle parole del Prof. si potesse vedere la luce in fondo al tunnel (quella la vede solo lui e un pò Passera,ma va bè,quest'ultimo già si sa che andrà a fare il politico e quindi comincia a spararle sempre più grosse,proprio come fanno i politici) ma almeno un minimo di "speranza" e di "ottimismo"almeno quello sì.
Ma quando si affermano certe cose,ed importanti per giunta,come la riduzione delle tasse,bisogna esser seri.Soprattutto se poi sei un tecnico.Perchè poi devi andare a spiegare come e in che modo fai questa benedetta riduzione della pressione fiscale,se poi questa sia veramente possibile.Fu del resto lo stesso Monti,solo qualche settimana fa,a dire che un abbassamento delle tasse non era possibile,sia per l'instabilità dei mercati che non lo consentono,sia perché la priorità è quella del rigore e dell'equilibrio dei conti.E invece adesso il "bocconiano"se ne viene bello tomo tomo e dichiara che:"non escludo che si possa individuare un percorso, anche soltanto per una prima tappa, di riduzione del carico fiscale".Una frase che non dice nulla,se non accompagnata da fatti concreti.Oltretutto il governo ha parlato a più riprese di "una riforma fiscale che potrebbe "evitare l’aumento delle aliquote Iva".Già.Potrebbe.Il governo piazza un bel condizionale.E se non è certo che venga scongiurato l'aumento dell'Iva,credere che vengano abbassate le tasse è impresa per ottimisti.O da irresponsabili,intenti più a pensare al proprio futuro politico che ad una efficace opera di  risanamento.
Ma con le leggi dell'economia non si scherza.Soprattutto,poi,quando c'è una Commissione Europea che ti guarda con occhio torvo.Ed è perciò che è subito arrivata (Agenzia ANSA delle 19.57) la "precisazione" di Palazzo Chigi:"Nulla ha detto il presidente Monti su misure fiscali da adottarsi entro la fine della legislatura".Come non detto,abbiamo scherzato.
Insomma.Un giorno sì e l'altro no.Una volta Monti vede la luce e l'altro no.Una volta dice che siamo in recessione e l'altro in ripresa.Faremo questo ma faremo anche quello.Ma la cosa più importante,quella che sopra ogni altra interessa gli italiani:queste tasse si possono abbassare sì o no?Chissà.Forse che sì,forse che no.....

01 ottobre 2012

L'UMILTA' DELLA POLITICA



Il 1° ottobre 1959 moriva Enrico De Nicola.Forse non tutti,forse non tanti sanno chi era Enrico De Nicola.Non sanno chi era perchè oggi in Italia non si sanno (più) i valori ed il significato dell'etica della politica,la "religiosità" della politica,della "spitualità" della politica.Come De Nicola li sapeva.Come lui li intendeva,e soprattutto come lui li viveva e li poneva materialmente in essere.Sconosciute oggi o,peggio,"ignorate" quelle "sue" parole.Parole oggi adoperate solo in occasione di retorici discorsi celebrativi,per celare,invece,con luoghi comuni e frasi di circostanza,quella che è (diventata) la politica oggi in Italia.
Enrico De Nicola fu anzitutto un insigne giurista ed un eccelso avvocato,uno dei più apprezzati d'Italia.Fu deputato e senatore di area liberale,ma non è questa la cosa più importante.Fu soprattutto un galantuomo.Venne criticato da Gobetti e Guido Dorso.Ma un galantuomo.Eletto parlamentare più volte in area liberale,durante gli anni del Ventennio non volle giurare al regime,preferendo tornare ai suoi studi di avvocato.Ma gli avvenimenti storici d'Italia stavano per richiamarlo sul palcoscenico della politica nazionale.
Dopo il voto a favore della Repubblica del 2 giugno 1946,i partiti di massa (Dc,Psi,Pci) erano alla ricerca di un accordo per eleggere un Capo dello Stato provvisorio.Secondo molti l"identikit" per questa carica era quello di un uomo meridionale (per riequilibrare il rapporto con i troppi settentrionali presenti nell'Assemblea).E sarebbe stato meglio se appartenente alla schiera dei moderati,persino simpatizzante con la Monarchia,la quale,come si sa,perse con uno scarto minimo il referendum postbellico,vinto dalla Repubblica.Ed era necessario individuare una figura istituzionale con tali caratteristiche,politiche e personali,per evitare momenti traumatici nel passaggio dal sistema monarchico a quello repubblicano.A decidere furono De Gasperi,Nenni e Togliatti,che scelsero De Nicola.E così,l'Assemblea Costituente nominò Enrico De Nicola Capo provvisorio dello Stato.Qualche giorno dopo, esattamente il 1° luglio del 1946, De Nicola viene insediato.Ma già qui e già in questo comincia ad apparire la "diversità" e l"alterità" di De Nicola.Il suo "sentire" lo Stato,le Istituzioni.Il suo rapporto con esse.Infatti l'Assemblea Costituente aveva solo il compito di procedere alla nomina del Capo provvisorio dello Stato,in attesa dell'esito del referendum  tra Repubblica e Monarchia.E proprio considerando la provvisorietà della sua carica,De Nicola ritenne improprio stabilirsi al Quirinale,sede istituzionale del Capo dello Stato,optando,invece,per Palazzo Giustiniani.Ecco.L'uomo De Nicola,prima ancora che il politico De Nicola.Portò sempre,nell'esercizio della sua funzione,un'austerità semplice,un senso integerrimo della vita pubblica,il che giovò molto all'immagine di quella carica.Integerrimo.E perciò particolarmente stimato per l'onestà,l'umiltà e l'austerità dei costumi.E' restato memorabile il suo "insediamento" come Capo dello Stato.Enrico De Nicola giunse discretamente a Roma partendo dalla sua Torre del Greco a bordo della sua auto privata,per assumere la carica (e mettendo in subbuglio il mondo della politica e la polizia fino al suo arrivo).Ma non basta.Rifiutò lo stipendio di capo dello Stato (12 milioni di lire:12 milioni di lire del 1946,dico) ed anzi spese preferibilmente sempre di tasca propria.E famoso divenne il suo cappotto rivoltato,dignitosissimo coprotagonista di numerosissime occasioni ufficiali.Il cappotto,"quel" cappotto che gli fu riparato gratuitamente da un sarto napoletano,anche contro la volontà di De Nicola,assolutamente contrario a quell'avverbio.
Guardatevi un pò intorno e guardate l'Italia politica del 2012.Pensate a De Nicola e pensate al Parlamento ed ai Consigli Regionali del 2012.Di più non dico,di più non aggiungo.....

TANTO PER COMINCIARE


 

Quando comincia una campagna elettorale le parole "d'ordine" sono sempre quelle.Destra,sinistra,centro non cambia niente.Per tutti le parole sono sempre quelle:"Trasformero l'Italia"."Cambieremo il Paese"."Daremo il futuro alle giovani generazioni".Qualcuno,poi, oltrepassando la linea del ridicolo,dice che il proprio partito farà pulizia del malcostume e della corruzione della classe politica.Salvo poi essere presi anche loro con le mani nella marmellata,perchè come stanno dimostrando i fatti di questi giorni nelle Regioni italiane,la corruzione è trasversale;va dai bianchi ai rossi ai verdi indistintamente.......
Ebbene anche in Sicilia,dove il 28 ottobre si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale,solita storia,stesse,identiche parole.Anzi.Qui si è cominciato addirittura "prima" a declinare i verbi "cambiare","trasformare","costruire".Si è cominciato già nella fase di preparazione delle liste a dire e promettere che "mai più" i politici inquisiti o corrotti,o peggio ancora condannati sarebbero stati presenti nelle liste,sarebbero stati candidati.E tutti i partiti hanno declamato questa volontà.Salvo poi.....Salvo poi trovare qualche "anomalia",diciamo così,un pò in tutte le liste.Esempi?Parecchi.Ed andiamo a cominciare.
 Grande Sud, Futuro e Libertà, Partito dei Siciliani: candidato presidente Gianfranco Miccichè.
In lista:
- Franco Mineo,imputato per intestazione fittizia di beni e indagato per abuso d’ufficio.
- Mario Briguglio,sindaco del comune di Scaletta, coinvolto nell’inchiesta sull’alluvione che tre anni fa causò la morte di 37 persone. Accusato insieme ad altri 17 amministratori locali di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni gravi colpose.
- Riccardo Minardo,arrestato nell’aprile 2011 per associazione a delinquere, truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato, sospeso dall’Ars e poi riammesso una volta tornato a piede libero.
- Fabio Mancuso,arrestato per bancarotta nel dicembre scorso.
 
Popolo della Libertà, candidato presidente Nello Musumeci.
In lista:
-  Salvino Caputo, condannato in appello a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio.
- Giuseppe Buzzanca, ex sindaco di Messina, condannato a sei mesi per peculato.
- Girolamo Fazio, condannato in primo grado per violenza privata: recentemente avrebbe anche morso il naso di un avversario politico alla fine di una seduta del consiglio comunale trapanese.

Pd e Udc, candidato presidente Rosario Crocetta.
In lista:
- Marco Forzese, indagato nell’inchiesta sulle promozioni facili al comune di Catania.
- Pippo Nicotra, sindaco del comune di Aci Catena poi sciolto per mafia nei primi anni ’90.
- Giacomo Scala, imputato per abuso d’ufficio a Trapani.
- Cateno De Luca, arrestato per concussione nel giugno scorso e attualmente indagato.
 
Però!Come inizio non è proprio niente male.Chissà perchè,ma ho la sensazione che i verbi "cambiare" e "trasformare" continueranno a non essere troppo conosciuti dalle parti della Regione Sicilia.L'orologio della politica in Sicilia rimarrà fermo per chissà quanto tempo ancora.....