30 aprile 2012

TASSE...E POI ?

"Spending review".Leggi le parole e rimani impressionato.Roba da Professoroni,tu pensi.Come quelli che stanno al governo,ad esempio."Spending review".Deve essere roba molto tecnica,che solo grandi esperti in economia e statistica,possono conoscere.Come quelli che stanno al governo,tu pensi.Ma poi vai ad approfondire un pò e vieni a sapere che lo "spending review" altro non è che l’analisi dei capitoli di spesa delle attività dei singoli enti statali e locali al fine di individuare le voci da tagliare,per evitare inefficienze e sprechi di denaro.E beh,tutto qui?E solo di questo si tratta?E non ci sarà mica bisogna dei grandi esperti che siedono al governo come Mario Monti,Piero Giarda,Vittorio Grilli ed altri per sapere che bisogna tagliare,cosa tagliare,come tagliare.
L'obiettivo dei tagli è quello di trovare le risorse per evitare l’ulteriore aumento dell’IVA,dal 21 al 23 % con le ulteriori ripercussioni recessive che inevitabilmente ne conseguirebbero.E sulla "review" la BCE ci ha dato perfino un un "consiglio":accorpate le provincie (che umiliazione,Prof. Monti.Farci dire dagli stranieri cosa e come dobbiamo fare).
Ma fossero solo le provincie il problema.In realtà è tutta l'architettura degli enti locali e delle loro aziende municipalizzate a dover essere rivisto,concetto,questo,che poi porta direttamente a quello delle liberalizzazioni (do you know this word,Mr Monti?Non mi pare,se pensiamo al misero fallimento del suo governo in questo campo,nonostante i roboanti annunci suoi e dei suoi Ministri).
La spending review non serve a stabilire che si deve tagliare nella spesa per la scuola o per le carceri o per la sanità.Per questo bastava un usciere della Bocconi,mica il Rettore.Il "review" serve a conoscere per disboscare."Conoscere per deliberare" avrebbe detto un "certo" Luigi Einaudi.Non avete mica bisogno di una "analisi" per sapere come e dove tagliare (e comunque,se proprio vogliamo,ci sono i lavori della Commissione Muraro buttati in chissà quali cassetti,che già analizzarono gli sprechi sui quali intervenire).Voi non siete politici,cari Prof.Voi non dovete dar conto alle "lobbies" politico-clientelari che premono elettoralmente sul "Sistema Partiti".Se non "tagliate" voi chi mai lo farà più?Altrimenti che ci state a fare?
E per i tagli,allora,dal momento che,per esempio,già si conosce la spesa per la Sanità si sa già che si può risparmiare intervenendo sulla qualità dei servizi erogati in questo particolare servizio pubblico,senza per questo privare i malati della necessaria assistenza.Quando esamini la spesa per il "pianeta" (tragico e disperante così come è organizzato oggi) Giustizia,ti rendi conto che il problema non è trovare i soldi per finanziarlo,ma la lucidità per tagliarla radicalmente,intervenendo,magari,anche con una riforma della magistratura e prevedendo anche la responsabilità civile dei giudici per i ritardi (e i relativi costi) con cui depositano,ad esempio,le sentenze.
"Spending review",certo.Ma finora l'unica cosa che avete fatto,l'unico verbo che avete coniugato è stato uno solo,signori Professori:"tassare".E lo si capisce anche.Perchè,come scrive Luca Ricolfi su "La Stampa":<<è politicamente più facile aumentare le tasse che ridurre la spesa. L’aumento delle tasse si traduce in decine di piccole vessazioni nessuna delle quali è abbastanza concentrata su una singola categoria da suscitare una rivolta dei contribuenti. I tagli alla spesa invece toccano categorie molto specifiche, e così creano una saldatura fra corporazioni, sindacati e ceto politico (specie locale), una sorta di patto nascosto o implicito che blocca qualsiasi decisione presa dal governo centrale>>.
"Spending review".Bella espressione,certo.Epperò sarebbe stata ancora più bella se accanto ad essa ci aveste messo le parole "liberalizzazioni" e "privatizzazioni",che non avete,invece,saputo fare,che non avete avuto il coraggio di fare,voi che tecnici e non politici siete.Ma,come diceva Don Abbondio nel suo colloquio con il Cardinal Federico Borromeo,"Il coraggio,uno,se non ce l'ha,mica se lo può dare".

25 aprile 2012

UN ALTRO 25 APRILE

Ed arriva un altro 25 aprile.Di nuovo e ancora un 25 aprile.Con la  solita,vuota,formale,esausta retorica di valori (resistenza,antifascismo,lotta partigiana e bla,bla) sui quali tanta,troppa gente ha "campato" politicamente.Valori,peraltro,non più avvertiti in maniera viva e partecipata dalla gente costretta ad affrontare,piuttosto e quotidianamente,la grave emergenza lavorativa ed economica.Ancora e di nuovo un 25 aprile.Che "alcuni" rivendicano solo ed esclusivamente come "proprio" .Che solo "alcuni" ritengono di avere il diritto di festeggiare e ricordare.Estromettendo con la violenza,come già accaduto negli anni scorsi,chi pure partigiano non comunista è stato,chi ad altri lidi politici appartenne/appartiene.
Ma c'è anche chi ha saputo dire cose diverse.Da sinistra e da uomo di sinistra ha saputo dire cose diverse e raccontare un' "altra" verità.Come Giampaolo Pansa,ad esempio,con il suo libro "Il sangue dei vinti".Dopo la pubblicazione il libro provocò molte e furiose polemiche proprio a sinistra.Forse  perchè raccontava verità sgradite alla sinistra italiana.A quella di allora,a quella di oggi.Esso,infatti, racconta delle esecuzioni e dei crimini compiuti da ex partigiani comunisti proprio dopo il 25 aprile 1945,a Liberazione oramai compiuta,verso fascisti veri o presunti tali o antifascisti non comunisti.
Il libro è uno squarcio sulla dolente realtà di quegli anni,fatta di violenze e di sangue,costellato di dolorose umiliazioni e sopraffazioni,processi sommari ed omicidi esemplari, sino a raggiungere la dimensione di vere e proprie stragi.Ne fecero le spese indifferentemente fascisti e personaggi accusati di essere spie o collaborazionisti,giovani e ragazzini.Inseguiti a fucilate e assassinati.Giovani ausiliarie delle milizie fasciste umiliate e disumanizzate,rasate a zero e trascinate come bestie nelle pubbliche piazze,esposte al pubblico dileggio cui,a volte,seguiva un'esecuzione sommaria.Violenze, razzie, torture, stupri ed omicidi giungevano a colpire anche chi era solo sospettato di un qualche rapporto di famiglia con i fascisti,per poi allargarsi a colpire piccoli industriali e proprietari terrieri,sacerdoti, e persino partigiani bianchi e cattolici.Finita la guerra,ne iniziò una seconda,una guerra civile sotterranea e clandestina effettuata,soprattutto nel famigerato "triangolo rosso" emiliano,da settori del PCI contro quelli che erano ritenuti dei nemici di classe.
Ma i morti non erano  rossi o bianchi,fascisti od antifascisti.repubblichini o partigiani.Erano italiani molti dei quali avevano combattuto il fascismo.Con il pensiero o con le armi.Come italiani sono quelli che vorrebbero partecipare alle manifestazioni ed ai cortei del 25 aprile ma dai quali,è facile prevederlo,saranno cacciati.Perchè il 25 aprile aprile appartiene solo ad "alcuni".Ed allora a questi "alcuni" sarebbe bene ricordare quanto scriveva il comunista Cesare Pavese ne: "La casa in collina":

(.....) ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini.Sono questi che mi hanno svegliato.Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo avesse sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso.Guardare certi morti è umiliante.Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso.Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vedere, a riempircene gli occhi.Non è paura, non è la solita viltà.Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto dei morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato.Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.

23 aprile 2012

DIECI,CENTO,MILLE PONTINVREA

A tradimento.Di soppiatto.Di notte.Come banditi.Come ladri l'hanno introdotta.Prima ci hanno "regalato" l'IMU (della quale,peraltro,se è ben chiaro che rappresenterà una mazzata incredibile, ancora non si capisce quale sarà per ognuno la sua effettiva e concreta entità in quanto quasi nessun comune ha proceduto alla rideterminazione delle relative aliquote (vedi alla voce:"ora noi Comuni non rideterminiamo un bel niente perchè ci sono le elezioni amministrative,ma poi aspetta e vedrai che stangata).Ora,accanto a quella che potremmo chiamare l'IMU-1,arriva quella che potremmo chiamare l'IMU-2.Infilata,appunto,alla chetichella nel decreto sulle semplificazioni fiscali."Imposta di scopo" si chiama.Sarà uno strumento tremendo nelle mani dei sindaci per finanziare asili, scuole, parchi, biblioteche, strade, parcheggi. Ma anche una nuova tassa sul mattone,divenuto oramai il bancomat di questo governo.
Per la verità Monti & C. non è che abbiano avuto molta fantasia.Già.Perchè questa tassa fu istituita da Prodi con la Finanziaria 2007,e doveva essere la leva dei Comuni a parziale copertura delle opere pubbliche.Che però fu un flop in realtà,perchè scelta da pochissime città.Caduta nel nulla.Ma ecco che arriva Monti il quale,tra un Salva-Italia e un Semplifica-Italia ripropone di soppiatto la nuova/vecchia imposta,rendendola,oltretutto,più appetibile per i Comuni. Sotto tre aspetti: applicata per il doppio del tempo,fino a 10 anni dai 5 precedenti, finanzierà il 100% delle opere e non più il 30, ed estesa ora anche alle prime case.
Un'altra tassa sul mattone, però.Che funziona come l'Imu: stessa base imponibile,stessa rendita catastale (innalzata del 60 per cento dal Salva-Italia),stessa aliquota applicabile fino ad un massimo del 5 per mille colpisce tutti gli immobili.Per il raggiungimento di uno  "scopo",appunto.come il restauro di monumenti e palazzi storici,potenziamento del trasporto locale.Con questa tassa i sindaci individuano le opere, scelgono l'aliquota e i tempi di imposizione ed emettono il regolamento che disciplina l'imposta.
MA C'E' CHI DICE NO,come canta Vasco.Il Sindaco e la Giunta di Pontinvrea, paesino da 800 abitanti in provincia di Savona, hanno deciso di non applicare l'Imu,nè la numero 1 nè la numero 2 nè nessun'altro numero.E la decisione sara' ratificata nel corso del Consiglio Comunale previsto per lunedi' prossimo.
Bravi ragazzi.Un bell'esempio di anarco-liberalismo.
Dieci,cento,mille Pontinvrea! 

19 aprile 2012

DELITTI SENZA CASTIGHI


Certo.Manco dalle aule universitarie dai tempi della laurea o giù di lì.Ma qualche elemento di diritto ancora lo ricordavo,diamine.Ricordavo,ad esempio un pò di diritto costituzionale e di diritto tributario.Ricordavo l'art. 53 della Costituzione che stabilisce che ogni cittadino è tenuto a "concorrere" alle spese pubbliche (in pratica ad essere tassato) in ragione della propria capacità contributiva.E ricordavo l'art. 32:"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e garantisce cure gratuite agli indigenti".Anche a chi dopo aver pagato le tasse,riceve un servizio sanitario da schifo.Anche a chi è disoccupato.Anche a chi in questo Stato da schifo prende uno stipendio o una pensione da schifo.
Mi sembrava di conoscerli proprio bene questi articoli di diritto costituzionale,di diritto tributario.Ed ero sicuro che tali fossero rimasti.E mi sembravano perciò del tutto naturali,per non dire del tutto ovvie,quelle leggi che prevedono l'esenzione dal pagamento del costo del ticket per disoccupati e loro familiari a carico.
Ma nel frattempo deve esserci stata qualche evoluzione giurisprudenziale che mi è evidentemente sfuggita,ma che invece il Governo Monti ha prontamente recepita e riporata nel ddl di riforma del mercato del lavoro.E così nella continua,prodigiosa normativa tributaria prodotta da SuperMario in questi mesi,va ora annoverata quella secondo la quale anche disoccupati e familiari a loro carico dovranno pagare prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio.
Complimenti Professore.Ancora una volta lei e i suoi colleghi vi siete "ricordati" degli italiani.Dei pensionati già vi eravate "ricordati"pensionati negando loro ogni "indicizzazione" (anche se poi la Fornero piange) costringendoli,poi,a prendere la pensioncina di 1000 euro esclusivamente presso gli "amici" banchieri del suo Governo.E anche degli "esodati" vi siete "ricordati".Che di punto in bianco escono dalle loro aziende senza poter prendere nè salario nè pensione.E degli italiani vi siete ben "ricordati" con i rincari di luce,gas,carburanti e con tredicesime che,dopo 20 anni,saranno "leggerissime" soprattutto per la solita "privilegiatissima" categoria dei pensionati.
No,signori professori.Di voi non si può parlare aprendo un tomo di diritto costituzionale.Anche perchè non si capisce quale procedura costituzionale e democratica sia stata rispettata per portarvi al governo.No.Di voi,signori professori del governo Monti,si può parlare solo usando i termini del Codice Penale.Perchè state uccidendo l'economia di un Paese,state strozzando le piccole e medie imprese.State massacrando la vita quotidiana del cittadino.E state facendo "interessi privati in atti d'ufficio" con le tutele accordate alle banche e alle lobbies che vi sostengono.Per il Codice Penale italiano siete "responsabili" di uccidere la vita delle famiglie i sogni dei giovani,i diritti degli anziani.Siete responsabili di delitti contro la vita e l'incolumità individuale.Di delitti contro l'economia pubblica,l'industria e il commercio.Di delitti contro la famiglia.Ma purtroppo non c'è nessuna forza pubblica che sappia o voglia fermarvi.Perchè non c'è nessun partito,nessuna forza politica che sappia o voglia fermarvi per tutelare i diritti degli italiani.E voi continuate a "delinquere". 

16 aprile 2012

IL CAMPIONATO DELLA VITA

Lutto nel calcio, chi era Piermario Morosini
I campi,gli stadi,i tifosi sono gli stessi.Lo sport lo stesso:il calcio.Il più ricco degli sport.Eppure quante diversità all'interno di questo mondo.Quante storie diverse.Quante azioni all'interno di questo sport,nei campi nei quali questo gioco si svolge.Già.Azioni.Ma non azioni di gioco,di passaggi,di schemi,di pressing.No.Tutt'altro.Perchè diverse sono le azioni che si giocano su di un campo di calcio,e diverse le regole che si stabiliscono nei sottopassaggi del mondo del calcio.
E così durante un pomeriggio di calcio rimani angosciato e terrorizzato,nel vedere il termine dei 25 anni di Piermario Morosini,i 25 anni di un ragazzo che si spezzano e si spengono davanti alla panchina della sua squadra.Mentre correva,mentre aspettava un passaggio,mentre guardava il cielo sopra lo stadio di Pescara,mentre sognava di giocare in stadi più grandi e più importanti.E mentre cercava,almeno per 90 minuti,di non pensare alle angosce della sua esistenza ai drammi (tanti) della sua vita.Un padre ed una madre che se ne erano andati quando  lui era appena arrivato all'adoloscenza.Correre,correre dietro una palla anche per non pensare ai drammi dei suoi due fratelli entrambi disabili,uno dei quali la vita da poco se la era tolta,forse perchè quella non-vita non accettava più.Ma anche a lui,anche a Piermario che cercava,rincorrendo per 90 minuti un pallone,di trovare una nuova e diversa vita,anche a lui la vita gli si è negata.Lo ha lasciato lì,sul terreno dello stadio di Pescara.Con i suoi sogni infranti,con le sue speranze.Tra la disperazione dei suoi compagni della sua stessa età.
E poi c'è un altro "altro" calcio.Giocato anche quello da ragazzi dell'età di Piermario.Ma giocato in altri posti e in altri luoghi.Con altre "regole" e solo per finta giocato dentro uno stadio di calcio.Regole oscure.Un calcio giocato al buio.Senza i riflettori di uno stadio accesi.Un calcio e delle partite finite sempre con la maglietta "sporca".Partite giocate sempre fuori,sempre "in trasferta".Fuori dallo stadio della propria coscienza,fuori da qualsiasi sentimento,fuori dalle proprie anime ma dentro le sterminate praterie del danaro.E sempre la stessa partita è stata giocata da questi altri giocatori.Con la stessa squadra.Con lo stesso "schema",con lo stesso "modulo".E sempre insieme alla squadra degli "zingari".
E se ora Piermario Morosini non giocherà mai più,adesso anche noi possiamo capire che a vincere è stato solo lui,che aveva accettato (in silenzio) le regole più dure:le regole della vita.

01 aprile 2012

SENZA FEDE


"Fora da i ball" (da meridionale non so se si scrive e si dica proprio così,ma avendo qualche amico leghista in Val Brembana chiederò a lui).Ma insomma pare che quelli di Mediaset abbiano detto proprio così ad Emilio Fede e poi,con un calcione nel di dietro,lo hanno sbattuto fuori da Cologno Monzese.Perchè quelli di Mediaset  si sono finalmente accorti che nell'ultimo quarto di secolo (tanto è durato il suo "one man show" al Tg4,roba da non credersi) ha fatto più danni lui a Silvio che i signori Santoro/Travaglio/Mineo/Floris e le signore Annunziata/Berlinguer/Gruber messi assieme.Alleluja! Siamo (finalmente) senza Fede.Alleluja!Si,perchè a me che voto centrodestra ha fatto immensamente piacere la sua "dipartita" (professionale,è ovvio).Quello che mi è dispiaciuto e che anzi mi ha dato proprio fastidio,sono stati tutti i peana che gli hanno cantato ("ci mancherà la sua professionalità" "è stato un maestro di giornalismo" e bla,bla,bla).E  sopratutto mi ha meravigliato il megapeana di 1 pagina e mezza di Vittorio Feltri su "Il Giornale".
Certo,chissà quanti "sanFedisti" ci sono in giro.Ma a me non mancherà affatto.Anzi.Ringrazio Iddio perchè mi ha tolto Fede.
E per piacere non mi si parli del suo "scoop" della Guerra del golfo.E basta con Cocciolone.Ma si può rimpiangere uno che esclamò: “Che fortuna!” per aver dato per primo  in diretta tv la notizia dell'inizio di una guerra? E poi come fai a dimenticare il trattamento (miserabile) che riservava a Paolo Brosio, all'epoca di Mani Pulite,quando il povero Paolino,sul marciapiede davanti al tribunale di Milano,con i tram che gli passavano a pochi metri,cercava  di raccontare la cronaca della giornata e lui,Fede, che lo maltrattava in maniera sempre così offensiva?
E poi arrivò il soprannome più gettonato:“Emilio Fido” ad indicare il suo iperberlusconismo.E  proprio qui sta il punto.Perchè tutti quelli che veramente hanno creduto di trovare in Forza Italia prima, nel Pdl poi,la possibilità di una rivoluzione liberale,così miseramente fallita,avrebbero dovuto avere il dovere morale e il coraggio politico di discutere all'interno del Partito,magari dicendo al "Capo":"guarda Silvio che stai sbagliando,quelle che fai non sono le scelte per le  quali gli italiani ti hanno votato".Ed invece in Forza Italia e nel PdL tanti sono stati gli Emilio Fede di cui Berlusconi era circondato,la parte peggiore di quella malapolitica italiana,inquinata dai molti parassiti,mercenari,affaristi della Prima Repubblica.Quei tanti ex democristiani,ex socialisti,ex tutto divenuti poi Forzitalioti di convenienza.E tanti sono stati i Fede/Bruto nei confronti di Silvio/Cesare.Lo stesso Fido basterebbe come esempio,con la famosa intercettazione telefonica fatta sul colloquio avuto tra lui e Lele Mora.In quella telefonata l'Emilio s'impegnava a chiedere a Berlusconi un consistente aiuto in denaro per il Lele,riservando per sè una parte (cospicua) del "bottino" e che forse era proprio quella che il (giubilato) Direttore del TG4 voleva depositare in una banca svizzera.(Tra l'altro pare che questa,diciamo così......attività di Fido e Lele sia molto ben descritta in un interessante libricino dal titolo "Codice Penale")
No.Nessun rimpianto.Il suo TG4 faceva ascolti ridicoli,e forse "campava" anche su quei probabilmente finti "fuori onda" trasmessi da "Striscia la notizia".Fede ha fatto danni inenarrabili a tutti i seri giornalisti che in Mediaset svolgevano in maniera scrupolosa,autonoma e  professionale il loro lavoro per una seria informazione televisiva,gettando invece su di loro l'ombra del sospetto,marchiando l'informazione televisiva alternativa a quella pubblica come televisione berlusconiana tout court.E non è un caso se dopo le sue trasmissioni,venne varato quel mostro giuridico e antidemocratico della "par condicio".Ed intanto in Rai,proprio per il suo iper/super/mega berlusconismo,proprio perché dall'altra parte c'era Fede a fare propaganda berlusconiana,cresceva un mediocre e fazioso giornalismo antiberlusconiano.Forse il feroce e greve giornalismo antiberlusconiano della Rai c'era perché c'era il Tg4.E l'elettore di centrodestra,che pagava il canone della televisione pubblica, si è ritrovato a sentirsi vomitare addosso,dai microfoni della televisione pubblica,tutto l'antiberlusconismo possibile ed immaginabile.Non so se adesso Toti,il nuovo direttore del TG4,butterà una...stampella addosso a Fede per tutto l'improbo lavoro che dovrà fare per rimettere in sesto il TG4.Ma una cosa la sò.Sarà bene che di qui in avanti Silvio non si circondi di persone di....Fede ma di persone di fede (possibilmente liberale)che magari gli sappiano dire:Silvio ma che cavolo stai facendo?